“E'
Denise che ci invitati qui per dire Ciao alla sua mamma, e a lei
vogliamo dare un forte abbraccio”, queste le parole di Don Ciotti
in occasione del funerale civile per Lea Garofalo,
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Il corpo
della donna fu ritrovato in un campo vicino a Monza, a novembre dello
scorso anno e la figlia, Denise - ora in un luogo sconosciuto perchè
soggetta ad un regime di protezione - ha voluto che il funerale fosse
celebrato nella città di Milano perchè è qui che Lea si era
rifatta una vita, scappando da Petilia Policastro (in provincia di
Crotone) dove la sua famiglia gestiva gli affari della 'ndrangeta.
Le
parole e le note delle canzoni di Vinicio Capossela, di Rino Gaetano,
di Vasco Rossi; le bandiere colorate con il volto di questa eroina
contemporanea; i cartelli che inneggiano alla giustizia e alla
legalità: questi simboli e segnali di riconoscenza hanno abbracciato
la salma della donna insieme a tantissime persone, di tutte le età,
che hanno voluto darle l'ultimo saluto. E poi le letture,
impressionanti, che restano come testamento morale e come mònito per
tutti, come quella pagina di diario, datata 18 agosto 1992, in cui
Lea scriveva: “ Non ho mai avuto affetto e amore da nessuno. Sono
nata nella sfotuna e ci morirò. Oggi però ho la speranza per andare
avanti e si chiama Denise. Avrà tutto quello che non ho mai avuto
nella vita”.
Durante
il funerale, che si è svolto ieri, sabato 19 ottobre 2013 in Piazza Beccaria, sono
stati distribuiti dei segnalibri perchè, ha spiegato il sacerdote
fondatore di Libera: “
Vogliamo riaffermare il potere dei segni contro i segni del potere.
Il segnalibro riafferma l'importanza della cultura contro la
mentalità mafiosa”. Il sacerdote, alla fine dell'incontro e con le
lacrime agli occhi, ha gridato: “ Non basta parlare di verità,
dobbiamo cercarla...Abbiamo tanto dolore dentro perchè non ce
l'abbiamo fatta a salvarla” , ma sabato abbiamo preso tutti un
impegno che è quello di non lasciare mai sola Denise e di ripartire
per cercare di riaffermare non solo la verità, ma per combattere la
“mafiosità” che, a volte, è anche dentro di noi, e troppo
spesso si trova intorno a noi.
La
voce di Denise rieccheggia nella piazza, una voce spezzata dal pianto
che dice: “ Per me,oggi, è un giorno molto difficile, ma la forza
me l'hai data tu, mamma. Se è successo tutto questo è solo per il
mio bene e non smetterò mai di ringraziarti”.