martedì 11 febbraio 2014

L'ONU, il Vaticano e i diritti dei bambini


Foto Ansa


Papa Francesco Bergoglio sta facendo tutto il possibile per dare alla Chiesa cattolica un'impronta di nuovo pulita, credibile, rassicurante, come è giusto che sia. Ma gli errori gravi di troppi “ministri di Dio” tornano a infangare l'operato dei tanti che, invece, giorno dopo giorno, vivono in nome dei valori cristiani per aiutare il prossimo e alimentare la fiducia nell'umanità.

Gli abusi sessuali dei bambini non sono 'delitti contro la morale', ma crimini”, questa l'accusa pesantissima che, nei giorni scorsi, l'ONU ha rivolto contro la Santa Sede a proposito dei preti pedofili.

In un rapporto di sedici pagine - redatto dopo un'indagine condotta a gennaio con audizioni pubbliche di alti esponenti del Vaticano - il Comitato, formato da 18 esperti indipendenti di diritti umani, denuncia le politiche che hanno permesso e favorito molti abusi, da parte di religiosi, nei confronti di bambini e di ragazzi, violando in questo modo la Convenzione per i diritti dei minori. Il Comitato chiede l'immediata rimozione dei responsabili che dovrebbero essere consegnati alle autorità civili, l'apertura degli archivi sui pedofili e su tutti coloro che hanno coperto le loro azioni e una revisione puntuale del Diritto canonico per garantire una tutela completa ai minori.

Il Vaticano ha risposto all'accusa con una nota in cui si legge: “...Alla Santa Sede rincresce di vedere in alcuni punti delle osservazioni conclusive un tentativo di interferire nell'insegnamento della Chiesa cattolica sulla dignità della persona umana e nell'esercizio della libertà religiosa”. E Monsignor Silvano Maria Tomasi, osservatore vaticano presso l'ONU di Ginevra, ha aggiunto: “ ...Si vuole, come Papa Francesco insiste, che ci sia trasparenza e che la giustizia abbia il suo corso. Non a caso il primo provvedimento suggerito a Bergoglio dal consiglio degli 'otto saggi' cardinali che lo aiutano nel governo della Chiesa universale e nella riforma della Curia romana, è stato quello di istituire una commissione per la protezione dei minori”. Intanto l'organismo delle Nazioni Unite è stato anche molto critico nei confronti dell'atteggiamento della Chiesa cattolica verso l'omosessualità, la contraccezione e l'aborto.



Nel 2002 il film vincitore del Leone d'Oro alla Mostra del Cinema di Venezia fu Magdalene, scritto e diretto da Peter Mullan.





Nella pellicola Mullan denuncia i soprusi subiti da ragazze-madri “accolte” nelle case Magdalene, tra la fine dell'800 e l'inizio del'900, in Irlanda. L'ultimo convento delle suore Maddalene è stato chiuso nel 1996.

Tu non sei un uomo di Dio” ripete più volte una delle ragazze protagoniste, lo urla e lo incide nei cuori degli spettatori che, come quelle giovani donne, si aspettano comprensione e perdono e, invece, si trovano a dover subire umiliazioni e violenze.

Non faceva sconti, il regista, nel 2002 con questo lavoro crudo e diretto.

Il lungo piano-sequenza iniziale, senza dialoghi, con la scena iniziale del matrimonio; la messa, officiata all'aperto, prima comica e poi tanto drammatica; e la scena di chiusura, dedicata a Crispina (la bravissima Eileen Walsh), rappresentante e vittima sacrificale di tutti quei minori, maschi e femmine, che hanno vissuto sulla propria pelle le meschinità e le bassezze di altri esseri umani: scene di un film che, purtroppo, narrano una realtà che si è perpetrata per troppo tempo. E ora è arrivato il momento di fare chiarezza e di tornare alla Fede della solidarietà, dell'amore e del rispetto reciproco.