Mercoledì
8 ottobre , alle ore 19.00, si terrà un incontro pubblico con FARIAN
SABAHI, in occasione della presentazione dei saggi Noi,
donne di Teheran e Il
mio esilio.
L'incontro
si svolgerà a Milano, presso il Bistrò del tempo ritrovato, Via
Foppa, 4 (MM2 Sant'Agostino). L'incontro è a cura dell' Associazione
per i Diritti Umani.
«Donna
è Teheran. E come ogni Shahrzad, sussurra le parole giuste.
Convince. Incanta il suo interlocutore. E incanterà anche voi, se
deciderete di viaggiare.»
Un racconto in prima persona sulle
origini della capitale iraniana e sulle sue contraddizioni, sui
diritti delle minoranze religiose e delle donne. Donne protagoniste
in molti campi, persino nello sport, ma che sono ancora in fondo
solo un tassello nella propaganda di regime. Un testo animato dai
versi dei grandi poeti persiani che affronta anche con ironia i
tempi più complessi, nel tentativo di abbattere i più vieti
stereotipi sull’Islam
“Shirin
Ebadi è stata la prima donna iraniana e la prima musulmana a
ricevere il Nobel per la Pace. Nel 2003 il Comitato per il Nobel l’ha
scelta “per il suo impegno nella difesa dei diritti umani e a
favore della democrazia”. Magistrato, costretta a lasciare il
proprio incarico dopo la rivoluzione degli ayatollah, Shirin Ebadi è
giurista, avvocato, scrittrice e pacifista. Vive ancorata al
principio della legalità e della difesa dei diritti.
“L’11 febbraio fu annunciata la vittoria dei rivoluzionari. Eravamo felici, pensavamo fosse l’inizio di una nuova fase nella storia di un paese millenario. E invece, proprio quel giorno, l’8 marzo 1979, la radio annunciò che tutte le impiegate della pubblica amministrazione avrebbero dovuto coprire i capelli con il foulard.”. La giornalista Farian Sabahi incontra il premio Nobel per undialogo alla ricerca di un percorso per l’Iran di oggi, con uno sguardo indagatore sugli anni che hanno portato al teso clima politico attuale.
“L’11 febbraio fu annunciata la vittoria dei rivoluzionari. Eravamo felici, pensavamo fosse l’inizio di una nuova fase nella storia di un paese millenario. E invece, proprio quel giorno, l’8 marzo 1979, la radio annunciò che tutte le impiegate della pubblica amministrazione avrebbero dovuto coprire i capelli con il foulard.”. La giornalista Farian Sabahi incontra il premio Nobel per undialogo alla ricerca di un percorso per l’Iran di oggi, con uno sguardo indagatore sugli anni che hanno portato al teso clima politico attuale.
Farian
Sabahi insegna Storia dei Paesi islamici presso la Facoltà di
Lettere dell’Università di Torino. È autrice di diversi saggi,
accademici e divulgativi, tra cui Storia dello Yemen (Bruno Mondadori
2010), Storia dell'Iran 1890-2008 (Bruno Mondadori 2009), Un'estate a
Teheran (Laterza 2007), Islam: l'identità inquieta d'Europa. Viaggio
tra i musulmani d'Occidente (Il Saggiatore, 2006). Giornalista
professionista, scrive per il "Sole24Ore". Ha realizzato
due cortometraggi e scritto la sceneggiatura di alcuni spettacoli
teatrali. Nel 2011 ha vinto il premio Amalfi nella sezione
Mediterraneo e nel 2012 il premio Torino Libera intitolato a Valdo
Fusi.