25 aprile: nella giornata per la festa della Liberazione dal nazifascismo vogliamo ricordare un romanzo che, più di molte narrazioni, ha parlato della Resistenza senza retorica, con spietata lucidità, intrecciando una vicenda privata alla grande Storia.
Stiamo
parlando de Una questione
privata di Beppe Fenoglio,
un libro “costruito con la geometrica tensione d'un romanzo di
follia amorosa e cavallereschi inseguimenti come l'Orlando Furioso, e
nello stesso tempo c'è la resistenza proprio com'era, di dentro e di
fuori, vera come non mai era stata scritta, serbata per tanti anni
limpidamente dalla memoria fedele e, con tutti i valori morali, tanto
più forti quanto impliciti, e la commozione e la furia”. Con
queste parole un altro autore importantissimo, Italo Calvino, nella
prefazione a Il sentiero dei
nidi di ragno, presenta il
testo di Fenoglio, in cui Milton, il protagonista, è
accecato
dall'amore per Fulvia e ossessionato dal dubbio del tradimento con
Giorgio, il suo migliore amico. Tra fango e nebbia Milton vuole
cercare Giorgio e, con lui, la verità e scopre che l'uomo è stato
rapito ad Alba dai fascisti: Milton, allora, organizza uno scambio
facendo prigioniero un sergente nemico che, però,si troverà
costretto ad uccidere. Milton non si rassegna: torna alla villa con
la speranza di incontrare di nuovo la sua amata, ma trova una colonna
nazista che lo costringe ad una fuga disperata... fino all'epilogo.
Nel XI
capitolo Milton dice: “Vengo da Santo Stefano, per una questione
privata”: da qui Calvino, dopo la morte prematura di Fenoglio,
decide di dare al libro il titolo Una
questione privata, libro
che, infatti, fu pubblicato postumo nel 1963.
Il
viaggio, come viaggio mentale e di formazione, è sicuramente uno dei
topoi narrativi. E poi l'amore, un amore malato, un'ossessione, come
puo' esserlo anche quello verso un'ideologia; e la Resistenza che fa
da contesto storico alla vicenda ed è raccontata nella maniera più
sincera e umana possibile. I partigiani sono, prima di tutto, persone
con pregi e difetti, punti di forza e fragilità. E, infine, Fulvia:
Fulvia, la donna, la speranza. La speranza (e la volontà) di trovare
la verità, di trovare un senso per la vita umana e per la Storia.