In questo momento, in cui l'Europa è sotto shock e la comunità musulmana non violenta è sotto processo per gli atti di terrorismo in Francia, vi ricordiamo che in Palestina c'è un popolo sotto assedio. Sarebbe importante un intervento della comunità internazionale, e dell'Italia, per iniziare a risolvere davvero la situazione, un passo (dopo tanti fallimenti) per riavviare un dialogo interreligioso e geopolitico. Per questo ripubblichiamo la lettera che Rete della Pace, Rete italiana disarmo e Sbilanciamoci! hanno scritto ai rappresentanti del governo italiano per chiedere il riconoscimento dello Stato di Palestina.
Inoltre: pochi giorni fa, il 2 gennaio 2015, la Palestina ha finalizzato le procedure per accedere allo Statuto di Roma, trattato che istituisce la Corte penale internazionale (CPI), primo tribunale internazionale permanente incaricato di perseguire gli individui responsabili di crimini internazionali.
Roma 14 novembre 2014
E’ con profonda
determinazione e convinzione di essere nel giusto, e di agire per la
giustizia che chiediamo al nostro Governo di riconoscere lo Stato di
Palestina, così come hanno già fatto 134 paesi nel mondo ed in
Europa da ultima la Svezia.
L’Italia
nell’Assemblea delle Nazioni Unite ha votato a favore della
risoluzione per l’ammissione della Palestina quale Stato membro
osservatore, si tratta ora di essere coerenti e di rendere effettiva
quella decisione: l’Italia dichiari il riconoscimento dello Stato
di Palestina.
Lo hanno chiesto
anche 636 autorevoli esponenti della Società Israeliana in una
lettera pubblicata sul giornale quotidiano Haaretz, lo ha chiesto
direttamente all’Italia, Yael Dayan, figlia del generale Moshe
Dayan ed importante voce della politica israeliana.
E’ dal 1980 che
l’Unione Europea afferma che la soluzione a questo cruciale
conflitto sia quella di arrivare a “due popoli e due stati”, ma
quello che abbiamo visto finora è solo la crescita della
colonizzazione dei territori palestinesi occupati dal 1967 da parte
di Israele. Il 15 Novembre del 1988 con la dichiarazione
d’indipendenza della Palestina, i palestinesi hanno riconosciuto lo
Stato d’Israele ed accettato che il loro stato sorgesse solo sul
22% del territorio storico palestinese, quello dei territori occupati
del 1967. Israele non ha invece ancora riconosciuto lo Stato di
Palestina e neppure i propri confini.
La motivazione che
viene addotta da diversi rappresentanti politici per il non
riconoscimento è che questo nuocerebbe ai negoziati, ma noi pensiamo
esattamente l’opposto; i negoziati saranno ritenuti necessari da
Israele nella misura in cui la comunità internazionale mostrasse,
con il riconoscimento dello Stato di Palestina seppur atto simbolico,
il suo deciso e chiaro impegno per il rispetto della legalità e per
la soluzione politica del conflitto nel quadro delle risoluzioni
delle Nazioni Unite e dei “due popoli, due stati”.
Per chi dice che il
riconoscimento dello Stato di Palestina sarebbe un gesto unilaterale,
vorremmo ricordare che lo fu anche il riconoscimento e l’ammissione
all’Onu dello Stato di Israele.
Ci auguriamo e
chiediamo che il nostro governo sappia agire con onestà e coraggio
oltre che rispetto per la giustizia e la legalità Internazionale,
riconoscendo lo Stato di Palestina, per la pace e per la sicurezza
dei palestinesi e degli israeliani.
Per aderire e portare avanti questo appello:
- Scaricate il modello di lettera da inviare al presidente del Consiglio dei Ministri (centromessaggi@governo.it) al Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Paolo Gentiloni (segreteriaministro.gentiloni@esteri.it) a nome di associazioni, circoli, comitati, parrocchie e giunte comunali. In copia sarebbe bene mettere: i Parlamentari per la Pace (parlamentariperlapace@gmail.com) e Rete della pace (segreteria@retedellapace.it).
- Firmate la petizione on line di LiberaTva: L’Italia riconosca lo Stato di Palestina
- Diffondete la campagna on line
con l’hashtag #Italy4Palestine