domenica 13 gennaio 2013

Tre attiviste curde uccise a Parigi

Sakine Cansız, Fidan Doğan e Leyla Söyleme: questi i nomi delle tre attiviste curde uccise a Parigi il 10 gennaio davanti al Centro d'informazione curdo, mentre in Turchia sono in corso le trattative con il Pkk, il Partito delle lavoratrici e dei lavoratori del Kurdistan.
Le dichiarazioni da parte di Ankara fanno riferimento a un regolamento di conti tra fazioni - di cui la Turchia non si ritiene responsabile - che non interferirà con il processo di pace.
A Parigi il Presidente, Francois Hollande, ha condannato gli omicidi, ma la comunità curda (composta, in Francia, da circa 150.000 persone) punta il dito contro i Lupi grigi o i servizi segreti turchi.
Che si tratti  di un delitto politico per sabotare il processo di pace tra il governo turco e il partito nazionalista curdo o per eliminare tre rappresentanti della resistenza curda, è stata, comunque, un'esecuzione che farà vacillare proprio la trattativa, diretta da Ocalan, che si pone tre obiettivi: garantire autonomia ai curdi, alleggerire la detenzione del fondatore del partito curdo e disarmare il Pkk, in guerra contro Ankara dal 1984.
Ieri, sabato 12 gennaio 2013, i curdi di tutta Europa si sono dati appuntamento a Place de la Bastille, a Parigi, per manifestare contro l'uccisione delle tre attiviste perchè, come ha dichiarato Renee Le Mignot, copresidente del Movimento contro il razzismo e per l'amicizia tra i popoli: " Bisogna che giustizia sia fatta", chiedendo anche la protezione del popolo curdo e dei negoziati in corso.