
"...Non si potrà avere un globo pulito se gli uomini sporchi restano impuniti. E' un ideale che agli scettici potrà sembrare utopico, ma è su ideali come questo che la civiltà umana ha finora progredito (per quello che poteva). Morte le ideologie che hanno funestato il Novecento, la realizzazione di una giustizia più giusta distribuita agli abitanti di questa Terra è un sogno al quale vale la pena dedicare il nostro stato di veglia".
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giovedì 26 marzo 2015
NO a manifestazioni nazifasciste in città
Appello al Prefetto di Milano Dott. Francesco Paolo Tronca, al Questore di
Milano Dott. Luigi Savina e al Sindaco di Milano Avv. Giuliano Pisapia:
Non è più tollerabile che Milano debba assistere ogni 29 Aprile alla parata
nazifascista che da anni deturpa la nostra città strumentalizzando il ricordo dei tragici episodi da noi duramente condannati, avvenuti quaranta anni fa, con l’uccisione del giovane Sergio Ramelli. Il 29 aprile prossimo ricorrerà il quarantesimo anniversario della morte di Sergio Ramelli.
L’esperienza degli anni passati lascia certamente presagire che tale pur
legittima manifestazione di ricordo sarà il pretesto, come avvenuto in occasione delle manifestazioni precedenti, per frange di neofascisti di tutta Italia, per inscenare l’ennesima parata militare con l’utilizzo e la magnificazione di simboli neonazisti e neofascisti. Naturalmente, non si vuole mettere in discussione il fondamentale principio di libertà di manifestazione del proprio pensiero sancito dall’art. 21 della nostra Carta Costituzionale.
È altresì vero, tuttavia, che tale principio incontra limiti ben precisi e
anch’essi sanciti per Legge laddove si risolva nella apologia del fascismo.
Tutti noi rivolgiamo un forte appello al Sindaco di Milano e invitiamo il Prefetto e il Questore perchè quest’anno, a soli quattro giorni dal settantesimo della Liberazione, a due giorni dalla Festa del Primo Maggio e dall’inaugurazione di EXPO 2015, con la presenza di un nutrito numero di rappresentanze internazionali, non si ripeta questa grave offesa a Milano Città Medaglia d’Oro della Resistenza e venga impedita l’ennesima manifestazione di aperta apologia del fascismo che si porrebbe in aperto contrasto con i principi sanciti dalla Costituzione repubblicana e con le leggi Scelba e Mancino.
Chiediamo pertanto, alla luce di quanto esposto, che la manifestazione e il corteo vengano vietati dalle Autorità competenti.
Milano, 23 marzo 2015
Sottoscrivono l’appello:
Associazione Nazionale Partigiani d’Italia – ANPI Provinciale di Milano;
Associazione Nazionale Perseguitati Politici Antifascisti – ANPPIA Milano;
Associazione Italiana Combattenti Volontari Antifascisti di Spagna – AICVAS;
Associazione Nazionale Ex Deportati – ANED di Milano;
Associazione Nazionale Partigiani Cristiani – ANPC;
Associazione per i Diritti Umani;
Federazioni Italiane Associazioni Partigiane – FIAP Lombardia ;
Camera del lavoro Metropolitana di Milano – CGIL;
CISL Milano Metropoli;
UIL Milano e Provincia;
Partito Democratico Area Metropolitana di Milano;
Partito Comunista d’Italia – Milano;
Partito della Rifondazione Comunista – Federazione di Milano;
Sinistra Ecologia Libertà Milano – SEL;
ACLI Milano; ARCI;
Centro Puecher.
mercoledì 25 febbraio 2015
Domenica 1 marzo...tutti in piazza !
L'Associazione per i Diritti Umani aderisce alla seguente iniziativa e la documenterà con foto e interviste. Vi aspettiamo numerosi!
AFFERMARE I DIRITTI DELLE E DEGLI IMMIGRATI
COSTRUIRE UNA SOCIETA’ PER TUTTE E TUTTI
DOMENICA PRIMO MARZO ORE 15 PIAZZA DUOMO
In occasione della Giornata del Primo Marzo, data diventata simbolo in Italia del movimento antirazzista, le associazioni milanesi organizzano un iniziativa in Piazza Duomo alle ore 15.
L’evento vuole presentare le storie di Souad e Jorge, migranti che quotidianamente fanno mille sacrifici per vivere una vita degna di essere vissuta, storie che però raccontano anche la vita di Giovanni e Anna. Storie senza una specifica nazionalità, che in questi anni potrebbero appartenere a chiunque. Storie di chi si trova a fronteggiare la crisi, vivendo spesso tragedie che attentano ai principi fondamentali alla base delle democrazie moderne.
Il 1° marzo 2015 a Milano sarà dedicato a questi racconti di vita, alle contraddizioni che fanno emergere e alla possibilità che rappresentino un momento di incontro e riflessione, che alimentino l'impegno per costruire una società che non discrimina, una società senza razzismo, una società che possa garantire meglio i diritti di tutte e di tutti.
Le associazioni promotrici dell’evento rivolgono un appello al Sindaco di Milano e lo invitano a partecipare all’evento per ribadire il suo impegno affinché questa città sia sempre di più una città libera del razzismo e la discriminazione (di seguito la lettera aperta al Sindaco Pisapia).
Per informazioni: stessabarcamilano@gmail.com
Pruomovono: Arcobaleni in marcia, Convergenza delle culture, Arci lesbica, Todo Cambia, Ass.Dimensioni Diverse, Macao, Spazio Mondo Migranti, Coordinamento delle Associazioni Islamiche di Milano e Monza e Brianza, Sisa, Associazione d'amicizia Italia Cuba, Altra Europa Milano e Provincia, PRC-Federazione di Milano, Sel Zona 4, Studio 3R, Consulta Rom e Sinti-MI, Naga, Partito Umanista, Rete Scuole Senza Permesso.
Milano 23 febbraio 2015
Caro Sindaco,
da quasi un mese sono ritornata dal mio paese. Erano diversi anni che non camminavo per le strade della città della mia gioventù. Tuttavia ventidue anni vissuti là e ventidue qua mi hanno fatto diventare “bigama”! Milano occupa ormai nel mio cuore lo stesso posto della città che mi ha visto nascere. Ho due amori, lo confesso! E non posso, né voglio lasciare l’uno o l’altro!
Il mio rientro a Milano è avvenuto qualche giorno dopo la strage di Parigi. E purtroppo l’accoglienza non è stata delle migliori. Ho percepito la stessa aggressività che molti di noi, immigrati ed immigrate, avevamo già vissuto nel 2009, quando a seguito di episodi criminali commessi da singoli stranieri, tutti noi che appartenevamo a quella “categoria” diventammo indiscriminatamente oggetto di una violenta campagna di criminalizzazione.
Il razzismo di strada che si respirava in quegli anni (e che fu fomentato da mass media e politici) trovò la sua legittimazione a livello istituzionale con l’approvazione del cosiddetto “pacchetto sicurezza”, che istituì una serie di provvedimenti apertamente discriminatori, molti dei quali furono successivamente annullati dalla Corte di cassazione italiana. Furono anni in cui Milano venne tappezzata da manifesti apertamente razzisti, anni in cui i controllori degli autobus giravano insieme ai poliziotti a “caccia di clandestini”, anni di paura per il rischio di essere aggrediti perché stranieri, a maggior ragione se rom o arabi.
Una delle cose che ricordo con più gioia della tua elezione a sindaco di Milano, evento che molti di noi festeggiarono in Piazza Duomo, è che nei mesi successivi alla tua vittoria, per noi immigrati e immigrate, il vento cambiò veramente a Milano e l’aggressività in città diminuì.
Oggi invece, non solo a Milano, ma in tutta Italia si respira nuovamente quel clima di ostilità nei nostri confronti e in particolare verso chi proviene dal mondo arabo. Il mio viso non è di una milanese “Doc” e in questi giorni quella che considero la mia città me lo rinfaccia in ogni momento: quando l’impiegata del Comune, forse per ignoranza, al momento di rifare la mia Carta di Identità mi chiede il permesso di soggiorno nonostante le faccia vedere il passaporto italiano, quando i poliziotti fermano la macchina in cui mi trovo perché in compagnia di due “soggetti sospetti”: due amici arabi.
Il pomeriggio del Primo Marzo in piazza Duomo dalle ore 15 daremo vita, con tante associazioni e persone che abitano a Milano, a un’iniziativa con la quale far arrivare un messaggio alla nostra città: affermare i diritti degli e delle immigrate, vuol dire costruire una società per tutti e per tutte.
Vogliamo far capire che non siamo noi il nemico. Vogliamo far comprendere alla società italiana che chi sta usando la violenza altrove, e chi diversamente la usa qui, non ci rappresenta anche se può avere la nazionalità del paese in cui siamo nati, o in cui sono nati i nostri genitori, o quella del paese in cui vogliamo vivere pacificamente.
Siamo stanchi dei luoghi comuni: non tutti gli arabi sono terroristi, non tutti i latinoamericani sono ladri, non tutti gli italiani sono mafiosi!
Vorremo tanto che il Primo Marzo, tu, che rappresentanti i cittadini di questa città, anche quei tanti fra noi che non hanno potuto votarti perché privi dei diritti elettorali, venissi in Piazza Duomo a farci sentire che Milano è anche la nostra città e che insieme, vecchi e nuovi milanesi, immigrati e italiani, possiamo ancora una volta spazzare via questo clima di razzismo ed affermare che la convivenza è possibile!
Ti aspettiamo Sindaco
Jorge, Aisha, Xiao, Virginia, Tsegehans, Urpi, Amr e tanti tanti altri ….
AFFERMARE I DIRITTI DELLE E DEGLI IMMIGRATI
COSTRUIRE UNA SOCIETA’ PER TUTTE E TUTTI
DOMENICA PRIMO MARZO ORE 15 PIAZZA DUOMO
In occasione della Giornata del Primo Marzo, data diventata simbolo in Italia del movimento antirazzista, le associazioni milanesi organizzano un iniziativa in Piazza Duomo alle ore 15.
L’evento vuole presentare le storie di Souad e Jorge, migranti che quotidianamente fanno mille sacrifici per vivere una vita degna di essere vissuta, storie che però raccontano anche la vita di Giovanni e Anna. Storie senza una specifica nazionalità, che in questi anni potrebbero appartenere a chiunque. Storie di chi si trova a fronteggiare la crisi, vivendo spesso tragedie che attentano ai principi fondamentali alla base delle democrazie moderne.
Il 1° marzo 2015 a Milano sarà dedicato a questi racconti di vita, alle contraddizioni che fanno emergere e alla possibilità che rappresentino un momento di incontro e riflessione, che alimentino l'impegno per costruire una società che non discrimina, una società senza razzismo, una società che possa garantire meglio i diritti di tutte e di tutti.
Le associazioni promotrici dell’evento rivolgono un appello al Sindaco di Milano e lo invitano a partecipare all’evento per ribadire il suo impegno affinché questa città sia sempre di più una città libera del razzismo e la discriminazione (di seguito la lettera aperta al Sindaco Pisapia).
Per informazioni: stessabarcamilano@gmail.com
Pruomovono: Arcobaleni in marcia, Convergenza delle culture, Arci lesbica, Todo Cambia, Ass.Dimensioni Diverse, Macao, Spazio Mondo Migranti, Coordinamento delle Associazioni Islamiche di Milano e Monza e Brianza, Sisa, Associazione d'amicizia Italia Cuba, Altra Europa Milano e Provincia, PRC-Federazione di Milano, Sel Zona 4, Studio 3R, Consulta Rom e Sinti-MI, Naga, Partito Umanista, Rete Scuole Senza Permesso.
Milano 23 febbraio 2015
Caro Sindaco,
da quasi un mese sono ritornata dal mio paese. Erano diversi anni che non camminavo per le strade della città della mia gioventù. Tuttavia ventidue anni vissuti là e ventidue qua mi hanno fatto diventare “bigama”! Milano occupa ormai nel mio cuore lo stesso posto della città che mi ha visto nascere. Ho due amori, lo confesso! E non posso, né voglio lasciare l’uno o l’altro!
Il mio rientro a Milano è avvenuto qualche giorno dopo la strage di Parigi. E purtroppo l’accoglienza non è stata delle migliori. Ho percepito la stessa aggressività che molti di noi, immigrati ed immigrate, avevamo già vissuto nel 2009, quando a seguito di episodi criminali commessi da singoli stranieri, tutti noi che appartenevamo a quella “categoria” diventammo indiscriminatamente oggetto di una violenta campagna di criminalizzazione.
Il razzismo di strada che si respirava in quegli anni (e che fu fomentato da mass media e politici) trovò la sua legittimazione a livello istituzionale con l’approvazione del cosiddetto “pacchetto sicurezza”, che istituì una serie di provvedimenti apertamente discriminatori, molti dei quali furono successivamente annullati dalla Corte di cassazione italiana. Furono anni in cui Milano venne tappezzata da manifesti apertamente razzisti, anni in cui i controllori degli autobus giravano insieme ai poliziotti a “caccia di clandestini”, anni di paura per il rischio di essere aggrediti perché stranieri, a maggior ragione se rom o arabi.
Una delle cose che ricordo con più gioia della tua elezione a sindaco di Milano, evento che molti di noi festeggiarono in Piazza Duomo, è che nei mesi successivi alla tua vittoria, per noi immigrati e immigrate, il vento cambiò veramente a Milano e l’aggressività in città diminuì.
Oggi invece, non solo a Milano, ma in tutta Italia si respira nuovamente quel clima di ostilità nei nostri confronti e in particolare verso chi proviene dal mondo arabo. Il mio viso non è di una milanese “Doc” e in questi giorni quella che considero la mia città me lo rinfaccia in ogni momento: quando l’impiegata del Comune, forse per ignoranza, al momento di rifare la mia Carta di Identità mi chiede il permesso di soggiorno nonostante le faccia vedere il passaporto italiano, quando i poliziotti fermano la macchina in cui mi trovo perché in compagnia di due “soggetti sospetti”: due amici arabi.
Il pomeriggio del Primo Marzo in piazza Duomo dalle ore 15 daremo vita, con tante associazioni e persone che abitano a Milano, a un’iniziativa con la quale far arrivare un messaggio alla nostra città: affermare i diritti degli e delle immigrate, vuol dire costruire una società per tutti e per tutte.
Vogliamo far capire che non siamo noi il nemico. Vogliamo far comprendere alla società italiana che chi sta usando la violenza altrove, e chi diversamente la usa qui, non ci rappresenta anche se può avere la nazionalità del paese in cui siamo nati, o in cui sono nati i nostri genitori, o quella del paese in cui vogliamo vivere pacificamente.
Siamo stanchi dei luoghi comuni: non tutti gli arabi sono terroristi, non tutti i latinoamericani sono ladri, non tutti gli italiani sono mafiosi!
Vorremo tanto che il Primo Marzo, tu, che rappresentanti i cittadini di questa città, anche quei tanti fra noi che non hanno potuto votarti perché privi dei diritti elettorali, venissi in Piazza Duomo a farci sentire che Milano è anche la nostra città e che insieme, vecchi e nuovi milanesi, immigrati e italiani, possiamo ancora una volta spazzare via questo clima di razzismo ed affermare che la convivenza è possibile!
Ti aspettiamo Sindaco
Jorge, Aisha, Xiao, Virginia, Tsegehans, Urpi, Amr e tanti tanti altri ….
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lunedì 13 ottobre 2014
L'Italia, Alfano e i diritti degli omosessuali
Che
qualcuno remi contro i diritti civili in Italia...è cosa nota. Ma,
per fortuna, c'è chi dice NO.
Nei
giorni scorsi il Ministro dell'Interno, Angelino Alfano, ha dato
l'annuncio di una circolare indirizzata ai prefetti con cui si chiede
di annullare le nozze omosessuali celebrate all'estero attraverso la
cancellazione delle trascrizioni all'anagrafe.
Ovviamente
durissima la reazione di Flavio Romani, presidente di Arcigay, che ha
così commentato la circolare: “ Siamo in mano a degli
irresponsabili. Senza nemmeno porsi il problema delle scene di
drastico conflitto sociale che nell'ultimo fine settimana hanno
caratterizzato il confronto in piazza tra ultracattolici e movimenti,
il Governo continua sulla via delle provocazioni. Il Premier è ormai
ostaggio del Nuovo Centrodestra, è solo un braccio decerebrato che
esegue gli ordini dei padroni clericali. Mentre promette leggi sulle
unioni tra persone dello stesso sesso, rimandandole di continuo a un
futuro indefinito, nel presente agisce per opprimere persone gay e
lesbiche che hanno scelto di formare una famiglia”.
Ed ecco
le risposte anche di alcuni sindaci. Il primo cittadino della città
di Milano, Giuliano Pisapia, ha ribadito la decisione di trascrivere
le nozze tra omosessuali celebrate all'estero aggiungendo, durante un
suo intervento al TG1, che: “...è la stessa legge che prevede
espressamente che l'ufficiale di stato civile deve trascrivere il
matrimonio celebrato all'estero, salvo che non sia contrario
all'ordine pubblico. Ma la Corte costituzionale ha detto recentemente
che non c'è contrarietà all'ordine pubblico”. “Questi temi”,
ha precisato Pisapia, “ sono di competenza del Parlamento su
proposta del Governo o anche su proposta del Parlamento stesso, ma
stiamo parlando del matrimonio fra omosessuali, non certo della
trascrizione di un matrimonio che nel Paese in cui è stato celebrato
è del tutto legittimo e regolare”. Intanto si sono espressi sulla
questione altri esponenti delle istituzioni: anche secondo Furio
Honsell, sindaco di Udine, si deve parlare dell'argomento in ambito
parlamentare o davanti alla Corte Costituzionale; il Comune di Napoli
“ricorrerà nelle sedi giudiziarie competenti perchè la circolare
per annullare le trascrizioni è contraria al principio
costituzionale di uguaglianza dei diritti”; Merola, a Bologna, ha
risposto con un secco “Non obbedisco”. Insomma, si parla e si
discute ancora su un tema che in molti Paesi europei è già stato
affrontato e risolto con grande equilibrio e apertura culturale. In
Italia resta ancora strada da fare...
venerdì 17 gennaio 2014
Per l'inclusione di Rom, Sinti e Caminanti
Dijana Pavlovic - ROMED2-ROMACT National Project Officer e Associazione UPRE ROMA presentano la seguente iniziativa che per noi è importante e alla quale vi invitiamo a partecipare.
Il Consiglio d'Europa e la Commissione europea lanciano in 12 Paesi della Comunità europea due programmi della durata di due anni - ROMED2 e ROMACT - volti a promuovere l'inclusione dei Rom e dei Sinti a livello locale.
L'Italia è uno di questi Paesi e le città coinvolte sono Milano, Napoli, Bari, Roma, Torino e Pavia. Il programma ROMED2 si concentrerà sulla governance democratica e la partecipazione delle comunità attraverso la mediazione. il programma ROMACT si concentrerà sull'impegno locale a livello della pubblica amministrazione per lo sviluppo delle politiche pubbliche e per una migliore comprensione delle problematiche rom e sinte. ROMACT viene attuato dal Consiglio d'Europa anche nel quadro dell'Alleanza europea delle città e Regioni per l'inclusione di Rom e Sinti.
La presentazione e il lancio dei due programmi per l'Italia avverranno il 18 gennaio 2014 a Milano da parte del Consiglio d'Europa e della Commissione europea con il patrocinio del Comune di Milano e saranno preceduti da un concerto di benvenuto la sera del 17 gennaio.
IL PROGRAMMA
18 GENNAIO 2014
PALAZZO REALE - SALA CONFERENZE - PIAZZA DUOMO, 14 - MI
Ore 9: Registrazione - Welcome coffee
Ore 10: Inizio sessione
Giuliano Pisapia, Sindaco di Milano
Relatori - Impegni e prospettive
Gabriella Battaini-Dragoni, vicesegretaria generale del Consiglio d'Europa
Cècile Kyenge, Ministro per l'Integrazione
Maria Cecilia Guerra, viceministro del Lavoro e delle Politiche sociali
John Warmisham, vicepresidente del Congresso delle autorità locali del Consiglio d'Europa
Luigi Manconi, presidente della Commissione per i Diritti Umani del Senato
Zeliko Jovanovic, direttore delle iniziative per i Rom dell'Open Society Foundations
Modera: Dijana Pavlovic, responsabile nazionale per ROMED2 e ROMACT
Ore 11: Coffee break - Conferenza stampa
Ore 11.30: Presentazione dei programmi ROMED2 e ROMACT
Joeoren Schokkenbroek, rappresentante speciale del segretario generale per la questione rom del Consiglio d'Europa
ROMED e ROMACT nel contesto della Strategia nazionale per l'inclusione di Rom, Sinti e Caminanti
Marco De Giorgi, direttore UNAR
Riccardo Compagnucci, prefetto e vicecapo dipartimento Ministero dell'Interno
Modera: Aurora Alincai, coordinatrice dei programmi ROMED2 e ROMACT
Ore 11.50: Amministrazioni pilota e comunità locali: impegni e attese
Alessandro Cattaneo, sindaco di Pavia
Giorgio Bezzecchi, mediatore, Consulta Rom e Sinti di Milano
Rita Cutini, assessore alle Politiche sociali Comune di Roma
Vojcan Stojanovic, mediatore, presidente Federazione Romanì
Luigi De Magistris, sindaco di Napoli
Elide Tisi, vicesindaco, assessore alle politiche sociali Comune di Torino
Radames Gabrielli, mediazione, Federazione Rom e Sinti insieme
Michele Emiliano, sindaco di Bari
Modera: Emma Toledano-Laredo, capo unità Inclusione sociale e riduzione della povertà della Commissione europea
CHIUSURA LAVORI
Jeroen Shokkenbroek
Giuliano Pisapia
Ore 13.15: LUNCH
17 GENNAIO, ore 20.30
AUDITORIUM SAN FEDELE; Via Hoepli, 3b, Milano
CONCERTO DI BENVENUTO di MUSICA ROM
con
NOVA KING, RAP DI NOVARA
MCK REVOLUTION, BEATBOXING DEI KHORAKHANE'
EDUARD ION e IL SUO GRUPPO, VIOLINO, FISARMONICA e CIMBALOM
MAESTRO GEORGE MOLDOVEANU, VIOLINO
MUZIKANTI DI BAL VAL, DEL MAESTRO JOVICA JOVIC
NEMA PROBLEMA, ORCHESTRA E FIATI
Conduce: TONI ZINGARO, attore
Ingresso libero
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mercoledì 18 dicembre 2013
Apre a Milano la Casa dei diritti
Venerdì
scorso è stata inaugurata a Milano la Casa dei diritti, in Via De
Amicis 10, uno spazio annunciato dal palco del Pride lo scorso giugno
e che secondo le parole di Pierfrancesco Majorino, assessore alle
politiche sociali, “rappresenta
il racconto di quello che stiamo facendo e che vogliamo continuare a
fare per la promozione della persona”.
Questo
luogo di proprietà del Comune segna il patto tra l’amministrazione,
l’associazionismo ed il terzo settore con lo scopo esplicito di
declinare la parola diritto in varie accezioni e sarà la sede
permanente di alcuni servizi: dai centri anti-violenza al testamento
biologico, dalla task force contro la discriminazione
sull’orientamento sessuale alle attivita’ di 2G, dalle esperienze
legate al forum città-mondo (in attesa dell’apertura del museo
delle culture) ai percorsi laboratoriali per le scuole milanesi sui
diritti umani nel mondo con Survival.
In
particolar modo poi, l’intervento del sindaco Pisapia ha
sottolineato il fatto che sia l’istituzione ad aprire una casa dei
diritti ma che poi la gestirà insieme ai cittadini con due effetti:
parlare al Paese, in particolare a Roma per combattere tutte le
discriminazioni e parlare al mondo intero, tramite la vetrina di
Expo2015 come dimostra l’esempio della Cascina Triulza, struttura
che si occupa del tema della fame nel mondo e che nel post-Expo
diventerà la Casa delle ong. Il sindaco ha, infatti, illustrato il
progetto della Casa dei diritti con queste parole: “Un luogo che
riafferma Milano come capitale dei diritti e dell’innovazione
sociale. Un luogo da cui far partire anche un’azione di stimolo al
Governo e al Parlamento su temi ormai centrali per riallineare il
diritto e la politica alla realtà sociale. Mi riferisco alla lotta
contro la discriminazione sessuale, al contrasto all’omofobia, alla
tutela della donna, tutti temi che non devono più aspettare di
diventare emergenze sociali, ma devono far parte dell’agenda
ordinaria della politica”.
Nella
seconda metà di gennaio si terrà un Forum in cui verrà spiegato
alle associazioni come partecipare a questo progetto. E noi
attendiamo fiduciosi che venga spiegato a tutte le associazioni che
operano a Milano come si può farne parte e qual'è l'iter per
proporre le iniziative.
A
cura della nostra redazione
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