Jacopo ha 15 anni: fisicamente dimostra più della sua età, ma soffre di una grave forma di autismo.
Terminata
la scuola media, il ragazzo non riesce ad inserirsi in un istituto
dove poter continuare gli studi: questo non a causa delle sue
difficoltà, ma a causa dell'ottusità di alcuni rappresentanti della
cosiddetta “società civile”.
Vediamo
perchè. I professori della scuola primaria di secondo grado avevano
consigliato a Jacopo di iscriversi ad un liceo artistico con
indirizzo grafico, il “Valle” di Padova, che lo ha rifiutato
adducendo come scusa il fatto di non essere un istituto attrezzato
per accogliere ragazzi con la disabilità di Jacopo. I genitori
decidono, allora, di tentare con il Centro di formazione
professionale “Francesco d'Assisi”, un centro specializzato
proprio per l'accompagnamento allo studio di ragazzi con problemi
relazionali. L'iscrizione è stata accettata, ma la frequentazione
delle lezioni è possibile solo per tre giorni su cinque perchè la
scuola non è in grado di trovare un insegnante di sostegno che copra
tutta la settimana. Jacopo si trova bene all'istituto “Francesco
d'Assisi” perchè ha la possibilità di seguire laboratori manuali,
per lui più semplici rispetto ad altre materie curricolari.
Durante
lo scorso mese di marzo, un'assemblea istituzionale (a cui non ha
partecipato la famiglia) decidie di trasferire Jacopo, per il
prossimo anno scolastico, presso un istituto statale per geometri con
conseguenti difficoltà sul piano dell'apprendimento e
dell'inserimento.
La madre
di Jacopo si è, quindi, rivolta all'associazione Autismo Padova
Onlus, la cui Presidente, Caterina Di Michele, spiega: “ Jacopo
soffre di una forma di autismo grave e le istituzioni non sono ancora
riuscite a trovare una soluzione...La madre di Jacopo porta avanti da
sola la sua famiglia e ha anche un altro figlio. Avere Jacopo a casa
al giovedì e al venerdì significa o non andare a lavorare oppure
pagare qualcuno perchè stia con lui” E così è stato.
Speriamo
che per il prossimo anno Jacopo e la sua famiglia ricevano l'aiuto
necessario per una vita dignitosa. A partire dal diritto allo studio
nella scuola più adatta.
La mamma
di Jacopo ha lanciato una petizione on-line su change.org
(“Permettere a Jacopo, ragazzo autistico, di continuare a
frequentare la propria scuola”): vi chiediamo di sottoscriverla e
di farla girare.