Esce
tra pochissimo, per la casa editrice Carthusia, la versione cartacea del progetto Orizzonti
di Paola Formica, legato anche ad una mostra bellissima. Il lavoro verrà presentato alla prossima fiera
del libro per ragazzi di Bologna.
Vi
riproponiamo l'intervista che abbiamo fatto all'autrice,
ringraziandola.
Perchè
la scelta di questo soggetto?
Era
appena avvenuto il drammatico naufragio del barcone proveniente
dalla Libia, stracolmo di profughi provenienti da diversi stati
africani, dove hanno perso la vita più di 300 persone.
Mi ha
davvero sconvolto. Si è scritto e raccontato molto a proposito. Ho
pensato che il Silent Book Contest fosse l’opportunità giusta per
raccontare la storia di chi è costretto a lasciare alle spalle una
parte di sè, raccontarla una volta in più, senza le parole
stavolta, per toccare con le sole immagini altre corde.
Come si
è sviluppato il progetto grafico? Per realizzarlo, si è ispirata
anche alle immagini che scorrono sullo schermo televisivo?
Il
progetto l’ho subito avuto chiaro in testa; l’ho poi buttato giù
di getto, uno storyboard veloce a matita e le tavole definitive
tutte in digitale. Mi hanno suggerito alcuni spunti, per esempio, la
scena della barca in mare di notte o il film Terraferma; altre
immagini, i volti delle persone, l’espressione dei loro occhi, i
mezzi di trasporto stracolmi, viste più e più volte attraverso i
media, li ho fissi in mente, indelebili … Il lavoro completo è
durato circa due mesi.
Tavole
colorate e disegni dal tratto netto: come si può raccontare una
storia emozionante senza le parole?
E’
una sfida che si può affrontare essendo emozionati di raccontare
qualcosa che può emozionare. “Sentendo” davvero quello che si
sta per visualizzare. Forse è così che si riesce a dare alle sole
immagini la forza che di solito hanno le parole.
E' un
lavoro che si rivolge agli adulti e anche ai più giovani: qual è
il messaggio che ha voluto mandare con questo suo lavoro?
E’ un
messaggio di apertura, un invito ad ampliare lo sguardo, ad andare
oltre al proprio orizzonte e guardare verso l’orizzonte degli
altri, visto da altri punti di vista: come limite, punto d’arrivo,
miraggio, incognita, incanto di colori, speranza.