Riportiamo,
qui di seguito, la presentazione della campagna “Per i diritti,
contro la xenofobia” che ci è pervenuta dall'Associaozione 21
Luglio che ringraziamo per la segnalazione.
La
Campagna per i diritti, contro la xenofobia nasce dall’urgenza di
arginare il rigurgito razzista e xenofobo che rischia di investire
molti paesi europei e orientare il discorso pubblico verso una
progressiva marginalizzazione dei diritti umani e delle libertà
fondamentali dall’agenda politica e dalla coscienza democratica
collettiva.
Una
Campagna a difesa dei diritti di rom, migranti e detenuti per
contrastare le diverse forme di segregazione, criminalizzazione e
stigmatizzazione che sostanziano le politiche verso rom, migranti e
detenuti, condannati a condividere una comune condizione di
emarginazione e invisibilità, che ne aggrava la vulnerabilità e ne
offende la dignità umana.
Una
Campagna di informazione e denuncia tesa a riportare i diritti e la
loro violazione al centro del dibattito nel corso della campagna
elettorale, affinché i candidati e le candidate italiane
sottoscrivano un impegno diretto presso il Parlamento europeo, come
richiesto e denunciato dalle associazioni promotrici nella “Agenda
dei diritti umani in Europa”.
L’Agenda
dei diritti umani in Europa. Migranti, rom e detenuti è la prima
tappa della Campagna
per i diritti, contro la xenofobia
che le associazioni promotrici – Lunaria, Antigone e 21 luglio, in
collaborazione con ASGI – intendono condurre nel corso della
campagna elettorale.
Fra
le attività della Campagna per i diritti, contro la xenofobia:
Un
Osservatorio sui discorsi di odio nei confronti dei migranti al fine
monitorare, segnalare e denunciare, in collaborazione con ASGI –
Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione –
dichiarazioni di incitamento all’odio o forme discriminatorie
veicolate attraverso il discorso pubblico politico e/o le condotte
assunte nel corso della campagna elettorale dai candidati e dalle
candidate italiane al Parlamento Europeo. Un monitoraggio per
denunciare il ruolo che il discorso politico può svolgere nel
disseminare un clima culturale e sociale di ostilità verso i
migranti, per arginare la retorica populista e nazionalista che
pretende di fondare sulla xenofobia, il razzismo e l’odio contro
gli stranieri la ricerca di consenso elettorale e le basi del
proprio consolidamento sociale
Una
campagna di informazione sul diritto di voto dei detenuti. La
partecipazione politica dei detenuti in Italia è conseguente alla
riabilitazione. I non riabilitati non possono partecipare. Non sono
considerati cittadini come tutti gli altri. Resta nei loro confronti
lo stigma anche dopo la fine della pena. La legislazione italiana
concede il diritto di voto a chi ha pene particolarmente brevi e a
chi è in custodia cautelare. In questo caso ci pensa la doppia
burocrazia comunale e penitenziaria a rendere il diritto scarsamente
esercitato. Il diritto di voto è un diritto politico la cui
estensione qualifica una democrazia. I progressi del sistema
democratico sono da leggersi anche in relazione all’allargamento
del suffragio.
La
realizzazione di video interviste sui contenuti dell’Agenda
a
un gruppo di candidati italiani alle Elezioni Europee, e una
campagna video in cui dare voce, ascolto e risonanza alle istanze e
rivendicazioni di rom, migranti e detenuti, disattese dalle
politiche nazionali e comunitarie o scarsamente sottoposte
all’attenzione degli utenti cittadini che popolano i media
sociali.
L’organizzazione
di un’iniziativa pubblica, che si svolgerà il 14 maggio 2014
presso la sala Fandango, Palazzo Incontro di Roma, nella quale
verranno presentati i primi risultati del lavoro svolto.
L’Unione
Europea che sembra delinearsi dopo le elezioni del 22–25 maggio
2014 è l’esito delle preferenze che, secondo le stime di
Bruxelles, il 43,1% dei cittadini aventi diritto al voto nei 28
Paesi membri ha espresso per rinnovare i propri rappresentanti al
Parlamento Europeo.
Con
un’affluenza in crescita nei Paesi dell’Europa Occidentale e un
forte astensionismo nei Paesi dell’Est, in Italia i votanti sono
stati il 58,7%, di cui il 6,16% ha scelto di sostenere il programma
della Lega Nord e di eleggerne 5 europarlamentari.
Se
nel nostro Paese partiti come la Lega Nord registrano un
ridimensionamento della loro futura influenza politica – 4 seggi
in meno rispetto alle Elezioni Europee 2009 – o non hanno ottenuto
alcuno dei 751 seggi, come Fratelli d’Italia/Alleanza Nazionale,
la deriva populista e xenofoba nell’Europa che si configura
all’indomani del voto europeo del 25 maggio non può non destare
preoccupazione per la garanzia della dignità e dei diritti umani
dei migranti, dei rom, dei detenuti residenti in Europa.
Se
il risultato più clamoroso e prevedibile è rappresentato dal 25%
di preferenze che un francese su quattro ha accordato al Front
National di Marine Le Pen, le forze politiche di destra ed estrema
destra che potrebbero aggregarsi in un gruppo parlamentare, quale il
Gruppo Europa della Libertà e della Democrazia, fra parlamentari
“Non iscritti” e “Altri” neoeletti, prefigurano la mappa di
un’Europa che rischia di non tutelare ma aggravare la
vulnerabilità umana e sociale, il rifiuto e l’intolleranza verso
quanti, residenti o transitanti sul suolo europeo, sono da sempre
discriminati e lontani dai luoghi di potere.
L’elezione
di un eurodeputato della estrema destra tedesca NPD, l’ascesa di
Alba Dorata in Grecia, che, raccogliendo più del 9%, potrà contare
tre rappresentanti nel neo Parlamento europeo; il quasi 20%
raggiunto dalla destra austriaca espressa dal FPÖ; il 7,1% della
Nuova Destra polacca – KNP – e il 14,7 % di preferenze raccolte
dal partito ungherese Jobbik; il successo del Vlaams Belang in
Belgio (6,78%), dei Veri Finlandesi (12,9%), del partito
nazionalista britannico Ukip di Nigel Farage (28%) o del populista
Partito Popolare Danese (26.7%) giustificano, fra euroscetticismi e
dichiarati programmi politici xenofobi o razzisti, il timore di una
ulteriore marginalizzazione dei diritti umani nell’agenda politica
di un’Europa meno accogliente e più intollerante.
La
Campagna per i diritti, contro la xenofobia, promossa dalle
associazioni 21 luglio, Lunaria e Antigone, in collaborazione con
ASGI, è stata condotta nel corso della campagna elettorale con
l’obiettivo di informare i cittadini, denunciare le violazioni dei
diritti dei migranti, dei rom, dei detenuti in Italia, richiamare le
istituzioni nazionali e comunitarie a rivedere gli indirizzi delle
proprie politiche assumendo tra le priorità la tutela della dignità
e dei diritti umani.
L’Agenda
dei diritti umani in Europa, redazione congiunta delle tre
associazioni promotrici, è stata sottoposta all’attenzione di
tutti i candidati e le candidate italiane al Parlamento europeo. Fra
le 38 adesioni ricevute, anche quelle dei neo europarlamentari
Sergio Cofferati, Patrizia Toia, Mercedes Bresso, Cécile Kyenge e
Goffredo Bettini, candidati al Parlamento europeo del Partito
Democratico, e di Marco Furfaro, candidato nella lista “L’Altra
Europa con Tsipras”.
Tra
l’1 febbraio e il 7 maggio 2014 sono stati complessivamente 88 i
casi rilevati dall’attività di monitoraggio delle dichiarazioni
discriminatorie e di incitamento all’odio veicolate dal discorso
pubblico politico. Casi monitorati e prime segnalazioni inoltrate
agli organi competenti sono stati diffusi attraverso la Nota stampa
“Quando
il razzismo entra in campagna elettorale”.
Previo studio caso per caso della gravità delle dichiarazioni
rilasciate dai candidati al Parlamento europeo e/o di fronte al
reiterarsi delle medesime condotte discriminatorie, è in fase di
attenta valutazione l’opportunità di intraprendere eventuali
azioni legali in collaborazione con ASGI – Associazione per gli
Studi Giuridici sull’Immigrazione. Gli esiti del monitoraggio
condotto nel corso della campagna elettorale dall’Osservatorio
a
garanzia dei diritti dei migranti, rifugiati e richiedenti asilo
saranno a breve resi noti.