lunedì 11 novembre 2013

Dove accogliere i migranti




All'inizio del mese di ottobre erano 52 i migranti di origine somala, eritrea e nigeriana arrivati in Sicilia, in Italia per chiedere asilo politico e in cerca di salvezza a causa delle guerre civili e della violenza che regnano nei loro Paesi di provenienza.
Oggi sono più di 180. E sono stati “parcheggiati” all'interno del Pala Nebiolo dell'Annunziata, a Messina. Non si esclude che, nei prossimi giorni o nelle prossime ore, arrivino altri immigrati per cui le autorità stanno valutando l'ipotesi di preparare una tendopoli nel campo da baseball accanto alla palestra.

Questa decisione ha fatto scattare la protesta di molte associazioni, oltre che di una buona parte della società civile. Durante lo scorso week end è stato, quindi, organizzato un sit-in davanti alla Prefettura ed è stata scritta una lettera aperta indirizzata al sindaco, Renato Accorinti, nella quale si legge: “ Una prima valutazione sul Pala Nebiolo attiene alla sua natura giuridica. E' stato creato un centro di accoglienza per richiedenti protezione internazionale, senza decreto ministeriale e senza i requisiti minimi di legge. Il prefetto Stefano Trotta, ha inoltre, emanato il 30 ottobre un avviso pubblico per nominare l'ente gestore del Pala Nebiolo o di altra struttura, che scadrà il 12 novembre, e il 1 novembre ha diramato un comunicato per evidenziare la ricerca di aree pubbliche, dove allocare una tendopoli. Le caratteristiche di non-luogo permangono anche nella scelta di non definire la natura giuridica del centro nell'avviso pubblico: non è chiaro se verrà istituito un CRA (Centro di Accoglienza per Richiedenti Asilo) o un Centro ai sensi della legge Puglia che dovrebbe, invece, avere carattere di temporaneità e provvisorietà”.
Il 15 ottobre scorso il governo, con il decreto legge n.120, ha garantito 210 milioni di euro da destinare alle esigenze straordinarie connesse ai flussi migratori: le associazioni e l'amministrazione comunale di Messina hanno proposto che queste risorse vengano impegnate nell'inclusione sociale dei migranti e nel welfare; i richiedenti asilo potrebbero, così, anche accedere allo SPRAR, il sistema di accoglienza e protezione gestito dai Comuni italiani.
Intanto l'Arci afferma che, attraverso il suo sportello SOS, gli operatori hanno riscontrato: “ la mancanza di consapevolezza tra le persone incontrate sul proprio status giuridico e la presenza di minorenni per i quali abbiamo chiesto l'accertamento dell'età alla questura”. L'Arci ha denunciato, inoltre, la presenza “di malattie infettive come la scabbia, persone con abbigliamento inadeguato al clima autunnale, brandine senza materassi, insufficienti impianti igienici e livelli di pulizia”.


Per concludere, le associazioni hanno chiesto di “fermare l'istituzionalizzazione di un centro dove sono stati trasferiti, negli ultimi giorni, migranti che, intercettati in mare da “Mare Nostrum”, sembrerebbero essere arrivati direttamente dallo sbarco. Un luogo, quindi, dove attendere anche un probabile rimpatrio coatto”: bisogna, invece, continuare a cercare un luogo di accoglienza idoneo, dal punto di vista della sicurezza e in cui si seguano tutti i princìpi legati all'ospitalità e al rispetto della dignità umana.