mercoledì 30 ottobre 2013

Il premio Sakarov a Malala Yousafzai

Il premio Sakarov a Malala Yousafzai


Torniamo a parlare di Malala Yousafzai, la ragazza pakistana che viene dal Pakistan. Tra il 2007 e il 2009 la sua regione di origine, quella della valle dello Swat, è stata controllata dai talebani che hanno imposto una dura legge islamica e la chiusura delle scuole. Nel 2008 Malala pronuncia un discorso pubblico sul diritto all'istruzione e, un anno dopo, sotto pseudonimo, attiva un blog sul sito della Bbc. In seguito lei e suo padre, anche lui attivista, partecipano a numerosi documentari e video e la sua identità viene svelata. Nel 2012 la ragazza subisce un attentato: le sparano alla testa mentre si trova sull'autobus che la conduce da scuola a casa. “Diffonde idee occidentali”, questa la dichiarazione del leader del gruppo che ha tentato di ucciderla: ma Malala è viva. E' stata operata prima a Peshawar e poi a Londra.
Malala Yousafzai è diventata un simbolo: della libertà e dei diritti. A febbraio scorso il partito laburista norvegese ha appoggiato la sua candidatura al Nobel per la Pace; da poco è stata premiata come “ambasciatrice di coscienza” da Amnesty International e la scorsa settimana ha ricevuto anche il prestigioso premio Sakarov, che le verrà consegnato il prossimo 20 novembre.
Il Premio Sakarov prende il nome dallo scienziato e dissidente sovietico, Andrei Sakarov, ed è stato istituito nel 1988 dal Parlamento europeo per onorare proprio le persone che dedicano la propria vita alla difesa dei diritti umani e l'eurodeputato ALDE, Andrea Zanoni, ha spiegato il motivo dell'assegnazione del premio a Malala: “ Malala Yousafzai ha sfidato il regime talebano nel distretto di Swat, in Pakistan, con la sua battaglia per i diritti delle donne a ricevere un'adeguata istruzione. A simili donne va la riconoscenza dell''Europa per aver condotto una battaglia così fondamentale per tutte le donne del mondo. Grazie al suo coraggio e alla sua forza, migliaia di donne in Pakistan hanno raggiunto una maggior consapevolezza dei propri diritti e dell'importanza di ricevere un'istruzione”.


Malala è protagonista anche di una bella mostra dell'artista Marcello Reboani, inaugurata a Lecce il 25 ottobre - presso il Must – dopo il debutto a Firenze e che sarà allestita nel Salento fino al 26 novembre.
Il titolo: “ Ladies for human rights”. Curata da Melissa Proietti - in collaborazione con Rfk Center for Justice and Human Rights Europe - il percorso si snoda in 18 ritratti materici, in tecnica mista, di figure femminili che, nel corso del tempo, hanno operato per l'affermazione e la tutela dei diritti umani, sociali e civili di tutte e di tutti. Tra le donne rappresentate: Madre Teresa di Calcutta e Annie Lennox, Rita Levi Montalcini e Lady Diana, Maria Montessori e Audrey Hepburn. Le più giovani, Malala e Anna Frank, rappresentano il valore didattico dato all'iniziativa che si rivolge a tutti, ma in particolar modo, agli studenti per sensibilizzarli sui temi dei diritti umani.