NON
MANCATE,
come si dice. Anche se la coloratissima locandina prosegue
proclamando E’
L’ULTIMA OCCASIONE PER VISITARE IL CAMPO ROM DI VIA IDRO.
Anche
questo si dice, pur di richiamare l’attenzione e (mi raccomando!)
la presenza.
O
forse si tratta di scaramanzia: dirlo per allontanare la possibilità
che succeda.
Invece,
per quanto ci risulta, il campo comunale di via Idro, uno dei più
antichi di Milano; il più bello, con le sue casette immerse nel
verde; il più attrezzato, con il suo centro sociale, ormai in rovina
per eccesso di manutenzione; quello con più speranze, avendo una
volta una cooperativa interna che gestiva serre di piantine e fiori
per il Comune di Milano; l’unico difeso dal suo Consiglio di Zona;
ma, soprattutto e comunque il più ‘integrato’: non solo scuola,
lavori, amicizie, ma parte della festa di via Padova, con mostre,
installazioni d’arte, spettacoli, proiezioni, musica…be’, il
Comune di Milano lo chiude.
Ci
sarà un motivo, direte voi. Noi non lo abbiamo scoperto. Ad ogni
buon conto, si ricorre al TAR.
Un
risultato c’è: le persone che lì sono cresciute, donne uomini
bambini, insieme alle loro case, andando nelle scuole del quartiere,
stringendo amicizie, trovando qualche lavoro, finiranno in un CES
(l’acronimo è municipale): in container con altre famiglie,
separate da tende, con qualche doccia, qualche cucina più o meno
funzionante, sradicati da tutto, in condizioni emergenziali e
provvisorie. Non c’è altro da aggiungere.