Aumentano,
di giorno in giorno, in Italia e nel mondo i reati rivolti contro i
minori e, in particolare, contro le bambine. Secondo i dati elaborati
dalle Forze dell'ordine italiane per Terres des Hommes, dal 2011, si
è verificato un incremento del 15%: 822 vittime di vilenza sessuale,
1164 vittime di violenza domestica, per citare solo alcuni numeri.
Federica
Giannotta, responsabile Diritti dei bambini per Terres des hommes, ha
dichiarato: “L'evidenza di un filo 'rosa' tra questi terribili dati
conferma l'urgenza di assicurare maggiore protezione alle bambine e
alle ragazze”.
Per
questo, l'associazione ha lanciato la campagna dal titolo Indifesa
con
la quale intende porre i riflettori sulla condizione di grave
vulnerabilità da abusi e discriminazioni delle bambine in Italia e
nel mondo. La campagna di sensibilizzazione e di raccolti fondi
permetterà di finanziare progetti di assistenza e prevenzione degli
abusi e progetti contro le discriminazioni quali, ad esempio: le
“bambine domestiche” in perù, le “spose bambine” del
Bangladesh, le “mamme bambine” in Costa d'Avorio e le bambine
salvate dall'infanticidio in India.
Su
questi e altri temi,
come aborto selettivo, mutilazioni genitali, tratta e prostituzione,
lavoro minorile, matrimoni e gravidanze precoci, mancato accesso
all’istruzione, violenza e abusi sessuali, Terre
des Hommes presenterà il 10 ottobre 2012, in occasione della prima
Giornata ONU delle Bambine presso la Presidenza del Consiglio dei
Ministri il dossier esclusivo “La condizione delle bambine e
ragazze nel mondo”.
Con il numero 45501 della Campagna “ Indifesa” di Terre des Hommes, attivo dall’1 al 21 ottobre, si può donare 2 Euro via SMS da cellulare TIM, Vodafone, Wind, 3, Postemobile Coop Voce e Nòverca. Si può anche donare 2 euro da rete fissa TWT e fino a 5 euro da rete fissa Telecom Italia, Infostrada e Fastweb.
Martedì 24 settembre 2013 presso l' Aula Magna del Palazzo di Giustizia di Milano, alla presenza dell'Avv. Paolo Giuggioli, Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Milano, del Dott. Pierfrancesco Majorino, Assessore alla Politiche sociali del Comune di Milano, del Dott. Mario Zevola, Presidente del Tribunale per i Minorenni di Milano e della Dott.ssa Monica Frediani, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Milano e dai rappresentanti di Terres des Hommes e di altre associazioni, è stata presentata la Carta di Milano, sulla tutela dei diritti dell'infanzia.
Riportiamo, di seguito, i punti della Carta:
Le bambine e i bambini non sono oggetti, bensì soggetti attivi, con la loro dignità, i loro gusti, speranze, sensibilità, idee e valori di cui si arricchiscono e che con loro si rafforzano. Hanno diritti inalienabili e doveri. La rappresentazione delle bambine e dei bambini dovrebbe sempre tenere conto di questa grande ricchezza coinvolgendoli in modo attivo e coerente con gli obiettivi di comunicazione ed evitando l’uso meramente ostensivo, sensazionalistico e artificioso della loro immagine.
I bambini e le bambine sono tali indipendentemente dal colore della loro pelle, dalla provenienza etnica, dalla loro fede religiosa e dalla loro condizione sociale. La comunicazione deve saper raccontare tutte le diversità etniche, religiose, sociali e geografiche evitando stereotipi e messaggi discriminatori.
La comunicazione deve tenere conto delle differenti età dei bambini e delle bambine coinvolti rispettandone la naturale evoluzione. Non bisogna rappresentarli in comportamenti, atteggiamenti e pose inadeguati alla loro età e comunque non corrispondenti al loro sviluppo psichico, fisico ed emotivo. Ogni precoce erotizzazione dei bambini e delle bambine va bandita dalla comunicazione.
La comunicazione dovrebbe rappresentare le bambine e i bambini in maniera veritiera, rifuggendo da ogni idealizzazione, buonismo o pietismo e bandendo, nel contempo, ogni promozione o incitamento di comportamenti devianti o violenti. La comunicazione dovrebbe rispettare la fantasia, la creatività e la curiosità dei bambini e delle bambine, così come quel delicato mondo di relazioni e interazioni in cui vivono ogni giorno.
I bambini e le bambine non devono essere rappresentati attraverso la raffigurazione adultizzata di stati d’animo negativi quali noia, depressione, rabbia, paura, o insoddisfazione che mirano solo a una loro strumentalizzazione a fini commerciali. Quando questi sentimenti negativi vengono rappresentati, lo devono essere secondo una modalità coerente, autenticamente corrispondente al significato che essi hanno per i bambini.
I bambini sono bambini. Sono femmine e sono maschi, con lo stesso diritto a essere rispettati come persone a tutto tondo. La comunicazione non deve rappresentare il genere in categorie fisse, esaltando attributi di virilità e forza, da un lato, di dolcezza e remissività dall’altro. La comunicazione non deve presentare continuamente i bambini e le bambine in attività convenzionalmente destinate a uomini o a donne, rafforzando le discriminazioni di genere.
Le bambine e i bambini hanno bisogno di punti di riferimento forti che trovano soprattutto nei loro familiari e nelle figure affettive a loro più vicine ovvero in chiunque si prenda cura del loro benessere psico-fisico. La comunicazione non dovrebbe sminuire nessuna di queste figure, togliendo ai bambini, specie i più piccoli, la fiducia nelle persone che sono fondamentali per il loro sviluppo psicologico, fisico e per la loro educazione.
La fragilità dei bambini e delle bambine e il loro bisogno di protezione non devono essere strumentalizzati per indurre negli adulti senso di colpa, inadeguatezza o allarmismo.
La rappresentazione di bambini e bambine affetti da patologie non deve ricorrere a immagini, descrizioni o discorsi che possano ledere la loro dignità.
Il benessere delle bambine e dei bambini è prezioso e la loro alimentazione è fondamentale perché possano crescere in modo sano ed equilibrato. La comunicazione dovrebbe promuovere un corretto stile di vita fisico e alimentare, cercando di rafforzare comportamenti che salvaguardino il benessere presente e futuro dei bambini.