giovedì 5 dicembre 2013

Il Garante per l'infanzia dà voce ai ragazzi


Sono trascorsi cinquant'anni dal celebre discorso di Martin Luther King in cui si ripeteva spesso la frase: “I have a dream”: in occasione di questo anniversario il Garante per l'Infanzia e l'Adolescenza, Vincenzo Spadafora, ha indetto una campagna dal titolo proprio “I have a dream” per sensibilizzare i cittadini sul tema delle varie forme di razzismo, dirette o subdole, che ancora albergano nelle parole, nei fatti, nella mentalità di alcuni. Spadafora ha suggerito di sostituire, nel discorso di King, la parola “nero” con, ad esempio, povero o immigrato per capire chi siano oggi le persone discriminate. E i motivi di discriminazione, purtroppo sono ancora molti, troppi: per condizione sociale, per etnia, per orientamento sessuale.
Dallo scorso agosto, tutti i giovani - della fascia di età compresa tra i 13 e i 18 anni - possono inviare all'Authority l'idea che hanno riguardo al proprio futuro, le loro aspettative e potranno farlo, dando sfogo alla loro creatività: attraverso video, fotografie, scritti e disegni. In questi mesi la campagna è proseguita con successo e Spadafora ha potuto, così, affermare che il diritto di sognare “ è essenziale perchè racchiude in sé tutti i diritti fondamentali sanciti dalla Convenzione ONU.” E ha aggiunto che: “La campagna si rivolge da una lato agli adolescenti, promuovendo e incoraggiando la loro capacità di sognare; dall'altro, al mondo degli adulti, dalle istituzioni alle famiglie, ovvero a tutti coloro che oggi hanno la responsabilità di creare condizioni adeguate affinché i diritti fondamentali dei ragazzi siano realmente esigibili”.
Interessante lo spot di lancio della campagna: un primo ragazzo esce da un furgoncino che si ferma in un campo ai margini di una grande città. La sua voce, mentre chiede il diritto al suo sogno personale, si intreccia a quella di altre e di altri. I ragazzi si moltiplicano, così come le loro parole e i loro sogni e poi lo slogan, semplice ed efficace:
I nostri sogni sono i nostri diritti, ascoltaci”. Ma quali sono i sogni da ascoltare e da far realizzare? Sono anch'essi semplici, come i ragazzi stessi: studiare, trovare lavoro - quando gli adolescenti saranno diventati grandi - e formare una famiglia oppure, per alcuni di loro, poter rimanere nelle proprie città d'origine. Ma forse il sogno più importante (e la richiesta più urgente) è quello di essere ascoltati.