(Dal
convegno organizzato dall'Università Bocconi di Milano e dalla
Fondazione Roberto Franceschi)
Il
tema del lavoro autonomo degli immigrati ha riscosso ampio interesse
nella letteratura (Ambrosini, 2011) visto la sua importanza e
rilevanza nella società attuale. La maggioranza di queste ricerche
si sono focalizzate sulle esperienze imprenditoriali esclusivamente
centrate nel paese di immigrazione. Ad ogni modo, grazie
all’incremento della possibilità di comunicazione e di
spostamento, una fetta sempre maggiore di questi imprenditori ha
avviato attività che collegano il paese di immigrazione con altri
paesi (specialmente quello di origine), intraprendendo forme di
attività imprenditoriale transnazionale. Queste esperienze hanno
incominciato a catturare l’attenzione degli studiosi solo
recentemente (Chen, Tan, 2009; Drori et
al., 2009; Ambrosini,
2012). Proprio per questo, il fenomeno non è stato ancora analizzato
in profondità e non sono state sottolineate le specificità che
distinguono questo particolare segmento dalla categoria generale
degli imprenditori immigrati.
In
modo da fornire alcune prime evidenze empiriche sul tema, la ricerca
qui presentata ha analizzato il caso degli imprenditori marocchini ad
Amsterdam e Milano (N=70). In particolare, ci si è focalizzati sulle
pratiche imprenditoriali (in termini di risorse utilizzate) e su
quelle transnazionali più in generale (legate sia alla sfera
economico-lavorativa sia a quella sociale). La ricerca è anche
consistita in un approfondimento teorico-concettuale in modo da
evidenziare l’approccio teorico più consono per analizzare le
nuove esperienze di imprenditoria transnazionale.
Nel
corso della ricerca sono stati intervistati imprenditori sia con
un’attività transnazionale (per esempio: import/export) sia con
un’attività maggiormente locale, in modo da evidenziare le
differenze fra questi due gruppi di imprenditori immigrati. A
livello teorico-concettuale, partendo dall’approccio della mixed
embeddedness (Kloosterman,
Rath, 2001) si è evidenziato l’importanza di caratteristiche
strutturali, contatti sociali e risorse individuali, utilizzando i
concetti di structural
e relational embeddedness.
A livello empirico, la ricerca ha mostrato alcune interessanti
differenze riguardo alle risorse utilizzate sia fra imprenditori
transnazionali e imprenditori locali sia all’interno della
categoria degli imprenditori transnazionali. In particolare, possono
essere evidenziati differenti percorsi imprenditoriali transnazionali
sia in riferimento al mercato a cui le attività si rivolgono
(etnico/convenzionale) sia in relazione al fatto di muovere
concretamente beni (per esempio attività di import/export) o fornire
servizi in connessione con l’estero, (per esempio, attività di
consulenza per avviare attività all’estero). Infine, l’analisi
delle pratiche transnazionali (non solo economiche) degli
imprenditori marocchini ha permesso di comprendere che il fatto di
sviluppare attività imprenditoriali che si sviluppano al di là dei
confini del paese di immigrazione incide poco sulle pratiche
transnazionali a livello maggiormente sociale.
Eccovi
il link del video: https://youtu.be/KGixXRPpYio