sabato 1 febbraio 2014

Padre dall'Oglio: a sei mesi dalla scomparsa in Siria



Il 29 gennaio è la data che segna i sei mesi dalla scomparsa di Padre Paolo Dall'Oglio, in Siria. Si trovava nel Paese mediorientale, probabilmente nel nord nella città di Raqqa, roccaforte dell'Isis (Stato islamico dell'Iraq e del Levante) guidato dai qaedisti in rotta di collisione con i ribelli. Le notizie che circolano sulla scomparsa del gesuita, parlano di un rapimento proprio per mano dell'Isis.

Dal 2011 - quando il governo di Damasco aveva iniziato a reprimere duramente le prime manifestazioni di opposizione – Padre Dall'Oglio aveva scelto da che parte stare: si era, infatti, schierato con i manifestanti, chiedendo il supporto della comunità internazionale a difesa del popolo siriano e usando parole molto dure contro Bashar al Assad. Risultato: il 12 giugno 2012 viene il religioso viene espulso dal Paese.

Ma Dall'Oglio non si arrende e, a febbraio, rientra in Siria clandestinamente dal Kurdistan iracheno “per incontrare la società civile e per ascoltare le esigenze e le priorità delle persone”, aveva dichiarato all'epoca, e (forse) anche per avviare le trattative di liberazione di un suo amico preso come ostaggio. Stessa sorte, adesso, per Padre Dall'Oglio di cui anche il Ministro degli Esteri italiano, Emma Bonino, dice di non avere notizie. Ma non si deve smettere di cercarlo, non ci si deve arrendere, come lui stesso ci ha insegnato.



Riportiamo un brano dell'intervento di Padre Dall'Oglio sulla situazione siriana, intervento ripreso per Rainews24 un anno fa.