Pubblichiamo
anche noi l'appello ufficiale di Medici per i Diritti Umani con
preghiera di divulgazione. Grazie.
Alla luce dei gravi danni subiti da ospedali, cliniche e dal personale medico nella Striscia di Gaza, Medici per i Diritti Umani-Israele invia una comunicazione urgente al Procuratore Generale e al Ministro della Difesa:
Devono
essere adottate tutte le misure di sicurezza per evitare di colpire
il personale medico e di mettere in pericolo le strutture sanitarie
mentre continuano i combattimenti nella Striscia di Gaza.
Roma, Tel Aviv, 24
luglio 2014 – Medici per i Diritti Umani Israele (Physicians for
Human Rights Israele – PHR Israele) ha inviato il 22 luglio una
lettera
al Procuratore generale e al Ministro della Difesa di Israele,
denunciando i danni subiti da numerose strutture sanitarie e dal
personale medico e le difficoltà di evacuare i feriti nel corso
degli attacchi militari a Gaza. La lettera, firmata da Ran Cohen,
direttore esecutivo di PHR-Israele e dagli avvocati Tamir Blank e
Adi Lustigmanù, afferma “ci rivolgiamo a voi alla luce dei tanti,
dei troppi danni subiti sia al corpo che allo spirito dal personale
medico nonché alle strutture nella Striscia di Gaza”. La lettera
si aggiunge ad altri comunicati che PHR-Israele e altre
organizzazioni hanno diffuso per contestare la
politica di attacco a Gaza,
i danni all’ospedale al-Wafa, e sottolineare
l’urgente bisogno di mettere in atto un meccanismo che regoli
l’evacuazione dei feriti.
A causa degli
intensi combattimenti nella zona della Striscia di Gaza è difficile
raccogliere informazioni sul terreno, ma secondo i dati che
PHR-Israele ha ottenuto da varie fonti, tra cui la sezione di
emergenza del Ministero della Sanità Palestinese a Ramallah, che
opera in collaborazione con l’Organizzazione Mondiale della
Sanità, al 21 luglio 2014 sono stati danneggiati, direttamente o
indirettamente, cinque ospedali, sei cliniche e i centri di primo
soccorso nella Striscia di Gaza, 23 membri del personale medico sono
stati feriti e tre sono stati uccisi (l’elenco completo è
compreso nella lettera). Il danno più recente è stato registrato
ieri presso l’ospedale della Mezzaluna Rossa Shuhadat di Al-Aqsa a
Deir Al-Balah, apparentemente a causa di un colpo diretto
sull’ospedale. Questo attacco ha causato la morte di cinque
persone (tra cui dei medici), ha ferito circa 70 persone, e ha
causato importanti danni strutturali all’edificio e due ambulanze
sono state colpite mentre evacuavano dei feriti.
PHR-Israele
sottolinea che le Convenzioni di Ginevra garantiscono protezione
alle strutture e al personale medico mentre svolgono il loro ruolo.
L’Alta Corte di Giustizia israeliana ha detto, in merito a queste
misure di protezione, che, anche nel caso in cui vi sia una
preoccupazione ben fondata che la struttura medica venga utilizzata
impropriamente, questa non consente una violazione radicale dei
principi umanitari. “Va ricordato che per alcuni pazienti non ci
sono le condizioni pratiche per spostarli in un’altra struttura, a
ciò si aggiungono le difficoltà dei civili nella Striscia di Gaza
per i quali talvolta non è possibile l’evacuazione a causa di
Hamas o delle circostanze oggettive provocate dal conflitto. Infine
deve essere sempre accertato che una determinata struttura sanitaria
abbia effettivamente fatto parte delle attività militari e che vi
sia una necessità militare immediata di colpirla”.
I numerosi casi di
danneggiamenti riportati in questo comunicato sollevano gravi
preoccupazioni sul fatto che l’esercito non stia operando secondo
le norme del diritto internazionale, o intenzionalmente e per
“ordini superiori” o per il fatto che le direttive riguardanti
le strutture mediche non sono state inserite nelle linee guida o
restano inapplicate sul terreno.
Alla luce di
questo, e al fine di evitare ulteriori danni alle strutture mediche
e ai membri del personale sanitario, PHR-Israele chiede che
l’esercito cessi di impegnarsi in operazioni che mettono
illegittimamente in pericolo il personale medico, e chiede che nelle
linee guida vengano inseriti i divieti e le limitazioni che si
applicano alle strutture mediche e al personale. Inoltre,
PHR-Israele esige che avvenga un ripensamento immediato, e che
l’esercito programmi le proprie azioni in modo da ridurre al
minimo la possibilità di altri danni di questo tipo in futuro, e
che venga fatta una revisione retroattiva e che si tenga conto dei
danni già inflitti.
Per ulteriori informazioni: Lital Grossman, Spokeswoman, Physicians for Human Rights – Israel 052-3112136 media@phr.org.il
Ufficio stampa MEDU – 3343929765 / 0697844892