sabato 11 gennaio 2014

Ancora un brutto caso di omofobia



Foto Ansa

Daniele Fulli, 28 anni, era scomparso lo scorso 4 gennaio ed è stato trovato esanime, nel quartiere della Magliana, a Roma, disteso in bilico sul greto del Tevere; gli inquirenti ipotizzano si sia trattato di un delitto volontario, dopo un sequestro e ore di sevizie. Secondo le indagini, Daniele - che di professione faceva il parrucchiere - è stato ucciso dai colpi di un'arma bianca, probabilmente un punteruolo.

Quest'ultimo fatto grave è di poco successivo al suicidio di Simone, un altro ragazzo romano, anche lui vittima di omofobia, che si tolse la vita alla fine di ottobre. Forse Daniele e Simone si conoscevano, forse avevano avuto una relazione. E proprio l'omosessualità di Daniele potrebbe essere il movente dell'omicidio.

E' urgente fare la massima chiarezza su quanto accaduto. Se si tratta di omicidio dovrà essere valutato anche il movente omofobico. Questa sarebbe un'ipotesi tra le peggiori che farebbe ripiombare Roma all'inizio degli anni 2000 quando si registrò un alto numero di omicidi gay tra cui quello di Paolo Seganti che fu brutalmente ucciso”, così ha commentato la notizia Fabrizio Marrazzo, portavoce di Gay Center. Non pongono dubbi le parole della consigliera comunale, Imma Battaglia, che ha affermato: “Un efferato omicidio gay. Resto incredula di fronte all'efferatezza di questo omicidio che dimostra, ancora una volta, quanto sia prioritario il tema della sicurezza a Roma. Nella periferia della città, con vaste aree incustodite e incontrollabili, lunghi tratti abbandonati delle piste ciclabili, si nascondono balordi senza scrupoli””. Come Imma Battaglia anche Daniele Fulli era attivista per i diritti degli omosessuali ma, evidentemente, la strada è ancora lunga.

La legge per inasprire le pene per chi commette reati a carattere omofobo è stata approvata alla Camera alla fine del 2013, ora deve passare in Senato, ma si trova in una situazione di stallo. L'Italia è stata più volte richiamata dall'Unione Europea per il rischio omofobo ed è superata - in tema di riconoscimento dei diritti civili LGBT - anche da Albania, Lituania e Polonia.

Arcigay ha lanciato, qualche giorno fa, una petizione in cui si chiede: “ Una legge che senza se e senza ma, senza salvacondotti e annacquamenti, stabilisca anche per i crimini d'odio omofobico e transfobico quello che stabilisce da decenni anche per diverse fattispecie”, sostenendo che omofobia e transfobia, nella loro violenza pratica o verbale, difendono un'idea di società che ritiene le persone LGBT fondamentalmente inferiori.

Intanto, per questa giornata di sabato, le associazioni gay hanno organizzato una marcia sul luogo del presunto omicidio. Il ritrovo è per le ore 16.00, l'ora in cui è stato trovato il corpo di Daniele.