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martedì 24 novembre 2015

Déjà vu: un commento sui dati degli sgomberi dei ROM diffusi dal Comune di Milano



"I numeri sono eclatanti" spesso si dice di un atleta che ha fatto delle prestazioni notevoli in un certo periodo di tempo. La Repubblical'ha invece utilizzato ieri, sabato 7 novembre, per informare della performance del Comune di Milano, che ha eseguito "1284 allontanamenti
di nomadi" dal 2013 a oggi, circa 1,3 al giorno.

La cosa strana è che a Milano nel 2013 c'erano circa tremila cittadini rom e sinti e tremila ce ne sono anche oggi, tra cittadini italiani e non, regolari e non. Per la stragrande maggior parte in condizioni precarie. Dunque, non un grande risultato? Dipende.
La cosiddetta integrazione, che fa da paravento all'intera operazione, non c'è stata.
La muscolarità (ad altre latitudini politiche si parla di celodurismo) e la difesa della cosiddetta legalità, sì.
La polverizzazione dei gruppi e delle famiglie, anche.

Effettivamente (oltre all'effetto reale degli sgomberi: le case e i ripari sfasciati, la roba perduta, i bambini piangenti, le scarpe sparse), quello che infastidisce di più è la retorica buonista dell'inclusione sociale o del superamento della discriminazione. Tanto per cominciare sgomberiamone parecchi al giorno e molte più volte.
Se poi alcuni sono in campi autorizzati, come quello di Via Idro, chiudiamoli e offriamogli un' "alternativa abitativa provvisoria".
Peccato che il campo di Via Idro dal 1989 in avanti è stato concesso in uso a tempo indeterminato a un tot di nuclei familiari, che infatti ci risiedono.

Come se agli abitanti di una casa popolare degradata si dicesse di lasciarla, perché verrà abbattuta, e di andare a stare in un dormitorio, più o meno dignitoso, per tre o sei mesi.
Il Naga non è a favore del mantenimento dei campi, a prescindere, ma è fermamente contrario agli sgomberi forzati. I progetti interculturali si fanno insieme ai soggetti interessati oppure non esistono.

Afferma Pietro Massarotto, presidente del Naga: "Il quinquennio della giunta attuale era per noi cominciato con una causa nei confronti di Lega Nord e PDL per i manifesti affissi e le dichiarazioni fatte durante la campagna elettorale, in cui si paventava il rischio che la città potesse diventare una Zingaropoli in caso di vittoria del centro-sinistra, si conclude con 1284 sgomberi (più quelli che verranno) e una causa contro la chiusura coatta del campo autorizzato di Via Idro. Un déjà vu inaspettato."


martedì 11 agosto 2015

Welfare tra immigrazione e sostenibilità




 

(dal sito della Fondazione Ismu)

Il fact sheet, di Veronica Merotta, analizza percezioni e tendenze di un sistema di welfare italiano in trasformazione, che sempre più si deve confrontare con una presenza di immigrati strutturale e consolidata. La pubblicazione si apre con la descrizione dei timori percepiti dai cittadini rispetto alla sostenibilità futura del sistema di Welfare. Successivamente l’attenzione si sposta su quello che nei sistemi di welfare è considerato il pilastro principale, ovvero quello pensionistico, il quale viene letto attraverso l’analisi delle voci di spesa pubblica destinate al welfare e attraverso le previsioni demografiche nel Paese e infine si propone una riflessione sugli scenari futuri e sul “ruolo” dell’immigrazione nel welfare.
Nella terza ed ultima parte vengono descritte le condizioni di salute della popolazione straniera, vengono riportate informazioni relative ai servizi di cura e al loro utilizzo da parte della popolazione immigrata e infine, vengono rielaborate alcune analisi sulla percezione di salute, ponendo a confronto italiani e stranieri.


Vai al report

mercoledì 6 maggio 2015

L'Associazione per i Diritti umani presenta:





SABATO 9 MAGGIO:

la campagna #MAIPIUCIE con il regista del doc "Sospesi nel limbo", Matteo Calore. Nell'ambito del Festival del Cinema africano, d'Asia e America latina. ORE 15.00 presso Festival Center (casello di Porta Venezia, Milano)



DOMENICA 10 maggio:

Accoglienza a Milano. Profughi e rifugiati. Con l'Assessore Majorino, Caterina Sarfatti e il regista L. Ahmine. ORE 17.30 presso Centro Asteria (Piazza Carrara 17.1, Milano)

mercoledì 7 gennaio 2015

Notti al gelo per 28 uomini, donne e bambini rom

Avevano denunciato pubblicamente le condizioni di vita precarie all’interno del centro di accoglienza “Best House Rom”. Per tutta risposta, il 21 novembre scorso, sono stati espulsi dalla struttura, in virtù di un provvedimento illegittimo firmato dal Dipartimento Politiche Sociali del Comune di Roma, e rischiano ora di trascorrere l’ennesima notte all’addiaccio, con le temperature gelide che hanno ormai raggiunto la Capitale.

È questo il destino che si profila per 28 rom, tra cui 22 minori, un neonato e un uomo affetto da polmonite, se il Dipartimento Politiche Sociali del Comune di Roma dovesse continuare a non intervenire sulla questione e a non individuare una soluzione immediata al dramma che queste persone stanno vivendo.

Da questa mattina le famiglie rom, accompagnate da attivisti dell’Associazione 21 luglio, sono riunite in un sit in davanti al Dipartimento per chiedere a Ivana Bigari, direttrice Direzione Accoglienza e Inclusione, di porre immediato rimedio a una situazione all’origine della quale vi è un decreto di espulsione, firmato dalla stessa Bigari, non supportato, come dimostrano le verifiche effettuate dall’Associazione 21 luglio, da alcuna motivazione che trovi riscontro nella realtà dei fatti.

Il 17 ottobre scorso due uomini colpiti dal provvedimento di espulsione avevano partecipato, a Torino, alla Conferenza sulla Carta dei Diritti Sociali organizzata dal Consiglio d'Europa. In quell’occasione avevano denunciato le condizioni di vita critiche all’interno del “Best House Rom” di via Visso, un centro di accoglienza fuorilegge e senza finestre, come già affermato dall’Associazione 21 luglio nel rapporto “
Senza Luce” pubblicato a marzo 2014.

Conseguentemente, il 21 novembre, i 28 rom, senza alcun preavviso, sono stati espulsi dal “Best House Rom”. Le motivazioni alla base dell’espulsione: la mancata frequenza scolastica dei bambini e il comportamento non consono, da parte di tre minori, nei confronti di alcuni operatori della struttura.

Sul primo punto l’Associazione 21 luglio ha ottenuto i certificati di frequenza scolastica da parte dell’Istituto dove vanno a lezione i minori coinvolti: da essi emerge che i bambini frequentavano regolarmente la scuola. Quanto al secondo punto, non esiste alcuna denuncia scritta né verifica degli eventi e dei soggetti lesi.

Sulla vicenda dei rom espulsi dal “Best House Rom” si sono mobilitati anche l’europarlamentare Silvia Costa, il consigliere comunale di Roma Capitale Riccardo Magi e la senatrice della Commissione Diritti Umani del Senato Manuela Serra.

«Si tratta di un puro atto di abuso politico e rappresaglia perpetuato ai danni di persone che hanno contribuito a denunciare situazioni di violazioni di diritti e malagestione di questa struttura - ha dichiarato la senatrice Serra, che
aveva visitato il "Best House Rom" l'11 novembre, accompagnata dall'Associazione 21 luglio - La prova di questo è una petizione scritta in italiano dalla Cooperativa INOPERA e fatta firmare dagli ospiti del centro, in cui si dichiarano felici di stare lì e trattati con rispetto, sotto la minaccia di finire per strada come le due famiglie».

L’Associazione 21 luglio chiede pertanto alla dottoressa Ivana Bigari di intervenire immediatamente per evitare che 28 uomini, donne e bambini continuino a vivere per strada a causa delle conseguenze di una palese violazione dei diritti umani avvenuta sulla loro pelle. «Da settimane chiediamo alla dottoressa Bigari un suo intervento. Sono trascorsi 38 giorni da quando queste persone sono state ingiustamente buttate fuori dal centro e non è stata ancora fornita loro alcuna risposta».

(Ringraziamo Associazione 21luglio)

giovedì 11 dicembre 2014

Maledetto amore mio: l'incontro con Pierfrancesco Majorino scrittore



L'Associazione per i Diritti Umani ha incontrato Pierfrancesco Majorino, assessore alle Politiche sociali del Comune di Milano, ma in questo caso anche autore del romanzo intitolato Maledetto amore mio, Laurana edizioni.

E' stata l'occasione per parlare di periferie, diritto alla casa, servizi al cittadino, immigrazione, ma anche dei temi cari a Majorino scrittore: il rispetto per la diversità, l'amore come solidarietà e il rapporto tra padri e figli.

 

 
 
 


L'incontro si è svolto presso Spazio Tadini, lo scorso 18 novembre.

Tutti i nostri video, anche quelli della manifestazione "D(i)ritti al centro", sono pubblicati anche sul canale Youtube dell'Associazione per i Diritti Umani. Potete consultarli e condividerli citando, ovviamente, la fonte.
 
 
 
Se apprezzate il nostro lavoro e volete aiutarci, potete fare una piccola donazione, anche di due euro: in alto a destra sulla homepage trovate la scritta “Sostienici”. Cliccate e potrete fare la vostra donazione con Paypall o bonifico. Facile e sicurissimo. GRAZIE!

domenica 16 novembre 2014




Associazione per i Diritti Umani

PRESENTA



D(i)RITTI AL CENTRO
AMORE E SOLIDARIETA' IN PERIFERIA

Incontro con Pierfrancesco Majorino

sul suo ultimo romanzo “MALEDETTO AMORE MIO”



MARTEDI' 18 NOVEMBRE

ore 19.00

presso

SPAZIO TADINI

Via Jommelli, 24 (MM Piola, Loreto - Milano)



L’Associazione per i Diritti Umani presenta il nono appuntamento della serie di incontri dal titolo “DiRITTI AL CENTRO”, che affronta, attraverso incontri con autori, registi ed esperti, temi che spaziano dal lavoro, diritti delle donne in Italia e all’estero, minori, carceri, disabilità.

In ogni incontro l’Associazione per i Diritti Umani attraverso la sua vice presidente Alessandra Montesanto, saggista e formatrice, vuole dar voce ad uno o più esperti della tematica trattata e, attraverso uno scambio, anche con il pubblico, vuole dare degli spunti di riflessione sull’attualità e più in generale sui grandi temi dei giorni nostri

In questo incontro Pierfrancesco Majorino, assessore alle Politiche sociali presso il Comune di Milano, in occasione della presentazione del suo ultimo romanzo intitolato “MALEDETTO AMORE MIO”: si parlerà di città e di cittadini, italiani e stranieri, di relazioni sociali, di diritti e di molto altro.

L'appuntamento è per martedì 18 novembre, alle ore 19.00, presso Spazio Tadini in Via Jommelli, 24 (MM Piola, Loreto – Milano).










IL LIBRO: Chi è davvero Markus, un omone di due metri che un giorno decide di volare giù dal balcone? Che relazione aveva con lui Lisa, anziana donna che vive nello stesso stabile? Perché è così importante ogni oggetto che si trova nell’appartamento dell’uomo?Siamo a Milano. Lo scenario è quello di un palazzo popolare in cui si intrecciano le vicende di una miriade di personaggi. Su tutti il vecchio Ivo e il giovane Little Boy. Una miriade di personaggi che ruotano attorno a un segreto che deve essere svelato, che riguarda i vivi come i morti, e di cui qualcuno ha la chiave.Mentre da tutt’altra parte sta Erika, la figlia di Lisa, che non vuole più avere niente a che fare con la madre. E di cui non si sa chi sia davvero il padre .Con una scrittura chirurgica Majorino tesse una grande storia sociale del nostro tempo.



PIERFRANCESCO MAJORINO, è nato a Milano dove vive e lavora. Fin da ragazzo si occupa di politica all’interno dei Ds, di cui è stato segretario cittadino e responsabile del coordinamento milanese. Dal 1994 al 1998 è presidente nazionale dell’Unione degli Studenti e della Rete Studentesca. Nel 1998 viene nominato consigliere delegato dall’allora Ministro alla solidarietà sociale, Livia Turco, con l’incarico di occuparsi di politiche giovanili.

Nel 2006 entra a far parte del Consiglio comunale nella lista dell'Ulivo. Nel 2008 è stato eletto capogruppo del Partito Democratico. Durante l’amministrazione Moratti è tra coloro che ha proposto l’istituzione della Commissione Antimafia, il registro delle Unioni civili per le coppie di fatto, l’aumento delle abitazioni sociali all’interno del Piano di Governo del Territorio, l’istituzione del fondo anticrisi come misura contro il precariato e la povertà. Si è occupato di tematiche legate all'immigrazione. Ha collaborato con istituti di ricerca sociale. Nel maggio 2011 è stato eletto per la seconda volta nelle liste del Pd come consigliere comunale. Scrive romanzi, testi teatrali, reportage.

lunedì 11 novembre 2013

Dove accogliere i migranti




All'inizio del mese di ottobre erano 52 i migranti di origine somala, eritrea e nigeriana arrivati in Sicilia, in Italia per chiedere asilo politico e in cerca di salvezza a causa delle guerre civili e della violenza che regnano nei loro Paesi di provenienza.
Oggi sono più di 180. E sono stati “parcheggiati” all'interno del Pala Nebiolo dell'Annunziata, a Messina. Non si esclude che, nei prossimi giorni o nelle prossime ore, arrivino altri immigrati per cui le autorità stanno valutando l'ipotesi di preparare una tendopoli nel campo da baseball accanto alla palestra.

Questa decisione ha fatto scattare la protesta di molte associazioni, oltre che di una buona parte della società civile. Durante lo scorso week end è stato, quindi, organizzato un sit-in davanti alla Prefettura ed è stata scritta una lettera aperta indirizzata al sindaco, Renato Accorinti, nella quale si legge: “ Una prima valutazione sul Pala Nebiolo attiene alla sua natura giuridica. E' stato creato un centro di accoglienza per richiedenti protezione internazionale, senza decreto ministeriale e senza i requisiti minimi di legge. Il prefetto Stefano Trotta, ha inoltre, emanato il 30 ottobre un avviso pubblico per nominare l'ente gestore del Pala Nebiolo o di altra struttura, che scadrà il 12 novembre, e il 1 novembre ha diramato un comunicato per evidenziare la ricerca di aree pubbliche, dove allocare una tendopoli. Le caratteristiche di non-luogo permangono anche nella scelta di non definire la natura giuridica del centro nell'avviso pubblico: non è chiaro se verrà istituito un CRA (Centro di Accoglienza per Richiedenti Asilo) o un Centro ai sensi della legge Puglia che dovrebbe, invece, avere carattere di temporaneità e provvisorietà”.
Il 15 ottobre scorso il governo, con il decreto legge n.120, ha garantito 210 milioni di euro da destinare alle esigenze straordinarie connesse ai flussi migratori: le associazioni e l'amministrazione comunale di Messina hanno proposto che queste risorse vengano impegnate nell'inclusione sociale dei migranti e nel welfare; i richiedenti asilo potrebbero, così, anche accedere allo SPRAR, il sistema di accoglienza e protezione gestito dai Comuni italiani.
Intanto l'Arci afferma che, attraverso il suo sportello SOS, gli operatori hanno riscontrato: “ la mancanza di consapevolezza tra le persone incontrate sul proprio status giuridico e la presenza di minorenni per i quali abbiamo chiesto l'accertamento dell'età alla questura”. L'Arci ha denunciato, inoltre, la presenza “di malattie infettive come la scabbia, persone con abbigliamento inadeguato al clima autunnale, brandine senza materassi, insufficienti impianti igienici e livelli di pulizia”.


Per concludere, le associazioni hanno chiesto di “fermare l'istituzionalizzazione di un centro dove sono stati trasferiti, negli ultimi giorni, migranti che, intercettati in mare da “Mare Nostrum”, sembrerebbero essere arrivati direttamente dallo sbarco. Un luogo, quindi, dove attendere anche un probabile rimpatrio coatto”: bisogna, invece, continuare a cercare un luogo di accoglienza idoneo, dal punto di vista della sicurezza e in cui si seguano tutti i princìpi legati all'ospitalità e al rispetto della dignità umana.