E'
difficile inserirsi in una nuova cultura, in un Paese diverso da
quello dove si è nati e cresciuti: lo è ancora di più per le
donne, magari povere e analfabete. La lotta all'isolamento passa
sempre attraverso due canali: il lavoro e la lingua e questo vale per
gli italiani e per gli stranieri che cercano in Italia un rifugio,
una vita migliore o, semplicemente, una vita.
Ecco,
quindi, l'importanza del progetto “I saperi dell'inclusione”,
rivolto a cento donne immigrate, vittime della tratta: potranno
studiare la lingua italiana e potranno seguire corsi di educazione
civica, oltre a due percorsi professionali, uno di sartoria e uno
sulla gestione delle strutture di accoglienza.
La
Scuola di Lingua Italiana per Stranieri dell'Università di Palermo è
risultata vincitrice, con questo progetto, di un bando indetto dal
Ministero dell'Interno – Dipartimento per le Libertà civili e
l'Immigrazione e, grazie a questo, potrà usufruire di un fondo messo
a disposizione dall'Unione Europea, fondo che ha come obiettivo
proprio l'inclusione dei cittadini di Paesi Terzi.
Mari
D'agostino, referente del progetto e direttrice della Scuola, ha
spigato che: “ L'importanza del progetto sta nel coniugare
inclusione linguistica e inclusione sociale attraverso un percorso
articolato che vede le donne protagoniste e che potrà proseguire in
futuro utilizzando i proventi della vendita dei prodotti dei
laboratori che entreranno anche nei circuiti universitari.
L'insegnamento delle lingue a soggetti a bassa e bassissima
scolarizzazione è divenuto un tema rilevante del dibattito
internazionale nell'ambito della didattica delle lingue e il nostro
gruppo di lavoro è in prima fila con ampi riscontri nella comunità
scientifica” e ha anche aggiunto: “ Abbiamo chiesto ma con poco
successo, alla Regione Sicilia che gestisce parte rilevante dei
finanziamenti europei per l'immigrazione, di dedicare attenzione al
tema dell'insegnamento della lingua italiana, pensando a percorsi di
qualità. Senza l'italiano non vi è possibilità di inclusione
sociale e senza didattica di qualità il raggiungimento di traguardi
linguistici sufficienti è lento e spesso non avviene affatto. Per
“Altre italie” questo è senso comune, per la nostra è una
conquista ancora di là da venire”.
Però
questo è un primo passo...I prodotti realizzati durante i laboratori
verranno messi in vendita e distribuiti su un portale dell'agenzia
Kappaelle, partner del progetto ideato dal Dipartimento di Scienze
umanistiche, con il Comune di Palermo, la Biblioteca delle Balate, le
associazioni Pellegrino della Terra, Casa di tutte le genti,
Incontrosenso e con l'Istituto Comprensivo Perez- Calcutta e il Ctp
La Masa-Federico II. Una cordata, una rete in nome della dignità e
contro ogni forma di emarginazione.