Alcuni
giornali ne hanno dato notizia, poche righe per raccontare la storia
di una giovane donna straniera nel nostro Paese. Una delle tante
storie che, purtroppo, si ripetono anche se molte rimangono sommerse.
Storie di donne, ragazze, bambine, date in spose dalla propria
famiglia a uomini spesso sconosciuti, spesso più grandi di loro, per
denaro e per una tradizione culturale che fa fatica a cambiare, anche
quando le persone interessate vivono in Italia - e quindi in una
cultura diversa - da tempo.
In
questo caso la vittima ha 19 anni ed è stata data in matrimonio ad
un suo connazionale di 24, ma non si tratta, appunto, di una unione
d'amore. Dal Marocco, la giovane è arrivata a Cuneo: anche nella
città piemontese, dove risiede da quattro mesi, ha subìto percosse
dal marito e dai familiari di lui, ma al pronto soccorso le sevizie
venivano fatte passare per cadute e incidenti, come accade anche
quando le vittime di violenza domestica sono italiane. Un passante
l'ha trovata, in Piazza Galimberti, che vagava in lacrime: l'ha
fermata e ha chiamato i Carabinieri. Grazie anche ad un interprete,
la giovane donna ha raccontato di essere stata picchiata duramente –
sempre dal marito per procura e dalla suocera – perchè, secondo
loro, non sapeva cucinare in maniera adeguata e far bene le pulizie
di casa. Insulti, minacce e poi le botte, tante, troppe.
Ora il
marito e la suocera cinquantenne sono stati denunciati per
maltrattamenti e la vittima è stata accolta da un'associazione di
volontariato che si prende cura delle donne sole e in difficoltà:
dopo il periodo di accoglienza presso l'associazione, la ragazza
verrà affidata ad alcuni suoi parenti che vivono in Italia con la
speranza che possa superare questa esperienza e che vada incontro ad
un futuro sereno.