Per
cinque anni, nella scorsa legislatura, Anna Paola Concia aveva
provato a far passare il provvedimento per la concessione
dell'assistenza sanitaria ai conviventi dei deputati dello stesso
genere: ma non ci era riuscita.
Ora,
invece, l'Ufficio di presidenza della Camera ha stabilito come, con
il pagamento di una somma pattuita, l'assistenza sanitaria
integrativa debbe essere riconosciuta anche ai parlamentari che
convivono con persone del medesimo sesso: tale disposizione è già
vigente per i deputati e i senatori eterosessuali che convivono o che
sono legati dal vincolo del matrimonio, ma il fatto che sia stato
esteso anche alle coppie omosessuali è un piccolo, ma importante
passo avanti nel riconoscimento delle coppie di fatto.
Ivan
Scalfarotto, esponente del Pd, ha affermato: “ Può sembrare un
semplice atto amministrativo e invece ha una valenza universale, ora
è giusto riconoscere gli stessi diritti a tutti i cittadini, che non
vanno riconosciuti solo ai parlamentari, ma a tutti gli italiani. Se
si riconosce una famiglia more
uxorio questa
deve essere sia omosessuale che eterosessuale, come riconosciuto
anche da sentenza della Corte di Cassazione e della Corte
costituzionale”. A fronte di queste parole, la Lega ha votato
contro il provvedimento e il Movimento 5 Stelle si è astenuto.
Il
dibattito sulle coppie omosessuali, in italia, è ancora lungo e
sarà, sicuramente, ancora faticoso, ma la decisione dell'Ufficio
presidenza della Camera segna un goal a favore della lotta alla
discriminazione.