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maggio a Genova, 22 maggio a Senigallia, 23 maggio ad Ancona: questi
sono alcuni degli appuntamenti in cui si può assistere
all'incontro-performance contro le mutilazioni femminili dal titolo
The cut – Lo strappo.
Il
progetto nasce come spettacolo tra teatro e poesia nell'ambito del
Gugu Women Lab, un collettivo nato a Cape Town con l'intento di
coinvolgere donne di culture ed esperienze diverse in un percorso di
scrittura creativa e interculturale, sul ruolo dell'Arte e della
letteratura nella promozione dei diritti umani e civili di ciascuno e
in ogni parte del mondo.
Il
collettivo ha lavorato per quasi un anno, confrontandosi sulle
responsabilità civiche dell'individuo in funzione di una società
capace di includere tutti, indiepndentemente dalle frizioni che
possono svilupparsi dalla convivenza di persone di diversa
provenienza. Durante il laboratorio sono stati realizzati schizzi
letterari, poesie e due testi teatrali. Uno di questi ha come tema
centrale le mutilazioni genitali femminili, una pratica ancora molto
utilizzata in diversi Paesi del mondo e che, ogni anno, viene inferta
sul corpo di circa 135 milioni di donne; questo
tema ha prevalso su altri perchè alcune donne del collettivo avevano
subito mutilazioni, donne provenienti dall'Etiopia, dalla Somalia,
dal Senegal, dal Mali, dal Kenya e dall'Egitto.
Durante
l'incontro l'autrice, Valentina Acava Mmaka, parlerà delle complesse
dinamiche della migrazione, mentre il monologo nasce dall' esperienza
di alcune donne, vittime di mutilazione genitale. Il testo propone un
linguaggio poetico capace di trasmettere la sofferenza, ma al tempo
stesso, di tradurre la privazione in un percorso formativo di
consapevolezza: la donna mutilata/violata incontra la scrittura e
riconosce alla parola un potere salvifico perchè, tessendo un
racconto, ricuce lo strappo e recupera la propria identità
femminile.