Per ulteriori informazioni scrivete a: peridirittiumani@gmail.com

"...Non si potrà avere un globo pulito se gli uomini sporchi restano impuniti. E' un ideale che agli scettici potrà sembrare utopico, ma è su ideali come questo che la civiltà umana ha finora progredito (per quello che poteva). Morte le ideologie che hanno funestato il Novecento, la realizzazione di una giustizia più giusta distribuita agli abitanti di questa Terra è un sogno al quale vale la pena dedicare il nostro stato di veglia".
Visualizzazione post con etichetta superiori. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta superiori. Mostra tutti i post
venerdì 6 novembre 2015
Le nostre proposte per le scuole SUPERIORI e UNIVERSITA
Etichette:
alunni,
associazione,
diritti,
docenti,
film,
formazione,
geopolitica,
giurisprudenza,
insegnanti,
libro,
Medioriente,
preside,
primaria,
pubblica,
scuole,
secondaria,
sociologia,
studenti,
superiori,
università
sabato 3 ottobre 2015
Proposte di incontri per scuole superiori e università
Associazione
per i Diritti Umani
Proposte
di incontri con gli autori
per
scuole SUPERIORI e UNIVERSITA'
Verranno
consegnate anche schede didattiche di approfondimento con spunti di
riflessione.
Percorso
1: Focus PALESTINA
Presentazione
dell'ultimo libro di Adania Shibli, scrittrice palestinese che vive
tra Londra e Ramallah.
e che collabora con importanti istituzioni culturali palestinesi come
al-Hakawati Theater di Gerusalemme e il Sakakini Cultural Centre di
Ramallah.
E
visione e analisi del film Five
broken cameras.
IL
LIBRO:
Pallidi
segni di quiete" raccoglie i più bei racconti di Adania Shibli,
la giovane scrittrice palestinese il cui primo romanzo, "Sensi"
(Argo 2007), è già noto al pubblico italiano. Calando l'asciutta
enunciazione di minuti fatti quotidiani in un'atmosfera oscillante
tra stupore e sgomento, Adania Shibli consegna al lettore un mondo
drammaticamente incomprensibile. Da "Senza rami" a
"Necrologio di un bravo professore del quartiere armeno" a
"Pallidi segni di quiete", che dà il titolo alla raccolta,
è un incessante succedersi di finestre che si spalancano su un
universo bello e terribile, fissato da occhi inermi e spietati.
IL
FILM:
La
particolarità di questo documentario risiede nell’equilibrio tra
i momenti
familiari
e intimi
(come quando il vecchio padre di Emad tenta di arrampicarsi e
bloccare
la jeep
israeliana che stava
portando il
figlio in
prigione o quando il piccolo Gibreel bacia i manifesti funebri
chiedendo al padre il significato della morte), tra gli abitanti del
villaggio ognuno con le proprie speranze e convinzioni
(su tutti Phil e Ameed) e
la
cronistoria
dei
cambiamenti
nel
villaggio (dalla costruzione del muro di separazione e di nuovi
insediamenti illegali, alla raccolta delle olive a cui spesso
partecipano anche gli internazionali per proteggere i contadini
palestinesi, alla politica internazionale) e fare un
film intimo
ed personale
è stato il modo
per farlo
sentire
nuovo ed
autentico.
Temi
di riflessione: L'assedio/il
muro dell’apartheid/La resistenza creativa e non violenta
Percorso
2: EGITTO
“I ragazzi di Piazza Tahrir”
Proponiamo
il libro di Azzurra Meringolo “i ragazzi di Piazza Tahrir”,
ricercatrice di Relazioni Internazionali all’università Roma3; un
libro che ci fa respirare il clima e le dinamiche interne alla
società egiziana pre-25 gennaio e che spiega come dice Ala al Aswani
che “la rivoluzione è uno stato mentale, una scelta di vita: è
uno stato d’animo che si decide di abbracciare o meno e quando lo
abbracci è per sempre”.
IL
LIBRO:
Questo
libro racconta il clima pre-rivoluzione a cui come ha scritto
l’autrice “mancava
solo la scintilla finale: il conto alla rovescia era iniziato da
anni”
e un Occidente che non ha saputo coglierne i segni credendo (o
fingendo di credere) alle menzogne del raìs secondo cui l’unica
rivoluzione possibile sarebbe stata quella islamica.
Viene
esaminata in particolare la sfera virtuale intesa come luogo di
libertà che riesce a influenzare le dinamiche interne alla società
egiziana grazie ai blogger che, protetti dall’anonimato, affrontano
argomenti tabù e riformulano la posizione dell’Islam nella sfera
pubblica realizzando una rivoluzione culturale
in
cui uomini e donne iniziano a incrociarsi negli “interstizi
virtuali”. Ma la sfera virtuale diventa anche paradigma di uno
scollamento tra regime e popolo, considerato suddito e non cittadino,
come dimostra la descrizione che Gamal Mubarak fa degli internauti
come di “amebe
bloccate davanti al loro schermo che non sarebbero usciti dalle
stanze in cui erano rintanati”;
quando il regime ne prende coscienza l’unica mossa è quella di
oscurare Internet. Mossa tardiva e inutile perché come ha
sottolineato Maher, uno dei leader del “Movimento 6 aprile” “la
rivoluzione dei gelsomini aveva ormai creato una reazione a catena
tra i cibernauti egiziani”
arrivando a prospettare “un
nuovo
panarabismo
virtuale”.
LE
CANZONI:
Le canzoni nel mondo arabo contemporaneo sono una forma d’arte e di contestazione al punto da essere state definite da Omar Barghouti “Intifada delle parole”: ci faremo così guidare dai testi di 3 famose canzoni per esplorare la colonna sonora della rivoluzione egiziana.
Temi
di riflessione:
I temi di attualità (la rivoluzione), l'Arte come forme di protesta,
l'analisi dei testi delle canzoni, le aspettative dei giovani.
Percorso
3: IMMIGRAZIONE : Storia recente del Maghreb e come risponde
l'Occidente ai fenomeni migratori
Presentazione
della graphic novel “Se
ti chiami Mohammed” di Jerome Ruillier e visione e analisi del
cortometraggio “C'est dimanche!” di Samir Guesmi.
LA
GRAPHIC NOVEL:
“Quando
entri alla Renault, guardano come ti chiami. Se ti chiami Mohamed, ti
mandano in catena di montaggio. Mohamed o Khémais, eh, è la stessa
cosa!”Per l’illustratore Jérôme Ruillier l’immigrato della
nostra epoca è come un disabile. La sua vita è condizionata
dall’impossibilità di essere come gli altri, la maggioranza, e
dalle barriere create dalle differenze di cui è portatore. La
diversità diventa così un handicap e rende difficile la convivenza
con la comunità di appartenenza.
IL
CORTOMETRAGGIO:
Ibrahim vive con il padre in Francia. I suoi voti a scuola sono un disastro e quando un giorno i professori gli consegnano una nota da far firmare al genitore, Ibrahim, incapace di comunicare con il padre severo, gli fa credere che la nota sia un diploma. La notizia scatena la gioia del genitore.
Temi
di riflessione: Storia
recente dei Paesi maghrebini/i cambiamenti sociali/ l'impatto
sull'Occidente.
Definizioni
giuridiche: immigrato/rifugiato/clandestino
Percorso
4: focus SIRIA
Presentazione
del saggio: “La felicità araba” di Shady Hamadi il
caso siriano incarna tutte le paure di un cambiamento perché un
mutamento in Siria cambierebbe tutto il Medio Oriente, è la base per
costruire un modello di cittadinanza universale ed eliminare la crisi
dello stato nel mondo arabo.
Presentazione
del romanzo “Il silenzio e il tumulto” di Nihad Serees
Visione
e analisi del documentario: Young Syrian lenses
IL
ROMANZO:
Nel
caldo torrido di un polveroso paese mediorientale dominato dalla
dittatura, Fathi Shin, un famoso scrittore accusato di
antipatriottismo ed al quale è stato imposto il divieto di
pubblicare nuovi libri, vive una giornata di assurdità kafkiana.
Mentre una folla esaltata, scomposta e incontrollabile si riversa in
città per volere del leader, nel giorno dei festeggiamenti dei
vent'anni dalla salita al potere, Fathi cerca di sfuggire al tumulto
per trovare il silenzio - quiete e calma - e far visita alla madre e
alla sua amante, ma appena varca la soglia del suo appartamento
iniziano i guai... "Il silenzio e il tumulto" è un romanzo
sulla vita sotto e durante la dittatura: è l'affresco vivido di un
popolo dominato dalla paura. Una storia urgente da raccontare,
sensuale, capace di far sorridere anche in un periodo dominato dalla
violenza, un atto di coraggio di uno scrittore siriano.
Il
DOCUMENTARIO:
Young
Syrian Lenses"
è un progetto totalmente indipendente e volontario – patrocinato
da Amnesty Italia – dei filmmaker marchigiani Ruben Lagattolla e
Filippo Biagianti. Ruben e Filppo riescono nel maggio 2014 ad entrare
in Siria e a documentare la rischiosissima attività dei ragazzi che
lavorano come fotografi e media activist ad Aleppo, sotto assedio da
anni, e a testimoniare i tragici episodi che occorrono sotto il
regime di Bashar al Assad.
Temi
di riflessione: la guerra
in Siria/ l'immigrazione anche in Italia/il ruolo della musica come
protesta/l'ironia anche in condizioni difficili
Percorso
5: ALGERIA
“Marsiglia Algeri viaggio
al chiaro di luna”
Presentazione
del libro “Marsiglia Algeri viaggio al chiaro di luna” di e
del documentario “Oueine Algerie?” di Lemnaouer Ahmine. Alla
presenza del regista.
IL
LIBRO:
Algeri,
la “Bianca”, una città avvolta in una luce di struggente
bellezza, ancora chiusa nella paura del terrorismo e nell’orgoglio
della guerra d’Indipendenza, perennemente in bilico tra l’anima
autoctona – con le donne quasi tutte velate e truccatissime – e
la tentazione francese, con l’intellighentia
algerina espatriata in Francia, i giovani che vanno a Parigi
per vestirsi e il Paese che coltiva un buon francese, parlandolo
quasi più dell’arabo.
Questo
terzo libro della collana REvolution
di Albeggi
Edizioni, Marsiglia-Algeri,
viaggio al chiaro di luna(364
pagg., 16 euro, ISBN 9788898795062),racconta un Paese affascinante e
criptico: l’Algeria. La firma è quella della giornalista Ilaria
Guidantoni, che ha già
pubblicato per Albeggi Edizioni sulla transizione tunisina e si
cimenta nuovamente col Mediterraneo,
verso cui nutre una grande passione. Il viaggio si sviluppa
ascoltando le voci di femministe, intellettuali, artisti e
imprenditori; osservando il dialogo interculturale e interreligioso;
esaminando le opportunità di sviluppo sotto il profilo politico,
economico, di cooperazione, del turismo.
Attraverso
questo viaggio l’autrice prova a immaginare il futuro dell’Algeria
se essa saprà riconquistare l’anima mediterranea, diventando un
punto di riferimento a livello internazionale in materia di politica
energetica, lotta al terrorismo nel Nord
Africa e valorizzazione
delle minoranze linguistiche.
IL
DOCUMENTARIO:
L’autore,
che vive in Italia da quasi vent’anni, fa un bilancio della sua
vita e traccia con grande libertà d’espressione la storia della
sua famiglia, che è uno spaccato di ciò che è stato e di ciò che
è diventato il suo Paese d’origine, l’Algeria. “Perché,
dice, io ho due case, ma la radice è una sola”.
Un racconto molto personale che intreccia ricordi e ritratti familiari con la storia dell’ Algeria nell’anno della celebrazione dei 50 anni dell’Indipendenza.
Un racconto molto personale che intreccia ricordi e ritratti familiari con la storia dell’ Algeria nell’anno della celebrazione dei 50 anni dell’Indipendenza.
Temi
di riflessione: terrorismo:
le radici/i pregiudizi/cosa accade nel mondo
INFORMAZIONI
Coordina gli incontri:
Alessandra Montesanto, Vicepresidente dell'Associazione per i Diritti
Umani, alla presenza di autori ed esperti di materia.
Gli
alunni possono realizzare un loro lavoro sulle tematiche proposte: un
video, un reportage fotografico, un contributo scritto che:
sarà
pubblicato su www.peridirittiumani.com
sarà
presentato durante l'incontro con gli autori
COSTI:
Contributo
di 4 euro per alunno partecipante
Eventuali
spese di viaggio per i relatori
Gli
incontri potranno svolgersi al mattino oppure al pomeriggio, in base
alle esigenze scolastiche. Si terranno direttamente nelle scuole,
anche a classi accorpate.
Per
ulteriori informazioni e prenotazioni, scrivere a:
peridirittiumani@gmail.com
Etichette:
associazione,
culturali,
diritti,
docenti,
donne,
film,
geopolitica,
giurisprudenze,
guerra,
immigrazione,
insegnanti,
libro,
Medioriente,
scuola,
sociologia,
superiori,
università,
violenza
giovedì 16 aprile 2015
Corso di LINGUA ITALIANA per ALUNNI STRANIERI
La
scuola è il luogo che, più di altri, può e deve favorire
l'inclusione dei ragazzi stranieri nelle città e nelle società in
cui vivono. Spesso vengono introdotti in classe dopo aver lasciato il
proprio Paese d'origine e senza aver avuto il tempo e la possibilità
di adattarsi alle nuove abitudini, alla nuova lingua, alla nuova
situazione.
I
ragazzi di “seconda generazione” (ovvero i figli di persone
immigrate) in casa parlano la lingua dei genitori e questo comporta
una difficoltà ulteriore ad imparare la lingua italiana. Molti, invece, sono da poco arrivati in Italia e ancora non comprendono e non parlano bene l'italiano.
Per
questi motivi l'Associazione per i Diritti Umani -
www.peridirittiumani.com
- propone alcune lezioni rivolte agli alunni stranieri che debbano
migliorare l'uso della lingua italiana (parlata e scritta).
Le
lezioni prevedono:
esercizi
di grammatica, elaborazione di testi scritti e conversazioni con
l'insegnante e in gruppo.
MODALITA'
Il
corso si svolge dal 15 giugno al 20 luglio
Presso
la sede scolastica (mattino o pomeriggio)
Gruppi
composti da 10 alunni
ORARI
e COSTI
Ogni
lezione è della durata di 90 minuti
5
lezioni = 60 euro ad alunno
10
lezioni = 100 euro ad alunno
15
lezioni = 130 euro ad alunno
giovedì 9 aprile 2015
Corso
di lingua ITALIANA per alunni STRANIERI
La
scuola è il luogo che, più di altri, può e deve favorire
l'inclusione dei ragazzi stranieri nelle città e nelle società in
cui vivono. Spesso vengono introdotti in classe dopo aver lasciato il
proprio Paese d'origine e senza aver avuto il tempo e la possibilità
di adattarsi alle nuove abitudini, alla nuova lingua, alla nuova
situazione.
I
ragazzi di “seconda generazione” (ovvero i figli di persone
immigrate) in casa parlano la lingua dei genitori e questo comporta
una difficoltà ulteriore ad imparare la lingua italiana.
Per
questi motivi l'Associazione per i Diritti Umani -
www.peridirittiumani.com
- propone alcune lezioni rivolte agli alunni stranieri che debbano
migliorare l'uso della lingua italiana (parlata e scritta).
Le
lezioni prevedono:
esercizi
di grammatica, elaborazione di testi scritti e conversazioni con
l'insegnante e in gruppo.
MODALITA'
Il
corso si svolge dal 15 giugno al 20 luglio
Presso
la sede scolastica (mattino o pomeriggio)
Gruppi
composti da 10 alunni
ORARI
e COSTI
Ogni
lezione è della durata di 90 minuti
5
lezioni = 60 euro ad alunno
10
lezioni = 100 euro ad alunno
15
lezioni = 130 euro ad alunno
sabato 29 novembre 2014
Presentazione libro "Sulle onde della libertà" per le scuole
L'ASSOCIAZIONE
PER I DIRITTI UMANI
propone
per le classi terze medie la presentazione del libro “Sulle onde
della libertà” di Nicoletta Bortolotti edito da Mondadori
"Mi
chiamo Mahmud e abito in un posto che dicono terra di tutti e di
nessuno.
O anche prigione a cielo aperto. Ma il suo vero nome è Gaza City. Ho un'unica passione, un unico sogno, un'unica fissa: il surf."
Mahmud vive a Gaza City, una città colpita ogni giorno dai bombardamenti, e adora il surf. Anche Samir adora il surf. Ma il primo è palestinese e l'altro israeliano. Ma che differenza fa? Hanno tutti e due gli stessi sogni e aspettano tutti e due la stessa onda da cavalcare. E non importa se quell'onda sarà israeliana o palestinese...
O anche prigione a cielo aperto. Ma il suo vero nome è Gaza City. Ho un'unica passione, un unico sogno, un'unica fissa: il surf."
Mahmud vive a Gaza City, una città colpita ogni giorno dai bombardamenti, e adora il surf. Anche Samir adora il surf. Ma il primo è palestinese e l'altro israeliano. Ma che differenza fa? Hanno tutti e due gli stessi sogni e aspettano tutti e due la stessa onda da cavalcare. E non importa se quell'onda sarà israeliana o palestinese...
Nicoletta
Bortolotti,
nata in Svizzera, vive in provincia di Milano. Lavora come redattrice
e ghost writer nell’editoria per ragazzi, e ha firmato diversi
libri di successo per adulti, tra i quali E qualcosa rimane
(Sperling&Kupfer). Mamma di due bambini trova il tempo di
scrivere in treno, che è la sua “casa viaggiante”.
Sarà
presente l’autrice per un dibattito con insegnanti e alunni
Coordina
l'incontro: Alessandra Montesanto, Vicepresidente dell'Associazione
per i Diritti Umani
Contributo
volontario di 2 euro
Per
informazioni e prenotazioni peridirittiumani@gmail.com
La nostra intervista all'autrice:Quando e perchè nasce l'idea di questa storia?
L'idea si è fatta strada nella mia mente circa tre anni fa, quando correggendo un altro libro per lavoro (sono redattrice di libri per ragazzi nella redazione Mondadori) e dovendo fare delle ricerche su Internet, mi sono imbattuta per caso nella storia di Doc Paskowitz, un maestro di surf che negli anni '70 fece arrivare sulla Striscia di Gaza delle tavole nuove affinché i giovani palestinesi e israeliani potessero divertirsi e sfidarsi sulle onde.
Poi ho scoperto che in questa lingua di terra i ragazzini adorano fare surf e la cosa mi ha molto colpita, vista la drammatica condizione che si trovano a vivere tutti i giorni. Ho pensato al concetto di resilienza, cioè a come i giovani possano subire traumi inimmaginabili conservando, nonostante tutto, la voglia di lottare, di vivere, di divertirsi e raccontarsi barzellette, di fare sport.
Però, all'inizio, temevo di non essere in grado di raccontare una storia tanto lontana dalla mia realtà... Ci ho provato.
Quanto è importante far conoscere la situazione di alcune popolazioni ai bambini e ai ragazzi italiani?
Moltissimo. Mi sono resa conto, per esempio, documentandomi, che si sa veramente poco su come vivono davvero i bambini nella Striscia di Gaza, e ancor meno ne sanno i nostri bambini. Non solo i più giovani sono continuamente esposti al rischio delle mine, delle bombe e delle mitragliatrici, ma anche a quello delle malattie, causate per esempio dalla mancanza di acqua potabile e dal blocco al confine degli aiuti umanitari. Il mare poi è uno dei più inquinati al mondo, una sorta di fogna a cielo aperto... Eppure i ragazzi cavalcano le onde sulle tavole da surf proprio in queste acque, perché dicono, cito una frase di "Sulle onde della libertà", "il mare è l'unica terra in cui siamo liberi." Ma il discorso potrebbe essere esteso a migliaia di altre situazioni e zone del mondo dove i diritti dei bambini vengono continuamente calpestati.
Recentemente guardavo con i miei figli una trasmissione alla tv dove un bambino indiano raccontava che il padrone della fabbrica tessile in cui lavorava (e i cui abiti vengono rivenduti in Europa a prezzi esorbitanti), se lui si assentava, lo "appendeva" dopo avergli cosparso il corpo di acqua e zucchero in modo che mosche e formiche gli si attaccassero... Forse sarebbe il caso di guardare meglio le etichette degli indumenti che compriamo?
Le è capitato di leggere il suo libro nelle scuole e - in caso affermativo - quali sono state le domande che le hanno posto gli studenti?
Gli studenti mi tempestano sempre di domande. E' straordinario ascoltare bambini di quarta, quinta elementare o ragazzini di prima e seconda media e scoprire la profondità delle loro osservazioni: si chiedono se loro sarebbero in grado di rischiare la vita per un amico, come Mahmud e Samir, i protagonisti del libro, si chiedono cosa significa accarezzare un'onda o cosa significano per loro la paura e la libertà. Si chiedono qual è la differenza fra la guerra in un videogioco (Mahmud e Samir sono appassionati di gameboy) e la guerra vera. Ma mi pongono anche molte domande sulla scrittura, sulle tecniche per inventare una buona storia che coinvolga e mi raccontano che anche loro scrivono e hanno una storia nel cassetto. E poi sono sorprendentemente interessati alle questioni pratiche ed economiche legate all'oggetto-libro: il copyright, i diritti nel caso in cui un ghost writer scriva per un calciatore, i soldi delle vendite dopo la morte di un autore...
Quali sono i valori che possono essere veicolati dallo sport?
Il gioco di squadra, il rispetto per l'avversario, la lealtà, la competizione pacifica. Nei miei incontri con i ragazzi li faccio parlare molto dei vari sport che praticano: chi fa basket, calcio, nuoto, danza... E dico loro che se alcuni capi di Stato potessero governare secondo le regole che i bambini imparano e mettono in pratica tutti i giorni nello sport, forse ci sarebbero meno conflitti nel mondo e meno ingiustizie...
Da chi sono realizzate le illustrazioni, nel testo, e che come le avete preparate?
Dal bravissimo Fabiano Fiorin, che ha avuto l'idea di mettere in copertina i due surfisti che reggono una sorta di aquilone coi colori della pace. Ha creato dei disegni freschi, pieni di movimento, dei personaggi simpatici e trendy, ma non troppo "californiani"...
Prima si preparano le matite, cioè i disegni al nero, poi ci si rivolge a un coloritore per colorarli al computer. Il coloritore che ha colorato i disegni di "Sulle onde della libertà" è Michele Frigo, che in casa editrice cura insieme a me, fra gli altri, i libri di Ben 10.
Etichette:
adolescenti,
alunni,
associazione,
autrice,
diritti,
docenti,
guerra,
insegnanti,
Israele,
letteratura,
lettere,
libro,
medie,
Mondadori,
Palestina,
ragazzi,
scrittore,
scuola,
studenti,
superiori
Iscriviti a:
Post (Atom)