venerdì 13 dicembre 2013

Work for hope: come aiutare i palestinesi nei territori



Fino al prossimo 16 dicembre 2013 è possibile visitare, presso il chiostro del Palazzo delle Stelline in Corso Magenta 59 a Milano, la mostra “Work for Hope”, un progetto fotografico di Alessandro Gandolfi che si inserisce in un'iniziativa voluta da COOPI (Cooperazione Internazionale) e dalla Commissione Europea, dipartimento Aiuti Umanitari e rivolta ai palestinesi che vivono nei territori occupati: Striscia di Gaza e Cisgiordania, inclusa Gerusalemme Est.  

L'iniziativa prevede progetti di “cash for work”: si individuano le opere utili da compiere e, nella loro messa in atto, vengono coinvolti i capofamiglia dei nuclei più poveri con un impiego a tempo determinato. In questo modo si risponde, almeno in parte, ai bisogni familiari di base (cibo, salute e scuola) e si immette liquidità nell'economia locale.
I programmi sono pensati, ad esempio, per migliorare le infrastrutture di base, anche perchè gli anni di occupazione e di conflitto non hanno fatto altro che determinare un forte impatto sulle condizioni di vita delle persone: gli spostamenti all'interno degli oPt sono continuamente bloccati dalla presenza del muro, dei posti di blocco e dei gates; la libertà di movimento è fortemente limitata anche dalla richiesta di pass e di permessi per le aree ad accesso limitato. Questo impatta sulla quotidianità con la mancanza di strutture sanitarie, lavorative e scolastiche. Ecco, quindi, che l'intervento dei “cash for work” può servire a creare aree gioco per i bambini, può essere utile per il recupero delle cisterne per la raccolta dell'acqua piovana, per la ristrutturazione di vecchi edifici o per la manutenzione delle strade.
Sempre attraverso il coinvolgimento delle comunità locali, la Commissione Europea e Coopi sono impegnate anche in un'attività di “civil protection”, nell'Area C dove i villaggi sono più a rischio di insicurezza e di sfollamento e dove le restrizioni idriche e l'impossibilità di
coltivazione della terra discriminano ancora di più le popolazioni palestinesi residenti.
Da tutto questo nasce anche un progetto multimediale, sempre a cura del fotoreporter Alessandro Gandolfi in cui, attraverso video-testimonianze, storie di ricostruzione e visite virtuali ai villaggi, si raccontano piccoli, ma significativi passi per salvaguardare la vita e la dignità dei coloni sotto assedio.

Per saperne di più: workforhope.org (da cui abbiamo tratto anche le fotografie pubblicate)