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sabato 17 gennaio 2015

Il valore dell'immigrazione

PER PARTECIPARE E’ NECESSARIO INVIARE RICHIESTA DI ACCREDITO 
ENTRO IL 26 GENNAIO.
PER L’ACCREDITAMENTO CLICCA QUI O INVIA UNA MAIL A info@fondazioneleonemoressa.org
Il volume verrà distribuito ai partecipanti fino ad esaurimento copie.

 
per informazioni: 
Fondazione Leone Moressa
Via Torre Belfredo 81/e, 30171 Mestre (Venezia)
tel  041 610734   cell  338 6774612

 
Per partecipare al Convegno segnalare il proprio nominativo a info@fondazioneleonemoressa.it oppure a Silvia De Marchi silvia.demarchi@camera.it
Per gli uomini è obbligatoria la giacca.

giovedì 31 luglio 2014

Tavecchio e il razzismo anche nello sport




La segreteria dell'On. Khalid Chaouki ci ha invitati a firmare per la seguente petizione su Change.org e noi, dell'Associazione per i Diritti Umani, lo abbiamo fatto. Per favore, sosteniamola tutti insieme.

   



Crediamo che la frase pronunciata dal candidato alla presidenza della Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC) Carlo Tavecchio:"Qui fanno i titolari quelli che prima mangiavano le banane", sia una frase razzista e di una gravità inaudita, soprattutto se pronunciata da un personaggio pubblico che ha l'ambizione di guidare il calcio italiano.
Lo sport italiano e il calcio in particolare, da anni si trovano di fronte all'offensiva di una minoranza che continua a ostentare slogan e insulti razzisti. Nello stesso tempo va riconosciuto l'impegno delle massime Autorità sportive nazionali e internazionali in una lotta senza quartiere a questa pericolosa deriva attraverso campagne di sensibilizzazione e provvedimenti disciplinari molto severi nei confronti di sportivi e tifoserie che continuano a macchiarsi di gesti e parole razziste.
Dopo tanto impegno per isolare questi fenomeni, non possiamo accettare che il signor Carlo Tavecchio possa rappresentare il calcio italiano e crediamo che il miglior modo per scusarsi dopo questa frase vergognosa, che offende milioni di italiani e "nuovi italiani", sia quello di ritirare la propria candidatura alla presidenza della FIGC.

Michel Platini, Presidente della UEFA
Sepp Blatter, Presidente della FIFA
Govanni Malagò, Presidente del CONI


Tavecchio can't represent italian football

Carlo Tavecchio is the candidate for President of the Italian Football Federation (FIGC). He stated that "We have decision makers that before used to eat bananas", a racist statement, especially serious if pronounced by a public figure who has the ambition to lead the Italian football.
Italian sport and football in particular, are facing the offensive...
Tavecchio can't represent italian football
Carlo Tavecchio is the candidate for President of the Italian Football Federation (FIGC). He stated that "We have decision makers that before used to eat bananas", a racist statement, especially serious if pronounced by a public figure who has the ambition to lead the Italian football.
Italian sport and football in particular, are facing the offensive of a minority that keeps showing racist behaviours. At the same time it must be acknowledged the commitment of the highest authorities in national and international spors for fighting this dangerous drift through awareness campaigns and strict disciplinary actions against athletes and fans that supports racist gestures and words.
After so much effort to isolate those phenomenas, we can not accept that Mr. Carlo Tavecchio may represent Italian football and we believe that the best way to apologize after this shameful sentence, which offends millions of Italians and "new Italians", is to withdraw his candidacy for the presidency of the FIGC.

Tavecchio non può rappresentare il calcio italiano

Crediamo che la frase pronunciata dal candidato alla presidenza della Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC) Carlo Tavecchio: "Qui fanno i titolari quelli che prima mangiavano le banane", sia una frase razzista e di una gravità inaudita, soprattutto se pronunciata da un personaggio pubblico che ha l'ambizione di guidare il calcio italiano.
Lo sport italiano e il calcio in particolare, da anni si trovano di fronte all'offensiva di una minoranza che continua a ostentare slogan e insulti razzisti. Nello stesso tempo va riconosciuto l'impegno delle massime Autorità sportive nazionali e internazionali in una lotta senza quartiere a questa pericolosa deriva attraverso campagne di sensibilizzazione e provvedimenti disciplinari molto severi nei confronti di sportivi e tifoserie che continuano a macchiarsi di gesti e parole razziste.
Dopo tanto impegno per isolare questi fenomeni, non possiamo accettare che il signor Carlo Tavecchio possa rappresentare il calcio italiano e crediamo che il miglior modo per scusarsi dopo questa frase vergognosa, che offende milioni di italiani e "nuovi italiani", sia quello di ritirare la propria candidatura alla presidenza della FIGC.


venerdì 21 marzo 2014

La X settimana contro il razzismo




Pubblichiamo per voi il lancio della X SETTIMANA CONTRO IL RAZZISMO, indetta dall'UNAR.


Come ogni anno, in occasione della Giornata mondiale per l’eliminazione delle discriminazioni razziali, che si celebra in tutto il mondo il 21 marzo, l’UNAR l’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali del Dipartimento per le Pari Opportunità ha organizzato la Settimana di azione contro il razzismo, campagna di sensibilizzazione giunta ormai alla sua decima edizione, in programma dal 17 al 23 marzo 2014.

L’iniziativa prevede il lancio di una campagna di sensibilizzazione e di informazione con I’obiettivo di promuovere i valori del dialogo interculturale nell’opinione pubblica e, in particolare, fra i giovani. Durante la Settimana sono previste iniziative nel mondo della scuola, delle università, dello sport, della cultura e delle associazioni al fine di coinvolgere Ia cittadinanza sui temi della diversità e promuovere la ricchezza derivante da una società multietnica e multiculturale.

A tal proposito, in occasione del decennale, I’UNAR con la collaborazione dell’ANCI e del MIUR ha chiesto a tutti i Comuni, alle scuole, ai cittadini, un semplice gesto da compiere durante il 21 marzo, che testimoni I’adesione alla campagna, ovvero colorare di arancione la “propria città, la propria scuola” o realizzare momenti di incontro e di riflessione sui temi della prevenzione della discriminazione razziale e della tutela dei diritti umani.

Numerosissime le adesioni fino ad oggi, che porteranno oltre 150 comuni ed enti locali, e tantissime scuole ed associazioni a compiere iniziative simboliche all’insegna dell’arancione, scelto come colore distintivo della lotta al razzismo in Italia.

Ufficialmente la settimana prenderà il via lunedì 17 marzo alle ore 10, presso la facoltà di Economia dell’Università Sapienza di Roma con il convegno “I costi economici della discriminazione” con l’apertura dei lavori da parte di Giuseppe Ciccarone, Preside della Facoltà di Economia e di Marco De Giorgi, Direttore generale dell’UNAR. Il convegno sarà moderato da Barbara De Micheli della Fondazione Giacomo Brodolini.

Nel pomeriggio, sempre a Roma presso la Camera dei Deputati – Sala delle Colonne, Palazzo Marini è in programma il dibattito “Raccontare l’Italia che cambia con le migrazioni”, coordinato dall’on. Khalid Chaouki.

Il 18 marzo presso la camera di commercio di Napoli, CGIL CISL UIL della Campania, presentano i risultati dell’indagine conoscitiva sui fenomeni di discriminazione razziale “I nostri diritti sono anche i tuoi”. Il progetto, sostenuto dall’UNAR, vuole evidenziare le criticità avvertite e vissute dai cittadini immigrati presenti in Campania ed offrire uno strumento alle forze politiche, istituzionali e sociali, per avviare una discussione costruttiva su questi temi.

Nel corso della Settimana le amministrazioni comunali di Torino e Napoli hanno annunciato che illumineranno simbolicamente di arancione, rispettivamente, la Mole Antonelliana ed il Maschio Angioino. Stessa iniziativa a Piacenza e a Monserrato, mentre tantissimi edifici, piazze, biblioteche di comuni, grandi e piccoli, esporranno striscioni, bandiere o drappi arancioni, da Nord a Sud, da Treviso a Monteroni di Lecce.

La partecipazione delle amministrazioni comunali, testimonia quest’anno, tra le tantissime iniziative descritte nel programma, un segnale di forte volontà di integrazione, ad esempio con cerimonie di conferimento della cittadinanza onoraria ai giovani stranieri nati in Italia, organizzate, tra gli altri, dal comune di Torre Pellice (TO) e di Mandello del Lario (LC).

Anche lo SPRAR, il Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati, racconterà attraverso foto, video e parole le esperienze di convivenza tra rifugiati e cittadini italiani.

Dal mondo del calcio al mondo del lavoro, alla scuola, alla cultura e all’intrattenimento, tante le opportunità per riflettere su stereotipi, pregiudizi e discriminazione.

Il 20 Marzo alle ore 12, presso la Sala Monumentale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, si svolgerà la conferenza stampa di lancio dell’Asta “Espelli il Razzismo dal Calcio” con le magliette di calciatori famosi. L’iniziativa realizzata grazie al supporto dell’Associazione Italiana Calciatori e Lega Calcio, si svolgerà alla presenza del Vicepresidente dell’Aic Simone Perrotta ed il ricavato sarà destinato a progetti di integrazione di bambini stranieri attraverso lo sport.

Nella Giornata mondiale contro il razzismo, il 21 marzo ci sarà una grande iniziativa pubblica a Torino, presso il Palazzo dei Senatori del Comune, con il convegno “Il razzismo in Europa e in Italia” organizzato da CIE in collaborazione con UNAR, in occasione della presentazione dello Shadow Report 2013 dell’ENAR. Al dibattito saranno presenti il Presidente del Parlamento europeo Martin Schulz, l’ex Ministra Cécile Kyenge Kashetu e il Direttore de La Stampa Mario Calabresi.

Sempre nella stessa giornata, a Torino, ci sarà la proiezione speciale per le scuole del Film “La mia Classe” di Daniele Gaglianone, mentre dall’altra parte della Penisola, nelle scuole di Marsala e di Agrigento, il comico di Zelig Salvatore Marino presenterà lo spettacolo “Abbronzato più o meno Integrato”.

La settimana inoltre vedrà un forte impegno dei giovani e delle seconde generazioni che, coordinati dalla Rete Near, improvviseranno eventi e flash mob in molti comuni di Italia.

La campagna di quest’anno all’insegna del colore “arancione” potrà essere testimoniata anche da singoli cittadini invitati ad indossare per un giorno un capo di abbigliamento di colore arancione, a utilizzare sui socialnetwork i tag #unar #noalrazzismo #coloradiarancione, ed a partecipare al concorso fotografico Istagram italia “Colora di arancione il tuo istagram”.

Per ulteriori informazioni sulle varie iniziative organizzate in tutta Italia, potete consultare il sito www.unar.it

lunedì 27 gennaio 2014

Verso l'abolizione del reato di clandestinità




Con 182 sì, 16 no e 7 astenuti è passata in Senato, nei giorni scorsi, la norma che abroga il reato di immigrazione clandestina, ma si mantiene il “rilievo penale delle condotte di violazione dei provvedimenti amministrativi adottati in materia”. Il reato, quindi, da una lato viene abolito e, dall'altro, viene trasformato in illecito amministrativo.

Il sottosegretario alla Giustizia, Cosimo Maria Ferri, ha spiegato: “Chi per la prima volta entra clandestinamente nel nostro Paese non verrà sottoposto a procedimento penale, ma verrà espulso. Ma, se rientrasse, a quel punto commetterebbe reato” e ha precisato che: “Lo Stato deve regolare i flussi migratori in modo compatibile con le concrete possibilità di accogliere i migranti e questo non solo per ragioni di ordine pubblico, ma anche per motivi umanitari. A persone che cercano di sfuggire da situazioni di estrema indigenza e spesso disumane dobbiamo garantire un'ospitalità dignitosa. Occorre, invece, continuare a punire con severità chi sfrutta e favorisce questi fenomeni migratori incontrollati che possono causare tragedie come quelle di Lampedusa”; infine, dal punto di vista tecnico, Ferri ha aggiunto: “ La sanzione penale appare sproporzionata e ingiustificata e quella pecuniaria è di fatto ineseguibile considerato che i migranti sono privi di qualsiasi bene. Oltretutto il numero delle persone che potrebbero essere potenzialmente incriminate sarebbe tale da intasare completamente la macchina della giustizia penale, soprattutto nei luoghi di sbarco”.

L'Onorevole Khalid Chaouki, esponente dei Nuovi Italiani del Partito Democratico, ha così commentato il voto della Commissione Giustizia: “Con il voto al Senato inizia un percorso che, in tempi brevi, dovrà cancellare questo odioso reato che criminalizza i sopravvissuti alla drammatica tragedia di Lampedusa e porre le basi per una nuova legge sull'immigrazione”.

L'emendamento è stato presentato dal Movimento 5 Stelle che ha precisato: “Rimangono in piedi tutti i procedimenti per l'espulsione e tutte le altre fattispecie di reato collegati, compresi dalla Bossi-Fini. Alla prova dei fatti il 'reato di clandestinità' non ha risolto nulla aggravando solo i costi per la Giustizia con meno sicurezza per le strade, senza combattere il fenomeno e lo sfruttamento legato a quest'ultimo, addirittura aggravandolo...Con questo procedimento il clandestino rimane clandestino, ma sarà più facile procedere con le espulsioni. Con questo emendamento le espulsioni dei cittadini irregolari potranno procedere per via civile, senza inghippi, senza inutili spese burocratiche (che gravano sulle tasche dei cittadini italiani), chi troverà persone in mezzo al mare potrà salvarle senza incorrere in nessun tipo di reato. Non lasceremo più morire nessuno in maniera inumana, ci sarà più sicurezza, più legalità, più umanità”.

La Lega Nord ha risposto a queste parole e a questo voto promettendo battaglia:

L'abolizione del reato di clandestinità è una vergogna”, ha affermato Massimo Bitonci, chiedendo che il Ministro Alfano e tutto il Pdl “siano coerenti con quanto fatto e detto fino ad oggi” e che sia posto rimedio a “questo grave errore”.