(le prime due proposte sono indicate nel precedente articolo)
CULTURES
OF RESISTANCE
Una
resistenza alla violenza e allo sfruttamento,in varie parti del
mondo, attraverso l'arte e la creatività.
Questo
documentario ha vinto il Premio della Giuria al Festival
internazionale di Baghdad, il Premio come Miglior lungometraggio al
festival internazionale di Pechino e quello per Miglior
documentario sui Diritti
Umani allo Steps International Film Festival di Kiev; ed inoltre ha
ricevuto la Menzione speciale della Giuria al Festival internazionale
di Ouidah (Benin).
Il
film è a episodi, sottototitolati in inglese, ma se ne possono
proiettare solo alcuni senza alterarne il significato complessivo.
Sinossi
La
resistenza di
fronte all'oppressione
o
all’indifferenza,
può scatenare
rabbia o violenza (come
dimostrano le immagini della tribù Kayapo
dell'Amazzonia che si oppone
alla
costruzione della
diga di Belo Monte
sul fiume
Xingu) ma
può anche assumere la forma di uno spruzzo su un muro di Teheran, di
una canzone a Gaza, di un incontro di poeti a Medellin per ribadire
che “Forse
la poesia non rovescia
i governi,
ma apre la coscienza
e il cuore”
o di una chitarra
a forma di AK-47 in Brasile
dove i maestri di Capoeira
e i musicisti trasformano
i fucili
in
strumenti musicali per i
bambini dei quartieri poveri.
E l’Escopetarra,
la “pistola-chitarra”
è diventata il simbolo non solo di Cesar Lopez ma anche di alcuni
artisti internazionali come il colombiano
Juanes,
l’argentino
Fito
Páez
ed il
kenyota
Eric
Wainaina.
Le idee di base sono che
“nonviolenza non significa
passività” e che la
resistenza artistica è l'unico modo per rompere i cicli di
militarismo e di oppressione perché l’arte, la creatività, e la
partecipazione ai movimenti sociali sono ciò che realmente
contraddistingue la democrazia.
A
seguire, si terrà un incontro/dibattito sulle tematiche affrontate
dal film, quali:
- approfondimento storico-politico della situazione del Paese raccontato nell'episodio del film scelto (con scheda di accompagnamento);
- ruolo e importanza della NON VIOLENZA;
- possibilità di riuscita della resistenza creativa. La resitenza creativa aiuta l'individuo, ma è anche efficace ? (Esempio storico Ghandi, esempio attuale: parodie in Siria, Egitto, Palestina);
- Analisi del materiale usato per la protesta non violenta: graffiti, testi di canzoni, vignette;
- Riflessione sui contenuti, sulle richieste e aspettative dei giovani che protestano per costruire il loro futuro;
- Riflessione sul significato del termine “democrazia”.
DURATA
dell'INCONTRO
L'incontro
si svolge nelle scuole, in mattinata. Alla presenza di Monica
Macchi, esperta di mondo
arabo, redattrice per www.formacinema.it
e di Alessandra Montesanto,
vicepresidente dell'Associazione per i Diritti Umani, critico
cinematografico e curatrice del sito www.peridirittiumani.com
Durata:
2
ore
E'
rivolto al TRIENNIO (classi anche accorpate fino ad un massimo di 3
classi)
Il
film verrà fornito direttamente dall’Associazione, resta a carico
della scuola la disponibilità di un’aula con proiettore/televisore
con lettore DVD.
COSTI
L'incontro
si svolge nelle scuole e prevede una durata di 2 ore per un costo
complessivo – anche in caso di accorpamento di più classi – è
di € 300,00 lordi (€ 250,00
netti + 20% ritenuta d'acconto)
Per
prenotazioni: peridirittiumani@gmail.com