mercoledì 12 novembre 2014

Dare la vita per gli altri: Padre Paolo Dall'Oglio





L'Associazione per i Diritti Umani vi invita ad un incontro in cui si parlerà di Padre Paolo Dall'Oglio. Un omaggio ad un uomo che ha scelto di donare la sua vita e il suo impegno per gli il bene di tanti.



Ne parleremo con i giornalisti e scrittori SHADY HAMADI e CAMILLE EID.



Siete invitati per: sabato 15 novembre, alle ore 19.00, presso il Centro Asteria in Piazza Carrara 17.1 (ang. Via G. da Cermenate, 2 – MM Romolo, Famagosta) Milano



Dall'Oglio è noto per aver rifondato, in Siria, negli anni '80 la comunità monastica cattolico - siriaca Mar Musa (Monastero di san Mosè l'Abissino), erede di una tradizione cenobitica ed eremitica risalente al VI sec. Il monastero, ubicato nel deserto a nord di Damasco, accoglie anche aderenti di religione ortodossa. Paolo Dall'Oglio è fortemente impegnato nel dialogo interreligioso con il mondo islamico. Questo suo attivismo gli ha causato l'ostracismo del governo siriano, che minacciò la sua espulsione. L'espulsione è stata poi eseguita il 12 giugno 2012. Per un breve periodo dopo la sua espulsione dalla Siria, si è trasferito a Sulaymanya, nel Kurdistan iracheno, dove è stato accolto nella nuova fondazione monastica di Deir Maryam el Adhra.

Nel 2013 Dall’Oglio è rientrato nel nord controllato dai ribelli siriani, dove si è impegnato in difficili trattative per la liberazione di un gruppo di ostaggi a Raqqa. Mentre si trovava nel capoluogo siriano di Raqqa per cercare di riappacificare i rapporti tra i gruppi curdi e i jiadisti arabi e intendeva pure trattare la liberazione di un gruppo di ostaggi nella zona orientale del paese, si sono perse le sue tracce. Il 29 luglio 2013 sarebbe stato rapito da un gruppo di estremisti islamici vicino ad al-Qaida.

Il 12 agosto 2013 uno arabo ha diffuso la notizia della sua uccisione; secondo altre fonti, oltre alla testimonianza dell'intellettuale siriano Michel Kilo che lo dà vivo a Raqqa, sotto la custodia di militanti iracheni dello Stato Islamico anche France-Catholique afferma che il gesuita sarebbe vivo.