Lara Lee
è brasiliana, di origini coreane, attivista, regista e fondatrice di
“Cultures
of Resistance
Network” e ha da
poc realizzato il documentario intitolato The suffering
grasses.“Quando gli elefanti combattono, è l'erba che soffre”: questo
potrebbe essere il senso del suo ultimo lavoro che racconta il
conflitto siriano attraverso il punto di vista di decine di persone
le cui vite sono state distrutte o cambiate totalmente dal conflitto.
Oltre a cercare di capire le motivazioni (o almeno di esporle) degli
attori della guerra - come il partito baathista di bashar al-Assad,
l'Esercito siriano libero e gli altri Paesi coinvolti, quali: Stati
Uniti, Russia, Cina, Iran, Libano, Turchia - la regista raccoglie le
esperienze, il vissuto di persone comuni: agricoltori, donne, giovani
combattenti per la resistenza, profughi. Tutte loro, in fondo,
accomunate dallo stesso sentimento: quello di essere stati
abbandonati. Lasciati al proprio destino sia da parte delle
istituzioni interne al Paese sia da parte della comunità
internazionale. E intanto le madri istituiscono scuole all'interno
dei campi profughi per dare, alla follia, una parvenza di normalità.
Ma
per una recensione completa e ricca di riflessioni, vi rimandiamo
alla recensione di Monica Macchi per Formacinema.it :