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venerdì 16 maggio 2014

Milano in festa




Sabato 17 e domenica 18 maggio 2014 Milano è in festa. Due manifestazioni animeranno la città all'insegna della multiculturalità, dell'antirazzismo, dello stare insieme e della cultura.


Si comincia in Via Padova con “Via Padova è meglio di Milano” con incontri culturali (presentazione del fumetto “La rosa sepolta” sui bambini soldato; visite guidate alla Casa della cultura islamica; il dibattito “Moschea o moschee a Milano), laboratori (cibo, moda, danza, yoga), mostre fotografiche “ i 4 borghi lungo la Martesana: ieri e oggi), e poi ancora: sport, , mercatini e giochi. Per il programma completo potete andare sul sito www.meglioviapadova.it 


La giornata di sabato sarà arricchita anche dalla festa antirazzista e antifascista, organizzata da scuola Baobab e Rete Scuole Senza Permesso presso la cascina autogestita Torchiera con la partecipazione di Mohamed Ba, con il suo monologo tratto dal testo “Parole fuori luogo” e una lezione aperta dal titolo: “ Sentirsi straniero, sentirsi a casa”. Per info: www.scuolesenzapermesso.org

Domenica 18, Corso Buenos Aires diventerà isola pedonale per ospitare gli stand di molte associazioni, come la nostra, attive sul territorio. Iniziativa sostenuta dal Comune di Milano, zona 3.

Prepariamoci, quindi! La festa sta per cominciare...


lunedì 17 giugno 2013

GIUSTIZIA E DIRITTI: TRE LEGGI POPOLARI SU TORTURA, CARCERI E DROGHE Iniziativa con raccolta firme su tre proposte di legge

L'associazione per i Diritti Umani e Spazio Tadini organizzano l'incontro dal titolo:
 
GIUSTIZIA E DIRITTI: TRE LEGGI POPOLARI SU TORTURA, CARCERI E DROGHE
Iniziativa con raccolta firme su tre proposte di legge

GIOVEDI’ 27 GIUGNO 2013
ore 18
presso

SPAZIO TADINI
Via Jommelli, 24 (MM Loreto/Piola)
Milano

- Ingresso gratuito a tutti gli associati Per i Diritti Umani e Spazio Tadini –
E’ possibile sottoscrivere le tessere delle associazioni in loco al costo agevolato a partire da € 3,00

Milano, 7 giugno 2013, L’Associazione per i Diritti Umani e Spazio Tadini presentano in collaborazione con l’Associazione Antigone e l’Associazione Naga: Giustizia e Diritti: tre leggi popolari su tortura, carceri e uso di droghe Presso Spazio Tadini, Via Jommelli, 24 (MM Loreto/Piola) a Milano alle ore 18.30.

La serata si propone di presentare una discussione ragionata sul sistema carcerario italiano: dopo la condanna del nostro Paese, da parte dell’ Unione europea, per il sovraffollamento dei nostri istituti detentivi, è nata la campagna di raccolta firme a cui le associazioni per i Diritti Umani e Spazio Tadini intendono aderire.
La campagna è promossa e organizzata, infatti, da decine di associazioni e movimenti che tutelano i diritti di tutti e intende portare avanti la raccolta firme per introdurre, nel sistema legislativo italiano, tre norme sulla tortura, sulle carceri e sulla droga.
In particolare si vuole introdurre il REATO di tortura, pene ALTERNATIVE al carcere e DEPENALIZZAZIONE del consumo di droghe: oltre a questo, però, è importante cambiare la mentalità riguardo ai temi della giustizia e della punizione.
Durante la serata sarà possibile sottoscrivere la raccolta firme per le tre proposte di legge (chi fosse interessato deve portare un documento di identità).

Interverranno sul tema:

  • Valeria Verdolini, rappresentante dell’Associazione Antigone
  • Maria Vittoria Mora, referente del servizio carcere per l’Associazione Naga
  • Francesco Tadini, fondatore di Spazio Tadini che riporterà la sua testimonianza sulla vita carceraria.
  • Alessandro Giungi, Consigliere del Comune di Milano

Coordina: Alessandra Montesanto, Vicepresidente Associazione per i Diritti Umani
Introduce: Melina Scalise, Presidente Spazio Tadini e mediatore civile.


Al termine degli interventi:

  • alle ore 19 sarà proiettato il documentario LA PRIGIONE DEGLI ALTRI (50 minuti) con l’intervento in video dei registi, Alessandro e Mattia Levratti per il Naga.

Il film è realizzato per il Gruppo Carcere del NAGA e raccoglie interviste ad alcuni immigrati oggi liberi oppure agli arresti domiciliari che raccontano la loro esperienza carceraria e aiutano lo spettatore ad aprire una riflessione sulla funzione delle carceri italiani nei confronti dei detenuti immigrati, ma non solo. Il carcere riduce davvero la microcriminalità? o la riproduce? Il carcere ha una funzione riabilitativa?
Queste sono solo alcune domande su cui vertono il documentario e la serata che proponiamo. Ma è solo un primo incontro che apre una serie di iniziative sul tema della giustizia.

Il filosofo Norberto Bobbio ricorda che la giustizia è una virtù, una delle virtù etiche fondamentali. Oggi è considerata, troppo spesso, come una vendetta oppure una punizione disgiunta dal rispetto per la vita. Se c'è qualcuno che non ha rispetto per gli altri, va punito; ma chi punisce – lo Stato, la società – non deve perdere di vista il valore della dignità umana”, Alessandra Montesanto, Vicepresidente dell'Associazione per i Diritti Umani

  • alle ore 21 segue lo spettacolo di teatro danza della Compagnia OpificioTrame AB (Against Body)

Uno spettacolo che mette in primo piano il corpo, il suo significato sociale, il suo “esistere oggi” toccando vari aspetti come la guerra, l’uso commerciale,la percezione individuale del corpo alterata da canoni estetici e da una cultura che penalizza o altera il corretto equilibrio tra mente e corpo.
AB [Against Bodies] è una produzione del 2010. Lo spettacolo prosegue la ricerca sul corpo, tra bellezza, crudeltà e inappagato, iniziata da Federicapaola Capecchi e Lutz Gregor con con “Raft of Medusa“, all’interno di Choreographic Collision Part 2, parte del 6° Festival Internazionale di Danza Contemporanea della Biennale di Venezia.

Normalmente il video ci trasmette meat market quotidiani, violenza, e non solo quella reale in sé ma, peggio, quella della ripetizione dell’inutile, del mediocre, della stupidità. Against Bodies, tutto sembra contro il corpo ed il suo valore. Ma dov'è il corpo? Cos'è, oggi? Oppure sono i corpi…contro. Un muro, una gabbia di corpi in movimento, forse al rallentatore, o forse solo come tale lo percepiamo. Un basso rilievo di corpi vivi da cui prende forma e vita il rincorrersi di incontri, avvicinamenti, crudeltà? E ripetizioni. Attraverso 4 prove rituali – lavoro, silenzio, fame, preghiera - una continua incorporazione dell’inappagato. Tentando di generare un ritmo di logorio che raccolga, però, ciò che è stato perso.Federicapaola Capecchi

Coreografia e regia: Federicapaola Capecchi
Con: Federicapaola Capecchi, Marco De Meo, Francesco Napoli, Elena Rossetti, Stefano Roveda
Produzione: OpificioTrame e Spazio Tadini

sabato 16 febbraio 2013

San Valentino contro la violenza sulle donne

Il giorno di San Valentino,  festa dell'amore e degli innamorati, si è trasformato in una danza planetaria, a cui hanno partecipato uomini e donne che hanno usato il proprio corpo per un inno alla vita e per dire BASTA alle violenze contro le donne, BASTA alla violenza fisica e psicologica. 
In moltissime piazze, in Italia e nel mondo, è stato organizzato un flash mob gigantesco: chiunque, ovunque si trovasse, si è messo a ballare in pubblico sulle note di Break the chain.
L'iniziativa, dal titolo One billion rising, Un miliardo insorge, è stata lanciata da Eve Ensler, l'autrice della celebre pièce teatrale I monologhi della vagina attraverso la quale l'autrice sta portando avanti, da anni, una battaglia per promuovere la dignità femminile; la Ensler è anche a capo di una Ong, la V-Day, che si batte contro la violenza domestica, gli stupri, le mutilazioni genitali, la schiavitù sessuale, ancora presente, purtroppo, in molte aree del mondo.
In un collegamento telefonico dal Congo con i media di tutto il mondo, il 14 febbraio scorso, Eve Ensler ha raccontato che: " Il Congo, dove ho trascorso molto tempo, è una realtà devastata da 13 anni di guerra civile in cui sono morte 7 milioni di persone e milioni di donne sono state stuprate, torturate e uccise. Ho visto cosa succederebbe se permettessimo alla violenza di continuare. In Africa ho visto donne fra le più forti del mondo alzare la testa, unirsi e insieme cercare di uscire dalla caverna del patriarcato nella quale sono costrette. Sono capaci di trasformare il dolore in forza...E la danza, forma di espressività spesso usata dalle donne afrcane, diventa espressione libera del proprio corpo, quindi ribellione".
All'iniziativa hanno aderito oltre 5000 associazioni, innumerevoli Ong e istituzioni e l'evento  verrà replicato perchè la lotta alla violenza non si può esaurire in un giorno soltanto. Per ulteriori informazioni si può consultare il sito www.onebillionrising.org