Barbara
Spinelli (Gue/Ngl) è intervenuta nella riunione congiunta delle
commissioni Affari
esteri (AFET) e Libertà civili, giustizia e affari interni (LIBE)che
si è tenuta questa mattina nella sede del Parlamento europeo di
Bruxelles sulRispetto
dei diritti umani nel contesto dei flussi migratori nel
Mediterraneo, alla
presenza della vicepresidente della Commissione europea e Alto
rappresentante per la politica estera Federica Mogherini, del
commissario per la Migrazione, affari interni e cittadinanza dell’UE
Dimitris Avramopoulos e dell’Alto commissario delle Nazioni Unite
per i Rifugiati (UNHCR) António
Guterres
«Vorrei
porre due domande all'Alto Rappresentante per la politica estera
Mogherini riguardo all’operazione navale EUNAVFOR Med, considerando
che ci troviamo alle soglie del passaggio alla fase due
dell’operazione, quella che prevede lo smantellamento delle
organizzazioni dei trafficanti tramite l’abbordaggio e
l’affondamento in mare aperto dei barconi su cui viaggiano i
profughi – e dunque più vicini alla fase tre, quella in cui
l’operazione sarà condotta nelle acque territoriali libiche e nel
territorio stesso della Libia.
Quello
che vorrei chiedere è contenuto, grosso modo, nell’intervista
rilasciata dal ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov il 13
settembre: intervista che ritengo di estrema importanza in virtù
della decisione – favorevole o non favorevole all’iniziativa UE –
che il governo russo prenderà nel Consiglio di sicurezza della
Nazioni Unite.
Quale
significato assume il concetto di lotta agli smuggler quando
ci troviamo di fronte non a barconi, come sempre più spesso accade,
ma a gommoni che il più delle volte non sono "governati"
da nessuno? Gli smuggler cui
si pretende di dare la caccia con questa operazione sono spesso molto
lontano dai barconi.
Quale
dovrebbe essere esattamente il mandato dell'operazione EUNAVFOR Med
quando, nell’ipotetica terza fase, saranno previste operazioni
militari nelle acque territoriali e nei porti della Libia? Infine, e
soprattutto: quali lezioni ha tratto l'Europa dagli errori delle
politiche passate – come giustamente si è interrogato il
rappresentante della Tunisia Karim Helali che ha parlato prima di me
– errori che, non dimentichiamolo, hanno provocato e acuito l'esodo
di questi anni?»