Anci –
in collaborazione con Confcommercio e Klaus Davi – promuove un
importante movimento: i sindaci del Centro Nord si sono riuniti, nei
giorni scorsi, a Palazzo Marino a Milano, per un confronto tra le
municipalità colpite dai fenomeni mafiosi che stanno condizionando
le attività politiche e sociali delle amministrazioni attraverso:
minacce, estorsioni, tentata corruzione.
Le
Regioni che hanno dato vita al Comitato tecnico sono: Lombardia,
Toscana, Veneto, liguria, Piemonte, Friuli, Val d'Aosta e Emilia in
cui, secondo i dati statistici, stanno operando più di 66 gruppi
criminali e i Comuni già sciolti sono una decina.
Antonio
Ragonese, di Anci, ha dichiarato: “Raccoglieremo testimonianze e
segnalazioni dei sindaci sul territorio. Anci darà inoltre vita a un
sito internet specifico. Ad aprile ci sarà poi una manifestazione
dei cento sindaci con una proposta concreta sul piano legislativo e
degli appalti”.
“L'esperienza
del territorio”, ha aggiunto Marco Granelli, assessore alla
sicurezza e legalità del Comune di Milano, “dimostra la necessità
di una semplificazione delle procedure, alla quale deve far da
contraltare un rafforzamento delle attività di controllo sul
territorio, a partire dalla rilevazione delle irregolarità”.
L'Associazione
per i Diritti Umani si occupa anche di Educazione alla legalità per
cui vi segnaliamo il seguente saggio di Nando Dalla Chiesa,
intitolato “Il manifesto dell'antimafia.
Il manifesto dell'antimafia
Mentre
Don Luigi Ciotti viene minacciato da Riina, noi rispondiamo a gran
voce con la recensione di un libro importante e ve lo consigliamo di
cuore. Stiamo parlando del Manifesto
dell'Antimafia del Prof.
Nando dalla Chiesa, edito da Einaudi.
Il
Professore - docente di di Sociologia della criminalità organizzata
presso l'Università degli studi di Milano - ha calcolato, insieme ai
suoi studenti, che una tangente pagata alle mafie ha lo stesso valore
economico di duemila assegni di ricerca: sostegno allo studio,
sostegno al lavoro. Tutto questo sottratto alla società e ai
cittadini onesti.
Parte
proprio da qui l'ultimo lavoro di Nando dalla Chiesa: dalla
mentalità, dalle pratiche quotidiane, diffuse e sotterranee, che
alimentano la forza della criminalità. La mafia non è solo al Sud,
la mafia non intacca solo politica e finanza; la mafia si annida
nella mancanza di valori positivi e di indifferenza verso il Bene
comune. Non a caso il professore definisce la 'ndrangheta come una
“forza sociale criminale” perchè riguarda i comportamenti
sociali, quindi anche quelli di ciascuno di noi.
Le mafie
hanno un'anima, si continua a leggere nel testo, un'anima nera che si
può tradurre in tabelle e schemi concreti. Si fa riferimento a tre
“C” che non vanno sottovalutate: quelle dei complici, del
concorso esterno e, soprattutto, dei codardi.
Il
saggio si rivolge a tutta la società civile e, in particolare, ai
giovani che forse si sentono schiacciati e scoraggiati da quella zona
grigia, da quella palude (culturale, politica, istituzionale) che non
riesce a sbloccare la situazione, per paura o per
interesse...Pensiamo alle vicende che stanno caratterizando
l'organizzazione di Expo 2015. Ma sono proprio loro, i giovani,
portatori di speranza e di futuro e noi più grandi abbiamo il dovere
di indicare e di ricordare che la strada è sempre e soltanto quella
dell'etica e della giustizia.