Il 17
gennaio 2015, patrocinato della prossima esposizione mondiale, si terrà
a Milano, presso l'Auditorium Testori, un convegno dal titolo
“Difendere la famiglia, per difendere la comunità”, con la
benedizione di Regione Lombardia e in collaborazione con Alleanza
Cattolica. Ora, è chiaro che vanno rispettate le opinioni di tutti,
ma anche le scelte e le inclinazioni affettive e sessuali.
Ma c'è chi
ancora pensa che l'omosessualità sia una malattia:
l'associazione “Obiettivo Chaire”, ad esempio, si pone
gentilmente a disposizione per “guarire” le persone affette da
questo terribile morbo con una terapia “riparativa”
(informazione, prevenzione e accompagnamento in un percorso di
recupero). I professionisti dell'associazione sono, infatti, convinti
che non essere eterosessuali derivi da una ferita dell'identità di
genere, subìta in passato. Ma questa non è psicanalisi da quattro
soldi...
Poi, a
rimarcare tutto questo, abbiamo anche le parole di Angelino Alfano,
non uno qualunque, ma un'autorità politica importante.
Difficile,
quindi, che nel nostro Paese possa passare una legge sull'omofobia,
la “Legge Concia”, che è stata, non a caso, votata solo da nove
persone e che ha registrato tantissimi astenuti. Sarebbe stata una
legge troppo intelligente: avrebbe introdotto un'aggravante relativa
all'orientamento sessuale per i reati contro la persona.
Ma
continuamo con il risultato del sondaggio svolto, a fine 2014,
dall'Agenzia per i reati fondamentali dell'Ue (FRA), presentato in
una conferenza a Bruxelles intitolata: “ Affrontatre la
discrminazione sulla base dell'orientamento sessuale e l'identità di
genere”: negli ultimi dodici mesi, sempre in Italia, il 54% delle
persone gay, lesbiche e transessuali sono state molestate, il 94% dei
giovani è stato vittima di commenti negativi a scuola e il 69% ha
dichiarato di essere costretto a mascherare la propria vera identità,
soprattutto per timore di perdere il lavoro.
Durante
il suo intervento alla conferenza, Ivan Scalfarotto, ha dichiarato: “
In Italia sono un cittadino di serie B” e ha riconosciuto che,
quando si trovava a lavorare nel Regno Unito, ha ricevuto un
trattamento migliore in quanto cittadino appartenente alla comunità
Lgbt. E siamo sicuri che c'è ancora qualcuno che starà pensando,
dicendo, scrivendo...”Tornatene lì”...
E'
partita la petizione internazionale in cui si chiede al governo
italiano di approvare una legge che elimini le discriminazioni nei
confronti delle unioni omosessuali. Per condividere e firmare la
petizione: www.loveoutlove.it