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sabato 3 ottobre 2015

Proposte di incontri per scuole superiori e università


Associazione per i Diritti Umani



Proposte di incontri con gli autori



per scuole SUPERIORI e UNIVERSITA'






Verranno consegnate anche schede didattiche di approfondimento con spunti di riflessione.






Percorso 1: Focus PALESTINA





Presentazione dell'ultimo libro di Adania Shibli, scrittrice palestinese che vive tra Londra e Ramallah. e che collabora con importanti istituzioni culturali palestinesi come al-Hakawati Theater di Gerusalemme e il Sakakini Cultural Centre di Ramallah.




E visione e analisi del film Five broken cameras.



IL LIBRO:



Pallidi segni di quiete" raccoglie i più bei racconti di Adania Shibli, la giovane scrittrice palestinese il cui primo romanzo, "Sensi" (Argo 2007), è già noto al pubblico italiano. Calando l'asciutta enunciazione di minuti fatti quotidiani in un'atmosfera oscillante tra stupore e sgomento, Adania Shibli consegna al lettore un mondo drammaticamente incomprensibile. Da "Senza rami" a "Necrologio di un bravo professore del quartiere armeno" a "Pallidi segni di quiete", che dà il titolo alla raccolta, è un incessante succedersi di finestre che si spalancano su un universo bello e terribile, fissato da occhi inermi e spietati.



IL FILM:



La particolarità di questo documentario risiede nell’equilibrio tra i momenti familiari e intimi (come quando il vecchio padre di Emad tenta di arrampicarsi e bloccare la jeep israeliana che stava portando il figlio in prigione o quando il piccolo Gibreel bacia i manifesti funebri chiedendo al padre il significato della morte), tra gli abitanti del villaggio ognuno con le proprie speranze e convinzioni (su tutti Phil e Ameed) e la cronistoria dei cambiamenti nel villaggio (dalla costruzione del muro di separazione e di nuovi insediamenti illegali, alla raccolta delle olive a cui spesso partecipano anche gli internazionali per proteggere i contadini palestinesi, alla politica internazionale) e fare un film intimo ed personale è stato il modo per farlo sentire nuovo ed autentico.





Temi di riflessione: L'assedio/il muro dell’apartheid/La resistenza creativa e non violenta









Percorso 2: EGITTO “I ragazzi di Piazza Tahrir”



Proponiamo il libro di Azzurra Meringolo “i ragazzi di Piazza Tahrir”, ricercatrice di Relazioni Internazionali all’università Roma3; un libro che ci fa respirare il clima e le dinamiche interne alla società egiziana pre-25 gennaio e che spiega come dice Ala al Aswani che “la rivoluzione è uno stato mentale, una scelta di vita: è uno stato d’animo che si decide di abbracciare o meno e quando lo abbracci è per sempre”.





IL LIBRO:



Questo libro racconta il clima pre-rivoluzione a cui come ha scritto l’autrice “mancava solo la scintilla finale: il conto alla rovescia era iniziato da anni” e un Occidente che non ha saputo coglierne i segni credendo (o fingendo di credere) alle menzogne del raìs secondo cui l’unica rivoluzione possibile sarebbe stata quella islamica.

Viene esaminata in particolare la sfera virtuale intesa come luogo di libertà che riesce a influenzare le dinamiche interne alla società egiziana grazie ai blogger che, protetti dall’anonimato, affrontano argomenti tabù e riformulano la posizione dell’Islam nella sfera pubblica realizzando una rivoluzione culturale in cui uomini e donne iniziano a incrociarsi negli “interstizi virtuali”. Ma la sfera virtuale diventa anche paradigma di uno scollamento tra regime e popolo, considerato suddito e non cittadino, come dimostra la descrizione che Gamal Mubarak fa degli internauti come di “amebe bloccate davanti al loro schermo che non sarebbero usciti dalle stanze in cui erano rintanati”; quando il regime ne prende coscienza l’unica mossa è quella di oscurare Internet. Mossa tardiva e inutile perché come ha sottolineato Maher, uno dei leader del “Movimento 6 aprile” “la rivoluzione dei gelsomini aveva ormai creato una reazione a catena tra i cibernauti egiziani” arrivando a prospettare “un nuovo panarabismo virtuale”.





LE CANZONI:



Le canzoni nel mondo arabo contemporaneo sono una forma d’arte e di contestazione al punto da essere state definite da Omar Barghouti “Intifada delle parole”: ci faremo così guidare dai testi di 3 famose canzoni per esplorare la colonna sonora della rivoluzione egiziana.



Temi di riflessione: I temi di attualità (la rivoluzione), l'Arte come forme di protesta, l'analisi dei testi delle canzoni, le aspettative dei giovani.






Percorso 3: IMMIGRAZIONE : Storia recente del Maghreb e come risponde l'Occidente ai fenomeni migratori



Presentazione della graphic novel “Se ti chiami Mohammed” di Jerome Ruillier e visione e analisi del cortometraggio “C'est dimanche!” di Samir Guesmi.





LA GRAPHIC NOVEL:



Quando entri alla Renault, guardano come ti chiami. Se ti chiami Mohamed, ti mandano in catena di montaggio. Mohamed o Khémais, eh, è la stessa cosa!”Per l’illustratore Jérôme Ruillier l’immigrato della nostra epoca è come un disabile. La sua vita è condizionata dall’impossibilità di essere come gli altri, la maggioranza, e dalle barriere create dalle differenze di cui è portatore. La diversità diventa così un handicap e rende difficile la convivenza con la comunità di appartenenza.



IL CORTOMETRAGGIO:



Ibrahim vive con il padre in Francia. I suoi voti a scuola sono un disastro e quando un giorno i professori gli consegnano una nota da far firmare al genitore, Ibrahim, incapace di comunicare con il padre severo, gli fa credere che la nota sia un diploma. La notizia scatena la gioia del genitore.



Temi di riflessione: Storia recente dei Paesi maghrebini/i cambiamenti sociali/ l'impatto sull'Occidente.



Definizioni giuridiche: immigrato/rifugiato/clandestino





Percorso 4: focus SIRIA



Presentazione del saggio: “La felicità araba” di Shady Hamadi il caso siriano incarna tutte le paure di un cambiamento perché un mutamento in Siria cambierebbe tutto il Medio Oriente, è la base per costruire un modello di cittadinanza universale ed eliminare la crisi dello stato nel mondo arabo.



Presentazione del romanzo “Il silenzio e il tumulto” di Nihad Serees



Visione e analisi del documentario: Young Syrian lenses





IL ROMANZO:



Nel caldo torrido di un polveroso paese mediorientale dominato dalla dittatura, Fathi Shin, un famoso scrittore accusato di antipatriottismo ed al quale è stato imposto il divieto di pubblicare nuovi libri, vive una giornata di assurdità kafkiana. Mentre una folla esaltata, scomposta e incontrollabile si riversa in città per volere del leader, nel giorno dei festeggiamenti dei vent'anni dalla salita al potere, Fathi cerca di sfuggire al tumulto per trovare il silenzio - quiete e calma - e far visita alla madre e alla sua amante, ma appena varca la soglia del suo appartamento iniziano i guai... "Il silenzio e il tumulto" è un romanzo sulla vita sotto e durante la dittatura: è l'affresco vivido di un popolo dominato dalla paura. Una storia urgente da raccontare, sensuale, capace di far sorridere anche in un periodo dominato dalla violenza, un atto di coraggio di uno scrittore siriano.



Il DOCUMENTARIO:



Young Syrian Lenses" è un progetto totalmente indipendente e volontario – patrocinato da Amnesty Italia – dei filmmaker marchigiani Ruben Lagattolla e Filippo Biagianti. Ruben e Filppo riescono nel maggio 2014 ad entrare in Siria e a documentare la rischiosissima attività dei ragazzi che lavorano come fotografi e media activist ad Aleppo, sotto assedio da anni, e a testimoniare i tragici episodi che occorrono sotto il regime di Bashar al Assad.





Temi di riflessione: la guerra in Siria/ l'immigrazione anche in Italia/il ruolo della musica come protesta/l'ironia anche in condizioni difficili









Percorso 5: ALGERIA “Marsiglia Algeri viaggio al chiaro di luna”



Presentazione del libro “Marsiglia Algeri viaggio al chiaro di luna” di e del documentario “Oueine Algerie?” di Lemnaouer Ahmine. Alla presenza del regista.



IL LIBRO:



Algeri, la “Bianca”, una città avvolta in una luce di struggente bellezza, ancora chiusa nella paura del terrorismo e nell’orgoglio della guerra d’Indipendenza, perennemente in bilico tra l’anima autoctona – con le donne quasi tutte velate e truccatissime – e la tentazione francese, con l’intellighentia algerina espatriata in Francia, i giovani che vanno a Parigi per vestirsi e il Paese che coltiva un buon francese, parlandolo quasi più dell’arabo.
Questo terzo libro della collana REvolution di Albeggi Edizioni, Marsiglia-Algeri, viaggio al chiaro di luna(364 pagg., 16 euro, ISBN 9788898795062),racconta un Paese affascinante e criptico: l’Algeria. La firma è quella della giornalista Ilaria Guidantoni, che ha già pubblicato per Albeggi Edizioni sulla transizione tunisina e si cimenta nuovamente col Mediterraneo, verso cui nutre una grande passione. Il viaggio si sviluppa ascoltando le voci di femministe, intellettuali, artisti e imprenditori; osservando il dialogo interculturale e interreligioso; esaminando le opportunità di sviluppo sotto il profilo politico, economico, di cooperazione, del turismo.
Attraverso questo viaggio l’autrice prova a immaginare il futuro dell’Algeria se essa saprà riconquistare l’anima mediterranea, diventando un punto di riferimento a livello internazionale in materia di politica energetica, lotta al terrorismo nel Nord Africa e valorizzazione delle minoranze linguistiche.





IL DOCUMENTARIO:



L’autore, che vive in Italia da quasi vent’anni, fa un bilancio della sua vita e traccia con grande libertà d’espressione la storia della sua famiglia, che è uno spaccato di ciò che è stato e di ciò che è diventato il suo Paese d’origine, l’Algeria. “Perché, dice, io ho due case, ma la radice è una sola”.
Un racconto molto personale che intreccia ricordi e ritratti familiari con la storia dell’ Algeria nell’anno della celebrazione dei 50 anni dell’Indipendenza.



Temi di riflessione: terrorismo: le radici/i pregiudizi/cosa accade nel mondo






INFORMAZIONI

Coordina gli incontri: Alessandra Montesanto, Vicepresidente dell'Associazione per i Diritti Umani, alla presenza di autori ed esperti di materia.



Gli alunni possono realizzare un loro lavoro sulle tematiche proposte: un video, un reportage fotografico, un contributo scritto che:



sarà pubblicato su www.peridirittiumani.com

sarà presentato durante l'incontro con gli autori





COSTI:



Contributo di 4 euro per alunno partecipante



Eventuali spese di viaggio per i relatori



Gli incontri potranno svolgersi al mattino oppure al pomeriggio, in base alle esigenze scolastiche. Si terranno direttamente nelle scuole, anche a classi accorpate.



Per ulteriori informazioni e prenotazioni, scrivere a: peridirittiumani@gmail.com

giovedì 16 aprile 2015

Corso di LINGUA ITALIANA per ALUNNI STRANIERI



La scuola è il luogo che, più di altri, può e deve favorire l'inclusione dei ragazzi stranieri nelle città e nelle società in cui vivono. Spesso vengono introdotti in classe dopo aver lasciato il proprio Paese d'origine e senza aver avuto il tempo e la possibilità di adattarsi alle nuove abitudini, alla nuova lingua, alla nuova situazione.

I ragazzi di “seconda generazione” (ovvero i figli di persone immigrate) in casa parlano la lingua dei genitori e questo comporta una difficoltà ulteriore ad imparare la lingua italiana. Molti, invece, sono da poco arrivati in Italia e ancora non comprendono e non parlano bene l'italiano.

Per questi motivi l'Associazione per i Diritti Umani - www.peridirittiumani.com - propone alcune lezioni rivolte agli alunni stranieri che debbano migliorare l'uso della lingua italiana (parlata e scritta).

Le lezioni prevedono:

esercizi di grammatica, elaborazione di testi scritti e conversazioni con l'insegnante e in gruppo.



MODALITA'

Il corso si svolge dal 15 giugno al 20 luglio

Presso la sede scolastica (mattino o pomeriggio)

Gruppi composti da 10 alunni



ORARI e COSTI

Ogni lezione è della durata di 90 minuti



5 lezioni = 60 euro ad alunno

10 lezioni = 100 euro ad alunno

15 lezioni = 130 euro ad alunno



Per ulteriori informazioni: peridirittiumani@gmail.com



giovedì 9 aprile 2015


Corso di lingua ITALIANA per alunni STRANIERI
 
 

La scuola è il luogo che, più di altri, può e deve favorire l'inclusione dei ragazzi stranieri nelle città e nelle società in cui vivono. Spesso vengono introdotti in classe dopo aver lasciato il proprio Paese d'origine e senza aver avuto il tempo e la possibilità di adattarsi alle nuove abitudini, alla nuova lingua, alla nuova situazione.

I ragazzi di “seconda generazione” (ovvero i figli di persone immigrate) in casa parlano la lingua dei genitori e questo comporta una difficoltà ulteriore ad imparare la lingua italiana.

Per questi motivi l'Associazione per i Diritti Umani - www.peridirittiumani.com - propone alcune lezioni rivolte agli alunni stranieri che debbano migliorare l'uso della lingua italiana (parlata e scritta).

Le lezioni prevedono:

esercizi di grammatica, elaborazione di testi scritti e conversazioni con l'insegnante e in gruppo.



MODALITA'

Il corso si svolge dal 15 giugno al 20 luglio

Presso la sede scolastica (mattino o pomeriggio)

Gruppi composti da 10 alunni



ORARI e COSTI

Ogni lezione è della durata di 90 minuti



5 lezioni = 60 euro ad alunno

10 lezioni = 100 euro ad alunno

15 lezioni = 130 euro ad alunno



Per ulteriori informazioni: peridirittiumani@gmail.com

sabato 29 novembre 2014

Presentazione libro "Sulle onde della libertà" per le scuole


L'ASSOCIAZIONE PER I DIRITTI UMANI

propone per le classi terze medie la presentazione del libro “Sulle onde della libertà” di Nicoletta Bortolotti edito da Mondadori



"Mi chiamo Mahmud e abito in un posto che dicono terra di tutti e di nessuno.
O anche prigione a cielo aperto. Ma il suo vero nome è Gaza City. Ho un'unica passione, un unico sogno, un'unica fissa: il surf."
Mahmud vive a Gaza City, una città colpita ogni giorno dai bombardamenti, e adora il surf. Anche Samir adora il surf. Ma il primo è palestinese e l'altro israeliano. Ma che differenza fa? Hanno tutti e due gli stessi sogni e aspettano tutti e due la stessa onda da cavalcare. E non importa se quell'onda sarà israeliana o palestinese...

Nicoletta Bortolotti, nata in Svizzera, vive in provincia di Milano. Lavora come redattrice e ghost writer nell’editoria per ragazzi, e ha firmato diversi libri di successo per adulti, tra i quali E qualcosa rimane (Sperling&Kupfer). Mamma di due bambini trova il tempo di scrivere in treno, che è la sua “casa viaggiante”.

Sarà presente l’autrice per un dibattito con insegnanti e alunni

Coordina l'incontro: Alessandra Montesanto, Vicepresidente dell'Associazione per i Diritti Umani

Contributo volontario di 2 euro

Per informazioni e prenotazioni peridirittiumani@gmail.com

La nostra intervista all'autrice:





Quando e perchè nasce l'idea di questa storia?




L'idea si è fatta strada nella mia mente circa tre anni fa, quando correggendo un altro libro per lavoro (sono redattrice di libri per ragazzi nella redazione Mondadori) e dovendo fare delle ricerche su Internet, mi sono imbattuta per caso nella storia di Doc Paskowitz, un maestro di surf che negli anni '70 fece arrivare sulla Striscia di Gaza delle tavole nuove affinché i giovani palestinesi e israeliani potessero divertirsi e sfidarsi sulle onde.
Poi ho scoperto che in questa lingua di terra i ragazzini adorano fare surf e la cosa mi ha molto colpita, vista la drammatica condizione che si trovano a vivere tutti i giorni. Ho pensato al concetto di resilienza, cioè a come i giovani possano subire traumi inimmaginabili conservando, nonostante tutto, la voglia di lottare, di vivere, di divertirsi e raccontarsi barzellette, di fare sport.
Però, all'inizio, temevo di non essere in grado di raccontare una storia tanto lontana dalla mia realtà... Ci ho provato.




Quanto è importante far conoscere la situazione di alcune popolazioni ai bambini e ai ragazzi italiani?




Moltissimo. Mi sono resa conto, per esempio, documentandomi, che si sa veramente poco su come vivono davvero i bambini nella Striscia di Gaza, e ancor meno ne sanno i nostri bambini. Non solo i più giovani sono continuamente esposti al rischio delle mine, delle bombe e delle mitragliatrici, ma anche a quello delle malattie, causate per esempio dalla mancanza di acqua potabile e dal blocco al confine degli aiuti umanitari. Il mare poi è uno dei più inquinati al mondo, una sorta di fogna a cielo aperto... Eppure i ragazzi cavalcano le onde sulle tavole da surf proprio in queste acque, perché dicono, cito una frase di "Sulle onde della libertà", "il mare è l'unica terra in cui siamo liberi." Ma il discorso potrebbe essere esteso a migliaia di altre situazioni e zone del mondo dove i diritti dei bambini vengono continuamente calpestati.
Recentemente guardavo con i miei figli una trasmissione alla tv dove un bambino indiano raccontava che il padrone della fabbrica tessile in cui lavorava (e i cui abiti vengono rivenduti in Europa a prezzi esorbitanti), se lui si assentava, lo "appendeva" dopo avergli cosparso il corpo di acqua e zucchero in modo che mosche e formiche gli si attaccassero... Forse sarebbe il caso di guardare meglio le etichette degli indumenti che compriamo?




Le è capitato di leggere il suo libro nelle scuole e - in caso affermativo - quali sono state le domande che le hanno posto gli studenti?



Gli studenti mi tempestano sempre di domande. E' straordinario ascoltare bambini di quarta, quinta elementare o ragazzini di prima e seconda media e scoprire la profondità delle loro osservazioni: si chiedono se loro sarebbero in grado di rischiare la vita per un amico, come Mahmud e Samir, i protagonisti del libro, si chiedono cosa significa accarezzare un'onda o cosa significano per loro la paura e la libertà. Si chiedono qual è la differenza fra la guerra in un videogioco (Mahmud e Samir sono appassionati di gameboy) e la guerra vera. Ma mi pongono anche molte domande sulla scrittura, sulle tecniche per inventare una buona storia che coinvolga e mi raccontano che anche loro scrivono e hanno una storia nel cassetto. E poi sono sorprendentemente interessati alle questioni pratiche ed economiche legate all'oggetto-libro: il copyright, i diritti nel caso in cui un ghost writer scriva per un calciatore, i soldi delle vendite dopo la morte di un autore...



Quali sono i valori che possono essere veicolati dallo sport?



Il gioco di squadra, il rispetto per l'avversario, la lealtà, la competizione pacifica. Nei miei incontri con i ragazzi li faccio parlare molto dei vari sport che praticano: chi fa basket, calcio, nuoto, danza... E dico loro che se alcuni capi di Stato potessero governare secondo le regole che i bambini imparano e mettono in pratica tutti i giorni nello sport, forse ci sarebbero meno conflitti nel mondo e meno ingiustizie...



Da chi sono realizzate le illustrazioni, nel testo, e che come le avete preparate?




Dal bravissimo Fabiano Fiorin, che ha avuto l'idea di mettere in copertina i due surfisti che reggono una sorta di aquilone coi colori della pace. Ha creato dei disegni freschi, pieni di movimento, dei personaggi simpatici e trendy, ma non troppo "californiani"...
Prima si preparano le matite, cioè i disegni al nero, poi ci si rivolge a un coloritore per colorarli al computer. Il coloritore che ha colorato i disegni di "Sulle onde della libertà" è Michele Frigo, che in casa editrice cura insieme a me, fra gli altri, i libri di Ben 10.