lunedì 16 marzo 2015

Democrazia Reale e Rappresentatività Politica

di Roberto Pravesi

La partecipazione delle persone alle scelte politiche e sociali dove si vive porta a riflettere su due condizioni. Una sono le leggi e le Istituzioni, e queste oggi vanno nella direzione del totalitarismo.

Si avverte che la partecipazione alla vita democratica e alle scelte sociali da parte delle persone, non viene considerato, e .....non solo per i Migranti, oggi la democrazia è solo una parola agitata per coprire un potere Mafioso sia economico che politico.
 

Le persone che arrivano da altri paesi, è evidente che non sono considerate “degne” di diritti……E trovano barriere che sono il risultato di un potere corrotto e ignorante, dove l’Essere Umano è un oggetto utilizzabile o meno, ma oggetto.

Prendo in prestito TOLSTOJ che disse:

“Siedo sulla schiena di un uomo, soffocandolo, costringendolo a portarmi. E intanto cerco di convincere me e gli altri che sono pieno di compassione per lui e manifesto il desidero di migliorare la sua sorte con ogni mezzo possibile. Tranne che scendere dalla sua schiena."

La seconda condizione sono le abitudini di tutti noi, si percepisce l'individualismo e il pregiudizio, credenze che portano le persone a pensare solo a se stessi, e questa condizione non aiuta ad andare verso il cambiamento positivo necessario.

Siamo noi il motore del cambiamento e tocca ad ognuno di noi fare cambiare il sistema,
il Sistema attuale, sia economico che politico è FALLITO, e si agitano oscurantismi in tutte le fazioni.

Oggi non sono in grado di proseguire la costruzione, non sono in grado di immaginare un progresso Umano, sanno solo fare violenza, economica, sociale, religiosa e politica, non rappresentano l’evoluzione, e sono pericolosi.

Cancellare la Bossi/Fini, dare opportunità di partecipare alle scelte politiche. Nei Comuni, chi ha la residenza ha diritto di voto, in consiglio comunale devono sedere rappresentanti di tutte le provenienze.

Un Sogno, una Aspirazione, tempo fa, un “tizio” fece un discorso dove diceva che aveva un sogno, Martin Luther King, anche oggi bisogna avere un sogno, e muoversi per realizzarlo, la Partecipazione, prima di tutto è la partecipazione a costruire una società più Umana, se aspetto che qualcuno la realizzi, non funziona.

La Partecipazione è uscire dall’individualismo del proprio orticello, i Pensieri producono Azioni, i pensieri forti producono Azioni forti.

Per chiudere e chiarire questa riflessione, prendo le parole di Silo, Fondatore del Movimento Umanista:

In una Democrazia reale deve essere data alle minoranze la garanzia di una rappresentatività adeguata ma, oltre a questo, si devono prendere tutte le misure che ne favoriscano nella pratica l’inserimento e lo sviluppo. Oggi le minoranze assediate dalla xenofobia e dalla discriminazione chiedono disperatamente di essere riconosciute e, in questo senso, è responsabilità degli umanisti elevare questo tema a livello di discussione prioritaria, capeggiando ovunque la lotta contro i neo-fascismi, o mascherati che siano. In definitiva, lottare per i diritti delle minoranze significa lottare per i diritti di tutti gli esseri umani.





 


Intervento tenutosi durante la manifestazione a Milano in occasione del Primo Marzo: una Giornata senza di noi. L'Associazione per i Diritti Umani ha deciso di pubblicarlo perché, anche se associazione laica e apartitica, ha trovato in questo discorso un terreno comune su alcune riflessioni.