Il
premio Sakarov a Malala Yousafzai
Torniamo
a parlare di Malala Yousafzai, la ragazza pakistana che viene dal
Pakistan. Tra il 2007 e il 2009 la sua regione di origine, quella
della valle dello Swat, è stata controllata dai talebani che hanno
imposto una dura legge islamica e la chiusura delle scuole. Nel 2008
Malala pronuncia un discorso pubblico sul diritto all'istruzione e,
un anno dopo, sotto pseudonimo, attiva un blog sul sito della Bbc. In
seguito lei e suo padre, anche lui attivista, partecipano a numerosi
documentari e video e la sua identità viene svelata. Nel 2012 la
ragazza subisce un attentato: le sparano alla testa mentre si trova
sull'autobus che la conduce da scuola a casa. “Diffonde idee
occidentali”, questa la dichiarazione del leader del gruppo che ha
tentato di ucciderla: ma Malala è viva. E' stata operata prima a
Peshawar e poi a Londra.
Malala
Yousafzai è diventata un simbolo: della libertà e dei diritti. A
febbraio scorso il partito laburista norvegese ha appoggiato la sua
candidatura al Nobel per la Pace; da poco è stata premiata come
“ambasciatrice di coscienza” da Amnesty International e la scorsa
settimana ha ricevuto anche il prestigioso premio Sakarov, che le
verrà consegnato il prossimo 20 novembre.
Il
Premio Sakarov prende il nome dallo scienziato e dissidente
sovietico, Andrei Sakarov, ed è stato istituito nel 1988 dal
Parlamento europeo per onorare proprio le persone che dedicano la
propria vita alla difesa dei diritti umani e l'eurodeputato ALDE,
Andrea Zanoni, ha spiegato il motivo dell'assegnazione del premio a
Malala: “ Malala Yousafzai ha sfidato il regime talebano nel
distretto di Swat, in Pakistan, con la sua battaglia per i diritti
delle donne a ricevere un'adeguata istruzione. A simili donne va la
riconoscenza dell''Europa per aver condotto una battaglia così
fondamentale per tutte le donne del mondo. Grazie al suo coraggio e
alla sua forza, migliaia di donne in Pakistan hanno raggiunto una
maggior consapevolezza dei propri diritti e dell'importanza di
ricevere un'istruzione”.
Malala è
protagonista anche di una bella mostra dell'artista Marcello Reboani,
inaugurata a Lecce il 25 ottobre - presso il Must – dopo il debutto
a Firenze e che sarà allestita nel Salento fino al 26 novembre.
Il
titolo: “ Ladies for human rights”. Curata da Melissa Proietti -
in collaborazione con Rfk Center for Justice and Human Rights Europe
- il percorso si snoda in 18 ritratti materici, in tecnica mista, di
figure femminili che, nel corso del tempo, hanno operato per
l'affermazione e la tutela dei diritti umani, sociali e civili di
tutte e di tutti. Tra le donne rappresentate: Madre Teresa di
Calcutta e Annie Lennox, Rita Levi Montalcini e Lady Diana, Maria
Montessori e Audrey Hepburn. Le più giovani, Malala e Anna Frank,
rappresentano il valore didattico dato all'iniziativa che si rivolge
a tutti, ma in particolar modo, agli studenti per sensibilizzarli sui
temi dei diritti umani.