lunedì 7 ottobre 2013

Cosa fare per i rifugiati



Secondo l'UNHCR (The UN Refugee Agency) sono più di 4000 soltanto i siriani che, negli ultimi mesi, sono approdati sulle coste della Sicilia e, tra loro, 230 minori non accompagnati. Molti, adulti e bambini, sono stati ricoverati per disidratazione.
L'agenzia ha rilevato un massiccio arrivo di persone anche dall'Africa sub-sahariana, ma soprattutto dalla Siria e, in particolare, dalla città di Damasco oppure rifugiati palestinesi nati in Siria. E si parla di persone ancora in vita.
Christopher Hein, Direttore del CIR (Consiglio Italiano per i Rifugiati Onlus) è preoccupato del fatto che “l'Italia non sia preparata ad affrontare questa nuova ondata migratoria che sta portando nel nostro Paese rifugiati a cui dobbiamo dare accoglienza e protezione. I centri di accoglienza sono al collasso, sono molti mesi ormai che l'ingresso di nuovi richiedenti asilo è difficoltoso”. Hein sostiene che debba essere ampliato il Sistema di protezione per i richiedenti asilo e che debbano essere istituite e aperte ulteriori sessioni delle commissioni territoriali per avere tempi di riconoscimento dello status più brevi.


Importanti, a questo proposito, le parole di Papa Bergoglio durante la sua visita al centro Astalli di qualche settimana fa: “ I poveri e la promozione della giustizia non devono essere affidati soltanto a degli “specialisti”, ma devono essere un'attenzione di tutta la Chiesa” e ha, quindi, ipotizzato l'apertura dei conventi vuoti per accogliere i rifugiati, sottolineando che non basta “limitarsi a una forma di elemosina, di garantire un panino, ma che occorre accompagnare con gesti concreti il percorso di integrazione di immigrati, profughi e rifugiati”.
Non è importante essere o non essere cattolici o professare una fede, i moniti del pontefice riguardano, o dovrebbero riguardare, le coscienze di tutti: “Non dobbiamo aver paura delle differenze...Ogni rifugiato porta soprattutto una ricchezza umana e religiosa, una ricchezza da accogliere, non da temere”. Infine, rivolgendosi alle persone in difficoltà, il Papa ha rivolto loro un ringraziamento: “Grazie perchè difendete la vostra e la nostra dignità umana”. E non è poco, di questi tempi.