venerdì 9 gennaio 2015

L'Italia, la famiglia e i diritti Lgbt



Il 17 gennaio 2015, patrocinato della prossima esposizione mondiale, si terrà a Milano, presso l'Auditorium Testori, un convegno dal titolo “Difendere la famiglia, per difendere la comunità”, con la benedizione di Regione Lombardia e in collaborazione con Alleanza Cattolica. Ora, è chiaro che vanno rispettate le opinioni di tutti, ma anche le scelte e le inclinazioni affettive e sessuali.

Ma c'è chi ancora pensa che l'omosessualità sia una malattia: l'associazione “Obiettivo Chaire”, ad esempio, si pone gentilmente a disposizione per “guarire” le persone affette da questo terribile morbo con una terapia “riparativa” (informazione, prevenzione e accompagnamento in un percorso di recupero). I professionisti dell'associazione sono, infatti, convinti che non essere eterosessuali derivi da una ferita dell'identità di genere, subìta in passato. Ma questa non è psicanalisi da quattro soldi...

Poi, a rimarcare tutto questo, abbiamo anche le parole di Angelino Alfano, non uno qualunque, ma un'autorità politica importante.

Difficile, quindi, che nel nostro Paese possa passare una legge sull'omofobia, la “Legge Concia”, che è stata, non a caso, votata solo da nove persone e che ha registrato tantissimi astenuti. Sarebbe stata una legge troppo intelligente: avrebbe introdotto un'aggravante relativa all'orientamento sessuale per i reati contro la persona.

Ma continuamo con il risultato del sondaggio svolto, a fine 2014, dall'Agenzia per i reati fondamentali dell'Ue (FRA), presentato in una conferenza a Bruxelles intitolata: “ Affrontatre la discrminazione sulla base dell'orientamento sessuale e l'identità di genere”: negli ultimi dodici mesi, sempre in Italia, il 54% delle persone gay, lesbiche e transessuali sono state molestate, il 94% dei giovani è stato vittima di commenti negativi a scuola e il 69% ha dichiarato di essere costretto a mascherare la propria vera identità, soprattutto per timore di perdere il lavoro.

Durante il suo intervento alla conferenza, Ivan Scalfarotto, ha dichiarato: “ In Italia sono un cittadino di serie B” e ha riconosciuto che, quando si trovava a lavorare nel Regno Unito, ha ricevuto un trattamento migliore in quanto cittadino appartenente alla comunità Lgbt. E siamo sicuri che c'è ancora qualcuno che starà pensando, dicendo, scrivendo...”Tornatene lì”...




E' partita la petizione internazionale in cui si chiede al governo italiano di approvare una legge che elimini le discriminazioni nei confronti delle unioni omosessuali. Per condividere e firmare la petizione: www.loveoutlove.it