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Daniele
Fulli, 28 anni, era scomparso lo scorso 4 gennaio ed è stato trovato
esanime, nel quartiere della Magliana, a Roma, disteso in bilico sul
greto del Tevere; gli inquirenti ipotizzano si sia trattato di un
delitto volontario, dopo un sequestro e ore di sevizie. Secondo le
indagini, Daniele - che di professione faceva il parrucchiere - è
stato ucciso dai colpi di un'arma bianca, probabilmente un
punteruolo.
Quest'ultimo
fatto grave è di poco successivo al suicidio di Simone, un altro
ragazzo romano, anche lui vittima di omofobia, che si tolse la vita
alla fine di ottobre. Forse Daniele e Simone si conoscevano, forse
avevano avuto una relazione. E proprio l'omosessualità di Daniele
potrebbe essere il movente dell'omicidio.
“E'
urgente fare la massima chiarezza su quanto accaduto. Se si tratta di
omicidio dovrà essere valutato anche il movente omofobico. Questa
sarebbe un'ipotesi tra le peggiori che farebbe ripiombare Roma
all'inizio degli anni 2000 quando si registrò un alto numero di
omicidi gay tra cui quello di Paolo Seganti che fu brutalmente
ucciso”, così ha commentato la notizia Fabrizio Marrazzo,
portavoce di Gay Center. Non pongono dubbi le parole della
consigliera comunale, Imma Battaglia, che ha affermato: “Un
efferato omicidio gay. Resto incredula di fronte all'efferatezza di
questo omicidio che dimostra, ancora una volta, quanto sia
prioritario il tema della sicurezza a Roma. Nella periferia della
città, con vaste aree incustodite e incontrollabili, lunghi tratti
abbandonati delle piste ciclabili, si nascondono balordi senza
scrupoli””. Come Imma Battaglia anche Daniele Fulli era attivista
per i diritti degli omosessuali ma, evidentemente, la strada è
ancora lunga.
La legge
per inasprire le pene per chi commette reati a carattere omofobo è
stata approvata alla Camera alla fine del 2013, ora deve passare in
Senato, ma si trova in una situazione di stallo. L'Italia è stata
più volte richiamata dall'Unione Europea per il rischio omofobo ed è
superata - in tema di riconoscimento dei diritti civili LGBT - anche
da Albania, Lituania e Polonia.
Arcigay
ha lanciato, qualche giorno fa, una petizione in cui si chiede: “
Una legge che senza se e senza ma, senza salvacondotti e
annacquamenti, stabilisca anche per i crimini d'odio omofobico e
transfobico quello che stabilisce da decenni anche per diverse
fattispecie”, sostenendo che omofobia e transfobia, nella loro
violenza pratica o verbale, difendono un'idea di società che ritiene
le persone LGBT fondamentalmente inferiori.
Intanto,
per questa giornata di sabato, le associazioni gay hanno organizzato
una marcia sul luogo del presunto omicidio. Il ritrovo è per le ore
16.00, l'ora in cui è stato trovato il corpo di Daniele.