Dal
prossimo 1° giugno entreranno in vigore le nuove norme contro casi
di razzismo.
Nei
giorni scorsi si è riunito, a Londra, il congresso delle 53
federazioni nazionali il cui Comitato Esecutivo ha deciso che le
norme riguarderanno le gare internazionali organizzate dall'UEFA e,
per quanto riguarda l'Italia, il presidente della Figc, Abete, ha
affermato che verranno inserite nel codice di giustizia sportiva,
affermando: “ Porterò le indicazioni Uefa in Consiglio federale e
il nostro codice di giustizia cambierà di conseguenza”.
In caso
di cori, striscioni, slogan a sfondo razzista e di comportamenti
discriminatori sugli spalti, l'Esecutivo ha deciso che, per la
partita successiva all'accaduto, verrà chiuso il settore dello
stadio coinvolto; per la recidiva è prevista la chiusura
dell'impianto con una multa di 50mila euro. Un cambiamento di rotta,
quindi, se si considera che, secondo il nostro codice attuale, è
prevista un'ammenda nel primo caso, un'ammenda con diffida per la
recidiva e, solo alla terza occasione, la chiusura dello stadio.
Inasprite
anche le norme che vedono coinvolti i tesserati, compresi i dirigenti
e i calciatori; se a compierli dovessero essere ufficiali di gara e
incaricati della giustizia sportiva (che, nel nostro Paese, sono gli
uomini della procura federale), la sanzione sarà di 10 turni di
squalifica.
La Fifa,
inoltre, fisserà regole generali contro il razzismo e i
provvedimenti di cui già si parla sono: l'inserimento della figura
di un commissario incaricata di individuare gli atti di razzismo
presenti nello stadio; l' attribuzione di un'ammonizione o di una
multa per la prima infrazione lieve e, a seguire, la decisione di
giocare la partita a porte chiuse; per la recidiva sono previsti
punti di penalizzazione, retrocessione e l'esclusione dalla
competizione.
Politica
di tolleranza zero, quindi, da parte della Uefa e di tutto il mondo
del calcio, come era anche emerso attraverso la risoluzione adottata
dal Consiglio Strategico per il Calcio Professionistico, del 27 marzo
2013, a Sofia tanto che, per approfondire l'operazione di “pulizia”
del settore, agli organi disciplinari Uefa, inoltre, è stata
accordata piena libertà di agire nel caso in cui fossero accertate
di azioni di combine, di corruzione e di doping.
Infine,
il Comune di Milano ha lanciato la proposta di un fondo nazionale
antirazzismo: una proposta per prendere posizione contro i recenti
fatti che hanno visto i calciatori, Mario Balotelli e Kevin Prince
Boateng, vittime di insulti e cori offensivi. L'assessore allo Sport,
Chiara Bisconti, ha sottolineato che il fondo potrebbe essere
utilizzato: “per iniziative di sensibilizzazione e di educazione
così che le ammende possano diventare utili risorse per il
territorio, per finanziare attivitità di prevenzione”. Il fondo
nazionale antirazzismo, infatti, verrebbe finanziato con le migliaia
di euro che, ogni anno, le società calcistiche devono pagare per
colpa di cori o comportamenti discriminatori.