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martedì 2 settembre 2014

Egitto: direttori di Human Rights Watch respinti all'aeroporto



 

Human Rights Watch (HRW) ha denunciato che al suo direttore esecutivo Kenneth Roth e alla direttrice del Medio Oriente Sarah Leah Whitson è stato vietato di entrare in Egitto, dove avrebbero dovuto riferire sulla sanguinosa repressione dei sostenitori del presidente islamista Mohamed Morsi, avvenuta il 14 agosto del 2013: il visto è stato negato per motivi di sicurezza”. Ma Kenneth Roth aveva scritto il giorno prima in un tweet “Il risultato del massacro di Rabaa è paragonabile a quello di Piazza Tiananmen in Cina e a quello di Andijan, in Uzbekistan”. Non ci sono ancora numeri certi ma le stime più attendibili parlano di 1.400 uccisi tra i sostenitori dei Fratelli Musulmani nei raduni di Rabaa al-Nahda Adawiya, e di oltre 16.000 imprigionati molti dei quali condannati a morte in processi di massa definiti dalle Nazioni Unite come “senza precedenti nella storia recente”.

lunedì 14 luglio 2014

Una poesia di Paul Polansky per riflettere sull'attualità



Paul Polansky, nel 2002, è stato invitato a tenere una conferenza presso l'Università di Tel Aviv; in quell'occasione ha voluto conoscere il più possibile della città, del Paese e dei suoi abitanti e ha scritto una serie di poesie raccolte nel testo intitolato Bus ride in Jerusalem.


Poeta, fotografo, operatore culturale e sociale, è diventato negli anni un personaggio mitico per il suo impegno a favore delle popolazioni Rom.
Le sue raccolte di poesie "Living Through It Twice", "The River Killed My Brother", e "Not a refugee" descrivono le atrocità commesse da cechi, slovacchi, albanesi ed altri contro quelle popolazioni.
Ha anche svolto studi accurati sui campi di concentramento nazisti nei quali venivano trucidate, insieme a quelle ebraiche, intere comunità Rom.
Attualmente dirige alcuni progetti di aiuto e salvaguardia di queste popolazioni nel Kosovo e in Serbia.
Nonostante egli debba la sua fama mondiale alle sue battaglie a tutela dei Rom kosovari, Polansky è anche un prolifico ed apprezzato romanziere e poeta, che riesce a fondere, nei suoi scritti, l’esperienza di sessantasette anni vissuti intensamente e l’impegno a salvaguardia di una cultura gitana che lo ha toccato nel profondo e che la civiltà occidentale tende a sopprimere.
Nel 2004 Polansky è stato insignito del prestigioso Human Rights Award della città di Weimar, in Germania.


Di seguito pubblichiamo un poema che lo scrittore ci ha gentilmente regalato (tratto dalla sua raccolta). Ringraziamo di cuore Paul Polansky per questo omaggio e per questa riflessione.




In the souk



In the souk today,

I saw a small Arab boy

steal a plastic pistol.

He ran down a crowded

cobblestone lane

waving the gun,

until an Arab man

grabbed him by throat

and took the toy away

before the Israeli soldiers

had a chance

to shoot him.






mercoledì 30 ottobre 2013

Il premio Sakarov a Malala Yousafzai

Il premio Sakarov a Malala Yousafzai


Torniamo a parlare di Malala Yousafzai, la ragazza pakistana che viene dal Pakistan. Tra il 2007 e il 2009 la sua regione di origine, quella della valle dello Swat, è stata controllata dai talebani che hanno imposto una dura legge islamica e la chiusura delle scuole. Nel 2008 Malala pronuncia un discorso pubblico sul diritto all'istruzione e, un anno dopo, sotto pseudonimo, attiva un blog sul sito della Bbc. In seguito lei e suo padre, anche lui attivista, partecipano a numerosi documentari e video e la sua identità viene svelata. Nel 2012 la ragazza subisce un attentato: le sparano alla testa mentre si trova sull'autobus che la conduce da scuola a casa. “Diffonde idee occidentali”, questa la dichiarazione del leader del gruppo che ha tentato di ucciderla: ma Malala è viva. E' stata operata prima a Peshawar e poi a Londra.
Malala Yousafzai è diventata un simbolo: della libertà e dei diritti. A febbraio scorso il partito laburista norvegese ha appoggiato la sua candidatura al Nobel per la Pace; da poco è stata premiata come “ambasciatrice di coscienza” da Amnesty International e la scorsa settimana ha ricevuto anche il prestigioso premio Sakarov, che le verrà consegnato il prossimo 20 novembre.
Il Premio Sakarov prende il nome dallo scienziato e dissidente sovietico, Andrei Sakarov, ed è stato istituito nel 1988 dal Parlamento europeo per onorare proprio le persone che dedicano la propria vita alla difesa dei diritti umani e l'eurodeputato ALDE, Andrea Zanoni, ha spiegato il motivo dell'assegnazione del premio a Malala: “ Malala Yousafzai ha sfidato il regime talebano nel distretto di Swat, in Pakistan, con la sua battaglia per i diritti delle donne a ricevere un'adeguata istruzione. A simili donne va la riconoscenza dell''Europa per aver condotto una battaglia così fondamentale per tutte le donne del mondo. Grazie al suo coraggio e alla sua forza, migliaia di donne in Pakistan hanno raggiunto una maggior consapevolezza dei propri diritti e dell'importanza di ricevere un'istruzione”.


Malala è protagonista anche di una bella mostra dell'artista Marcello Reboani, inaugurata a Lecce il 25 ottobre - presso il Must – dopo il debutto a Firenze e che sarà allestita nel Salento fino al 26 novembre.
Il titolo: “ Ladies for human rights”. Curata da Melissa Proietti - in collaborazione con Rfk Center for Justice and Human Rights Europe - il percorso si snoda in 18 ritratti materici, in tecnica mista, di figure femminili che, nel corso del tempo, hanno operato per l'affermazione e la tutela dei diritti umani, sociali e civili di tutte e di tutti. Tra le donne rappresentate: Madre Teresa di Calcutta e Annie Lennox, Rita Levi Montalcini e Lady Diana, Maria Montessori e Audrey Hepburn. Le più giovani, Malala e Anna Frank, rappresentano il valore didattico dato all'iniziativa che si rivolge a tutti, ma in particolar modo, agli studenti per sensibilizzarli sui temi dei diritti umani.