mercoledì 5 febbraio 2014

L'Europa in aiuto ai siriani

 
In Europa siamo stati i più generosi: i nostri popoli hanno fornito, attraverso i bilanci nazionali e la Commissione europea, tre miliardi di dollari e mezzo in aiuti umanitari. Ma il denaro non significa nulla per i bambini, le donne e gli uomini che sono privati dell'assistenza da forze governative o da combattenti dell'opposizione. E l'appello di tutti noi nella comunità internazionale ha avuto lo scopo di fare pressioni sulle parti in lotta per un maggior accesso alle vittime innocenti di questa guerra. Abbiamo visto che l'impegno può portare risultati: per esempio, vaccinazioni anti-polio hanno raggiunto oltre tre milioni di bambini, e abbiamo visto, localmente, anche dei cessate il fuoco che hanno permesso agli aiuti di arrivare. Le questione è come fare questo in modo più profondo, su scala molto più larga...”: queste le parole della commissaria europea Kristalina Georgieva durante il vertice che si è tenuto, pochi giorni fa, sulla crisi umanitaria in Siria, tavolo di lavoro a cui hanno preso parte, oltre a 19 Paesi, anche il vicesegretario dell'ONU, Valerie Amos, e il Ministro degli Esteri italiano, Emma Bonino.

Mentre negli ultimi tre giorni i raid aerei, condotti dal regime sui quartieri residenziali di Aleppo, hanno fatto oltre 138 vittime, la Commissione europea ha deciso di stanziare altri 85 milioni di euro in favore della popolazione, denaro ripartito in tre macrosettori: aiuti interni, aiuti per la mobilità e aiuti per i rifugiati in Giordania.

In particolare, quaranta milioni saranno destinati per i sevizi di base all'interno del Paese; altri quaranta milioni per favorire l'educazione e l'istruzione per i circa 500mila rifugiati; cinque milioni per dare anche la possibilità, ad alcuni studenti libanesi, di accedere alle università e a studiare in Europa grazie al programma Erasmus-Mundus.

Per quanto riguarda gli aiuti all'interno della Siria, una parte dei fondi saranno destinati a finanziare la campagna dell'Unicef (di cui parleremo a breve) per l'educazione dei più piccoli, le iniziative dell'Unesco per preservare il patrimonio culturale del Paese e le iniziative dell'Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso ai profughi palestinesi in Siria.

Stefan Fule, commissario europeo per l'Allargamento e le politiche del vicinato, ha così commentato lo stanziamento dei fondi da parte della Commissione: “ La messa a disposizione di queste nuove risorse è la prova che la Commissione europea è impegnata non solo a parole. Continuiamo a rimanere a fianco della popolazione siriana e oggi dimostriamo una volta di più che non solo facciamo promesse, ma le manteniamo anche. Con questa tranche di aiuti l'esecutivo comunitario si concentra sul sostegno per l'educazione all'infanzia e i servizi quali cure mediche e sanitarie e gestione di rifiuti, attività,, quest'ultima, fondamentale per evitare la diffusione di malattie”.