martedì 28 maggio 2013

La Uefa: stop al razzismo


Dal prossimo 1° giugno entreranno in vigore le nuove norme contro casi di razzismo.
Nei giorni scorsi si è riunito, a Londra, il congresso delle 53 federazioni nazionali il cui Comitato Esecutivo ha deciso che le norme riguarderanno le gare internazionali organizzate dall'UEFA e, per quanto riguarda l'Italia, il presidente della Figc, Abete, ha affermato che verranno inserite nel codice di giustizia sportiva, affermando: “ Porterò le indicazioni Uefa in Consiglio federale e il nostro codice di giustizia cambierà di conseguenza”.
In caso di cori, striscioni, slogan a sfondo razzista e di comportamenti discriminatori sugli spalti, l'Esecutivo ha deciso che, per la partita successiva all'accaduto, verrà chiuso il settore dello stadio coinvolto; per la recidiva è prevista la chiusura dell'impianto con una multa di 50mila euro. Un cambiamento di rotta, quindi, se si considera che, secondo il nostro codice attuale, è prevista un'ammenda nel primo caso, un'ammenda con diffida per la recidiva e, solo alla terza occasione, la chiusura dello stadio.
Inasprite anche le norme che vedono coinvolti i tesserati, compresi i dirigenti e i calciatori; se a compierli dovessero essere ufficiali di gara e incaricati della giustizia sportiva (che, nel nostro Paese, sono gli uomini della procura federale), la sanzione sarà di 10 turni di squalifica.
La Fifa, inoltre, fisserà regole generali contro il razzismo e i provvedimenti di cui già si parla sono: l'inserimento della figura di un commissario incaricata di individuare gli atti di razzismo presenti nello stadio; l' attribuzione di un'ammonizione o di una multa per la prima infrazione lieve e, a seguire, la decisione di giocare la partita a porte chiuse; per la recidiva sono previsti punti di penalizzazione, retrocessione e l'esclusione dalla competizione.
Politica di tolleranza zero, quindi, da parte della Uefa e di tutto il mondo del calcio, come era anche emerso attraverso la risoluzione adottata dal Consiglio Strategico per il Calcio Professionistico, del 27 marzo 2013, a Sofia tanto che, per approfondire l'operazione di “pulizia” del settore, agli organi disciplinari Uefa, inoltre, è stata accordata piena libertà di agire nel caso in cui fossero accertate di azioni di combine, di corruzione e di doping.
Infine, il Comune di Milano ha lanciato la proposta di un fondo nazionale antirazzismo: una proposta per prendere posizione contro i recenti fatti che hanno visto i calciatori, Mario Balotelli e Kevin Prince Boateng, vittime di insulti e cori offensivi. L'assessore allo Sport, Chiara Bisconti, ha sottolineato che il fondo potrebbe essere utilizzato: “per iniziative di sensibilizzazione e di educazione così che le ammende possano diventare utili risorse per il territorio, per finanziare attivitità di prevenzione”. Il fondo nazionale antirazzismo, infatti, verrebbe finanziato con le migliaia di euro che, ogni anno, le società calcistiche devono pagare per colpa di cori o comportamenti discriminatori.