Oltre un
milione e 400mila minori in stato di povertà assoluta in Italia: più
marcata nelle regioni del Mezzogiorno (Calabria e Sicilia) dove la
percentuale raggiunge quasi il 40%, un po' meno nelle regioni del
Nord dove la percentuale è vicina al 15%. Questi sono i dati
raccolti da una recente indagine effettuata da Save
the children che
si rivolge alle istituzioni con un appello con il quale si chiedono
misure a sostegno del reddito a supporto delle famiglie, a partire
dal potenziamento del sostegno di inclusione attiva. Valerio Neri,
Direttore generale di Save
the children Italia,
ha infatti spiegato: “ Se gli ultimi dati sull'incidenza dei minori
in povertà assoluta e relativa in Italia sono allarmanti, lo è
forse ancor di più dover constatare che il nostro Paese si è
caratterizzato negli ultimi anni per una profonda inefficacia degli
interventi governativi che sulla carta avrebbero dovuto contrastare
questo fenomeno. Non si tratta, quindi, solo di un problema di
quantità di risorse messe a disposizione per interventi e politiche
per la riduzione della povertà - risorse che sono andate diminuendo
drasticamente e che solo nell'ultimo anno hanno registrato
un'inversione di tendenza - ma soprattutto di come queste risorse
vengono spese e di quanto siano efficaci nel riuscire a far emergere
dal rischio di povertà i minori del nostro Paese”.
Il
tema della povertà minorile è approfondito anche in un report,
sempre a cura dell'organizzazione, dal titolo L'Atlante
dell'infanzia – L'Italia sottosopra. I bambini e la crisi:
si tratta di uno strumento e di un'agenda programmatica per
raccogliere dati specifici sulla condizione dei bambini e degli
adolescenti, in particolare nelle aree a rischio. Tutti giù per
terra: la crisi dei consumi e dei servizi; Pimpirulin piangeva: la
povertà minorile; Regina reginella: emergenza abitativa in Italia;
Ambarabà ciccì coccò: la salute dei bambini ai tempi della crisi;
Le belle statuine: la crisi dell'educazione in Italia; Oh che bel
castello: come ripartire dall'infanzia: questi sono i titoli dei
capitoli dello studio i cui temi principali riguardano, appunto, il
default del welfare, l'immobilità sociale, le diseguaglianze in tema
di sanità e di istruzione e tanto altro ancora, ma sempre in difesa
dei diritti dei più indifesi.