©George Tames/The New York Times. |
Grandi pannelli a parete si susseguono e ripercorrono la Storia: la Storia dei diritti civili negli Stati Uniti e nel mondo occidentale.
Per
celebrare il 50mo anniversario dall'assegnazione del Nobel per la
Pace a Martin Luther King, Milano dedica una grande, ricca mostra
sulle lotte per affermare i diritti di tutte e di tutti. Freedom
Fighters, questo il titolo
dell'esposizione a Palazzo Reale, inaugurata il 22 settembre e che
terminerà il 12 ottobre 2014.
Freedom
Fighters è
promossa dal Comune di Milano, dal Robert F. Center for Justice and
Human Rights Europe in collaborazione con l'Ambasciata degli Stati
Uniti, con la cura di Alessandra Mauro e Sara Antonelli.
Immagini
iconiche dei più celebri fotografi ricordano la segregazione
razziale negli anni'50, gli scontri di Birmingham, il movimento dei
“Freedom Riders”; il ritorno di Martin Luther King dopo aver
ricevuto il Premio Nobel, le riunioni dei fratelli Kennedy e i loro
incontri con i movimenti di emancipazione. Elliot Erwitt, Eve Arnold,
Bruce Davidson, Danny Lyon celebrano giustizia e libertà.
La
mostra propone anche video di repertorio e documenti che dal 1776 –
anno in cui il Comitato dei Cinque presenta la Dichiarazione di
Indipendenza americana – testimoniano la Storia fino alla marcia su
Washington.
Anche
il Presidente della Repubblica, Giorgio napolitano, ha voluto
commentare l'iniziativa culturale milanese con una lettera alla
Presidente del Robert F. Center for Justice and Human Rights Europe,
Marialina Marcucci, in cui si legge: “ La mostra offre un
significativo stimolo a riflettere sul valore attuale delle posizioni
allora assunte per la realizzazione di una società più giusta,
inclusiva e solidale, ma anche sulle condizioni di quanti, in tutto
il mondo, vedono tutt'ora calpestati i loro diritti”. L'assessore
alla cultura di Milano, Filippo Del Corno, ha aggiunto: “ La
fotografia diventa il linguaggio per raccontare il lungo e tortuoso
cammino della battaglia per i diritti civili negli Stati Uniti. Una
lotta che non è mai terminata né terminerà, negli Stati Uniti come
dovunque perchè esisterà sempre un diverso, uno straniero, una
minoranza da difendere e proteggere dall'arroganza di 'altri' e dei
più forti”.
Dall'8
al 10 ottobre, inoltre, sempre nelle sale di Palazzo Reale, si terrà
un'altra mostra, di artisti moderni e contemporanei, dal titolo
I have a dream
al termine della quale verrà indetta un'asta per finanziare il
Centro Robert F. Kennedy. Le curatrici, Melissa Proietti e Raffaella
A. Caruso, spiegano: “
I have a
dream
nasce come breve ed intensa ricognizione su come il sogno della
democrazia, la battaglia per l'uguaglianza e i diritti condotta da
John e Robert Kennedy e da Martin Luther King sia ancora viva nel
ricordo ma anche nell'attaulità degli intenti ed abbia profondamente
inciso su più generazioni di artisti. Si è inteso mettere a
confronto gli artisti dell'immediato dopoguerra che hanno vissuto
sulla loro pelle censure ed entusiasmi di rinnovamento e gli artisti
che hanno negli occhi l'ennesimo oltraggio alla democrazia pepretrato
con l'attentato alle Torri Gemelle. Si è loro chiesto di
interpretare il tema in senso narrativo e metaforico, con la forza
allusiva e primordiale dell'astrattismo, con le evocazioni simboliche
di un figurativo sui generis dai tempi aperti della tradizione
'classica' o dai ritmi sincopati del pop, donando però sempre
immagini di speranza, di denuncia e mai di violenza. Perchè l'arte è
vita e bellezza. Maestri di ogni 'colore', timbro, formazione hanno
regalato il loror entusiasmo, rivivendo memoarie e speranze, passato
e futuro, in una miscellanea di sensazioni che solo il sogno fa
vivere in una assurda e meravigliosa dimensione 'contemporanea'”.