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Papa Francesco Bergoglio sta facendo tutto il possibile per dare alla Chiesa cattolica un'impronta di nuovo pulita, credibile, rassicurante, come è giusto che sia. Ma gli errori gravi di troppi “ministri di Dio” tornano a infangare l'operato dei tanti che, invece, giorno dopo giorno, vivono in nome dei valori cristiani per aiutare il prossimo e alimentare la fiducia nell'umanità.
“ Gli
abusi sessuali dei bambini non sono 'delitti contro la morale', ma
crimini”, questa l'accusa pesantissima che, nei giorni scorsi,
l'ONU ha rivolto contro la Santa Sede a proposito dei preti pedofili.
In un
rapporto di sedici pagine - redatto dopo un'indagine condotta a
gennaio con audizioni pubbliche di alti esponenti del Vaticano - il
Comitato, formato da 18 esperti indipendenti di diritti umani,
denuncia le politiche che hanno permesso e favorito molti abusi, da
parte di religiosi, nei confronti di bambini e di ragazzi, violando
in questo modo la Convenzione per i diritti dei minori. Il Comitato
chiede l'immediata rimozione dei responsabili che dovrebbero essere
consegnati alle autorità civili, l'apertura degli archivi sui
pedofili e su tutti coloro che hanno coperto le loro azioni e una
revisione puntuale del Diritto canonico per garantire una tutela
completa ai minori.
Il
Vaticano ha risposto all'accusa con una nota in cui si legge:
“...Alla Santa Sede rincresce di vedere in alcuni punti delle
osservazioni conclusive un tentativo di interferire nell'insegnamento
della Chiesa cattolica sulla dignità della persona umana e
nell'esercizio della libertà religiosa”. E Monsignor Silvano Maria
Tomasi, osservatore vaticano presso l'ONU di Ginevra, ha aggiunto: “
...Si vuole, come Papa Francesco insiste, che ci sia trasparenza e
che la giustizia abbia il suo corso. Non a caso il primo
provvedimento suggerito a Bergoglio dal consiglio degli 'otto saggi'
cardinali che lo aiutano nel governo della Chiesa universale e nella
riforma della Curia romana, è stato quello di istituire una
commissione per la protezione dei minori”. Intanto l'organismo
delle Nazioni Unite è stato anche molto critico nei confronti
dell'atteggiamento della Chiesa cattolica verso l'omosessualità, la
contraccezione e l'aborto.
Nel 2002
il film vincitore del Leone d'Oro alla Mostra del Cinema di Venezia
fu Magdalene,
scritto e diretto da Peter Mullan.
Nella
pellicola Mullan denuncia i soprusi subiti da ragazze-madri “accolte”
nelle case Magdalene, tra la fine dell'800 e l'inizio del'900, in
Irlanda. L'ultimo convento delle suore Maddalene è stato chiuso nel
1996.
“Tu
non sei un uomo di Dio” ripete più volte una delle ragazze
protagoniste, lo urla e lo incide nei cuori degli spettatori che,
come quelle giovani donne, si aspettano comprensione e perdono e,
invece, si trovano a dover subire umiliazioni e violenze.
Non
faceva sconti, il regista, nel 2002 con questo lavoro crudo e
diretto.
Il lungo
piano-sequenza iniziale, senza dialoghi, con la scena iniziale del
matrimonio; la messa, officiata all'aperto, prima comica e poi tanto
drammatica; e la scena di chiusura, dedicata a Crispina (la
bravissima Eileen Walsh), rappresentante e vittima sacrificale di
tutti quei minori, maschi e femmine, che hanno vissuto sulla propria
pelle le meschinità e le bassezze di altri esseri umani: scene di un
film che, purtroppo, narrano una realtà che si è perpetrata per
troppo tempo. E ora è arrivato il momento di fare chiarezza e di
tornare alla Fede della solidarietà, dell'amore e del rispetto
reciproco.