Mentre
nel nostro Paese si cerca ancora di capire quali siano le misure
adatte a risolvere il problema del sovrafollamneto carcerario, una
soluzione potrebbe arrivare dalla Gran Bretagna dove, nel 2007,
l'emergenza del sovraffollamento superò le 87mila unità. Tony
Blair, l'allora premier laburista, annunciò la creazione di nuove
strutture e, allo stesso tempo, decise di ridurre la pena di circa
tre settimane per 25mila detenuti, condannati a 4 anni (o al di sotto
di questo periodo).
Sempre
in Gran Bretagna esiste un istituto di pena, quello di Peterborough,
dove ci si aspetta che, nel 2014, il tasso di recidiva di 3mila
carcerati scenda almeno del 7,5% perchè questi sono stati inseriti
in programmi di reisenrimento socilae attraverso varie atività
lavorative, finanziate con 5 milioni di sterline di 17 investitori
privati. Tali investitori, se tutto andrà bene, potranno incassare
un rendimento annuo del 13% per i successivi otto anni, pagato dal
Ministero della Giustizia.
Stiamo
parlando dei “social impact bond”, ovvero di prodotti finanziari
che, alla scadenza, garantiscono un rendimento agli investitori
privati, solmanete nel caso in cui venga raggiunto il risultato
prestabilito che deve riguradre necessariamente un progetto di
utilità sociale.
Questo
modello di economia sarebbe utile non solo per gli investitori
privati, ma anche per altri soggetti: infatti, se si debella la
recidiva, vengono commessi meno reati e questo comporta un risparmio
di denaro per carcere e repressione e, quindi, anche un risparmio
anche per lo Stato; inoltre, le associazioni no profit che si
impegnano per avviare progetti di formazione professionale nelle
carceri, troverebbero i finanziamenti necessari proprio nel mercato
finanziario.
Dei
“social impact bond” si sta iniziando a parlare anche in Italia,
con la speranza che possa essere una strada corretta per il
reinserimento sociale di chi ha commesso un errore, qualora ci siano
le condizioni di recupero.
Vi
ricordiamo che l'Associazione per i Diritti Umani ha organizzato un
incontro su questi e molti altri temi per venerdì 31 ottobre, alle
ore 19 con la presentazione
del documentario LEVARSI LA CISPA DAGLI OCCHI, alla presenza dei
registi e dell'Associazione per i diritti dei detenuti. Presso il
Centro Asteria, Piazza Carrara 17.1, ang. Via G. da Cermenate, 2 (MM
Romolo, Famagosta, Milano)