lunedì 18 agosto 2014

Un percorso di formazione per donne immigrate




E' difficile inserirsi in una nuova cultura, in un Paese diverso da quello dove si è nati e cresciuti: lo è ancora di più per le donne, magari povere e analfabete. La lotta all'isolamento passa sempre attraverso due canali: il lavoro e la lingua e questo vale per gli italiani e per gli stranieri che cercano in Italia un rifugio, una vita migliore o, semplicemente, una vita.

Ecco, quindi, l'importanza del progetto “I saperi dell'inclusione”, rivolto a cento donne immigrate, vittime della tratta: potranno studiare la lingua italiana e potranno seguire corsi di educazione civica, oltre a due percorsi professionali, uno di sartoria e uno sulla gestione delle strutture di accoglienza.

La Scuola di Lingua Italiana per Stranieri dell'Università di Palermo è risultata vincitrice, con questo progetto, di un bando indetto dal Ministero dell'Interno – Dipartimento per le Libertà civili e l'Immigrazione e, grazie a questo, potrà usufruire di un fondo messo a disposizione dall'Unione Europea, fondo che ha come obiettivo proprio l'inclusione dei cittadini di Paesi Terzi.

Mari D'agostino, referente del progetto e direttrice della Scuola, ha spigato che: “ L'importanza del progetto sta nel coniugare inclusione linguistica e inclusione sociale attraverso un percorso articolato che vede le donne protagoniste e che potrà proseguire in futuro utilizzando i proventi della vendita dei prodotti dei laboratori che entreranno anche nei circuiti universitari. L'insegnamento delle lingue a soggetti a bassa e bassissima scolarizzazione è divenuto un tema rilevante del dibattito internazionale nell'ambito della didattica delle lingue e il nostro gruppo di lavoro è in prima fila con ampi riscontri nella comunità scientifica” e ha anche aggiunto: “ Abbiamo chiesto ma con poco successo, alla Regione Sicilia che gestisce parte rilevante dei finanziamenti europei per l'immigrazione, di dedicare attenzione al tema dell'insegnamento della lingua italiana, pensando a percorsi di qualità. Senza l'italiano non vi è possibilità di inclusione sociale e senza didattica di qualità il raggiungimento di traguardi linguistici sufficienti è lento e spesso non avviene affatto. Per “Altre italie” questo è senso comune, per la nostra è una conquista ancora di là da venire”.

Però questo è un primo passo...I prodotti realizzati durante i laboratori verranno messi in vendita e distribuiti su un portale dell'agenzia Kappaelle, partner del progetto ideato dal Dipartimento di Scienze umanistiche, con il Comune di Palermo, la Biblioteca delle Balate, le associazioni Pellegrino della Terra, Casa di tutte le genti, Incontrosenso e con l'Istituto Comprensivo Perez- Calcutta e il Ctp La Masa-Federico II. Una cordata, una rete in nome della dignità e contro ogni forma di emarginazione.