Esattamente
quarant'anni fa i corpi speciali dell'esercito cileno, comandati dal
generale Augusto Pinochet, destiuirono il governo di Salvador
Allende. Un colpo di Stato militare che portò all'uccisione del
presidente Allende e di 50.000 militanti del movimento operaio, e poi lavoratori e studenti, persone comuni. Da
allora si instaurò nel Paese una sanguinosa dittatura a cui fecero
eco altre in molti Stati sudamericani.
La
mostra del cinema di Venezia, alla sua 70ma edizione, ha voluto
rendere omaggio al Cile con due opere presentate nella sezione
“Settimana della critica” di due registi, entrambi di un cognome
molto diffuso: Sepúlveda.
Sebastiàn
Sepúlveda, nel suo Las
Niñas Quispe,
racconta la quotidianità di Justa, Lucia e Luciana, tre sorelle che
vivono di pastorizia sull'altopiano. Un visitatore porta loro la
notizia dell'inserimento di una nuova legge che sconvolgerà del
tutto la loro esistenza, un'esistenza fatta di gesti ripetuti e di
lavoro duro, nel vento e nel freddo, ma che rassicura e garantisce
stabilità. Donne segnate dalla fatica fisica, silenziose e tenaci.
Coraggiose fino all'ultimo, quando faranno la scelta estrema e più
difficile. Siamo nel 1974 quando tutti, in città come nelle ande,
erano costretti a scegliere tra la libertà e la rassegnazione.
Il
silenzio appartiene anche a Ximena, la protagonista del film di
Moisès Sepúlveda, intitolato
Las analfabetas,
tratto dall'omonima pièce teatrale scritta da Pablo Paredes
(cosceneggiatore del film). Ximena ha cinquant'anni, ma non sa né
leggere e né scrivere e questo, per lei, è un handicap che le
impedisce di stabilire relazioni profonde con gli altri. Un giorno la
donna riceve la visita inaspettata della giovane Jackeline,
insegnante precaria che si offre di insegnare a Ximena la
comunicazione scritta.
Un giorno Jackline trova un foglio
gelosamente custodito da Ximena, come se fosse un tesoro prezioso: è
la lettera che il padre le ha lasciato prima di abbandonarla. Quel
foglio sarà lo strumento e il simbolo di una liberazione
“intellettuale” e psicologica che porterà la donna ad uscire dal
suo isolamento.
Las
Niñas Quispe
è un film di fiction che, alternando dialoghi rarefatti alla
gestualità semplice e istintiva delle persone, documenta la vita
sulle montagne e il percorso interiore di chi è costretto a fare i
conti con un cambiamento troppo grande; con Las
analfabetas si
entra
in un piccolo mondo fatto di un tavolo, di una cucina, di un
cancello, ma in entrambi la via di fuga c'è: la morte o la cultura.
Ma mai la rassegnazione.
Nella citttà di Milano è in
programma una serie di iniziative per ricordare la dittatura cilena
(e non solo). Riportiamo qui di seguito la comunicazione,
ringraziando Monica Macchi per la segnalazione.
Mostra
fotografica
di Paola Agosti “Il Cile dell’Unidad Popular”, che si terrà in
Umanitaria via Daverio, 7 - dal 7 al 12 Settembre. Il giorno
dell’inaugurazione – 7 settembre ore 18 oltre all’autrice
saranno presenti:
Pier
Amos Nannini (Presidente Società Umanitaria), Emilio Barbarani
(Diplomatico e scrittore), Marzia Oggiano (Segreteria Camera del
Lavoro Metropolitana di Milano), Patricia Mayorga (Giornalista
Corrispondente estera “El Mercurio” e scrittrice).
Mostra di immagini
e manifesti
relativi all’impegno sindacale per il ripristino della democrazia
in Cile, in Camera del Lavoro Metropolitana di Milano dal 9 al 12
Settembre.Concerto della cantattrice Annamaria Castelli in Trio con Giulio D’Agnello (chitarra, strumenti a corda e voce), Carlos Adriàn Fioramonti (chitarra) e con Elisa Roson (attrice), nell’Auditorium Di Vittorio il 10 Settembre alle ore 21;
Proiezione del film “SALVADOR ALLENDE” di Patricio Guzmàn, sempre al “Di Vittorio” alle ore 18 del 12 Settembre. Intervento di Graziano Gorla Segretario Generale
11 settembre alle ore 21 - all’Alcatraz via Valtellina, 25 – Concerto: INTIILLIMANI HISTORICO dal titolo “CANTO PARA NO OLVIDAR” organizzato da CGIL e CISL Lombardia