martedì 12 maggio 2015

BARBARA SPINELLI – MORTI NEL MEDITERRANEO: J’ACCUSE !

La situazione nel Mediterraneo "è senza precedenti ed eccezionale", per questo serve "una risposta eccezionale, immediata e coordinata": così si è espresso Alto rappresentante per la politica Estera e di Sicurezza europea, Federica Mogherini, parlando dell'emergenza immigrazione davanti al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e ha rimarcato Mogherini, "non solo è un'emergenza umanitaria, ma anche una crisi di sicurezza. E noi siamo qui per agire e per agire subito. Per noi è un dovere morale".

 In conferenza stampa al Palazzo di Vetro, Mogherini ha dichiarato che il Consiglio di sicurezza "condivide il senso di urgenza" dell'Unione europea nella crisi dei migranti e che ha riscontrato nell'organismo Onu "un alto livello di comprensione per quello che la Ue sta facendo. Perché smantellare il traffico di esseri umani nel Mediterraneo è un modo per salvare vite umane". "C'è ancora molto lavoro da fare sulla bozza, ma non ho trovato opposizione sulla necessità di agire su due punti: la necessità di salvare vite e agire contro le organizzazioni criminali". "Bisogna distruggere il modello di business dei trafficanti di immigrati ed essere sicuri che i barconi non vengano più usati", ha spiegato ancora la responsabile della diplomazia Ue, "gli asset, in senso lato, devono essere distrutti".

Proprio su questo punto in serata è arrivata però una dichiarazione piuttosto dura dell'ambasciatore libico all'Onu, Ibrahim Dabbashi: "Non permetteremo  un'operazione militare in Libia. Consentiremo solo un'azione coordinata tra l'Ue ed il governo legittimo di Tobruk, che sia un'azione azione umanitaria". Un altolà accompagnato dalla precisazione che "la maggiore preoccupazione è la sovranità della Libia".

Sui tempi della risoluzione Onu, Mogherini si è detta "molto fiduciosa che sia possibile in tempi ragionevoli".



Intanto pubblichiamo l'intervento di Barbara Spinelli al Parlamento europeo, dello scorso 29 aprile.


Barbara Spinelli, eurodeputata del Gue-Ngl, si è rivolta al presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker e al Presidente del Consiglio europeo Donald Tusk, invitati a presentare le posizioni della Commissione e i risultati del Consiglio europeo straordinario
del 23 aprile scorso. Il tema della sessione era: Le ultime tragedie nel Mediterraneo e le politiche dell’Unione su migrazione e asilo.

Morti nel Mediterraneo: J’ACCUSE

“Accuso il Consiglio, i governi degli Stati membri, la Commissione.
0rmai è chiaro: siete direttamente responsabili del crimine commesso
ai danni dei migranti in fuga dalle guerre che l’Europa ha facilitato,
dalle persecuzioni che ha tollerato. Dopo gli 800 morti del 19 aprile,
anche l’Unione fa naufragio: nell’ipocrisia, nella negazione, nella
cecità.

L’Unione dichiara la lotta contro trafficanti, fingendo di credere che
siano loro i soli responsabili di tanti morti. Non sono i soli
responsabili. Le morti si susseguono perché non esistono corridoi
umanitari legali per i fuggitivi. Perché avete abolito Mare nostrum,
che faceva Ricerca e Salvataggio in alto mare; perché continuate a
finanziare operazioni – Triton, Poseidon – il cui mandato prioritario
è il controllo delle frontiere, non il soccorso dei naufraghi.

La ringrazio, signor Juncker, per le parole che ha pronunciato oggi in
quest’aula; ma “le porte” d’Europa non sono state aperte. Nel
desiderio di sbarazzarvi delle vostre responsabilità, arrivate sino ad
auspicare – cito il Commissario Avramopoulos – la “collaborazione con
le dittature”: quella eritrea in testa, la più sanguinaria dittatura
d’Africa.

La verità è che state violando, proprio come i trafficanti, la legge:
il diritto del mare, del non-respingimento. Mi domando se sapete – se
sappiamo noi qui in Parlamento – quel che si sta facendo: una guerra
non dichiarata. Non contro i trafficanti, ma contro i migranti”.

Subito dopo, il Parlamento ha approvato una risoluzione congiunta
sullo stesso tema. Il gruppo Gue-Ngl si è astenuto, non avendo
ottenuto progressi sostanziali su istituzione di un corridoio
umanitario e revisione del regolamento di Dublino. In cambio sono
stati accolti alcuni emendamenti importanti del Gue e dei Verdi, che
hanno migliorato la risoluzione per quanto riguarda le operazioni di
Search & Rescue in alto mare e la concessione agevolata di visti
umanitari.