sabato 1 agosto 2015

Sposa per procura, picchiata perchè non sa cucinare




Alcuni giornali ne hanno dato notizia, poche righe per raccontare la storia di una giovane donna straniera nel nostro Paese. Una delle tante storie che, purtroppo, si ripetono anche se molte rimangono sommerse. Storie di donne, ragazze, bambine, date in spose dalla propria famiglia a uomini spesso sconosciuti, spesso più grandi di loro, per denaro e per una tradizione culturale che fa fatica a cambiare, anche quando le persone interessate vivono in Italia - e quindi in una cultura diversa - da tempo.

In questo caso la vittima ha 19 anni ed è stata data in matrimonio ad un suo connazionale di 24, ma non si tratta, appunto, di una unione d'amore. Dal Marocco, la giovane è arrivata a Cuneo: anche nella città piemontese, dove risiede da quattro mesi, ha subìto percosse dal marito e dai familiari di lui, ma al pronto soccorso le sevizie venivano fatte passare per cadute e incidenti, come accade anche quando le vittime di violenza domestica sono italiane. Un passante l'ha trovata, in Piazza Galimberti, che vagava in lacrime: l'ha fermata e ha chiamato i Carabinieri. Grazie anche ad un interprete, la giovane donna ha raccontato di essere stata picchiata duramente – sempre dal marito per procura e dalla suocera – perchè, secondo loro, non sapeva cucinare in maniera adeguata e far bene le pulizie di casa. Insulti, minacce e poi le botte, tante, troppe.

Ora il marito e la suocera cinquantenne sono stati denunciati per maltrattamenti e la vittima è stata accolta da un'associazione di volontariato che si prende cura delle donne sole e in difficoltà: dopo il periodo di accoglienza presso l'associazione, la ragazza verrà affidata ad alcuni suoi parenti che vivono in Italia con la speranza che possa superare questa esperienza e che vada incontro ad un futuro sereno.