giovedì 23 maggio 2013

XXI Anniversario delle stragi di Capaci e via D'Amelio: le Navi della legalità e un libro



Più di 20.000 studenti, di 800 scuole, di 13 Paesi europei sono saliti, ieri, sulle Navi della legalità, dai porti di Civitavecchia e di Napoli: sono giunti a Pelrmo per commemorare il XXI anniversario delle stragi di Capaci e via D'Amelio, che cade il 23 maggio, in cui morirono i magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, Francesca Morvillo, le donne e gli uomini delle loro scorte.
Le navi della legalità” è il progetto di educazione alla Legalità promosso dal Miur e dalla Fondazione “Giovanni e Francesca Falcone”: Le nuove rotte dell'impegno. Geografia e legalità, questo il titolo scelto per il tema di quest'anno. I ragazzi hanno partecipato ad un concorso nazionale e, oggi, partecipano alla cerimonia istituzionale che si svolgerà, come di consueto, nell'Aula Bunker del carcere Ucciardone di Palermo.
Durante il viaggio sulle navi gli studenti, e i docenti accompagnatori, hanno potuto confrontarsi con importanti figure delle associazioni antimafia e dello Stato. La nave salpata da Civitavecchia ha ospitato il Presidente del Senato, Piero Grasso, il Ministro dell'Istruzione, Maria Chiara Carrozza, il presidente Rai, Anna Maria Tarantola e il Prof. Nando Dalla Chiesa. Sulla nave salpata da Napoli sono intervenuti: il sottosegretario all'Istruzione, Marco Rossi Doria, il Presidente di Libera, don Luigi Ciotti, il Commissario Straordinario Antiracket, Giancarlo Trevisone e l'imprenditore - e testimone di giustizia - Pino Masciari.
Al termine della giornata di commemorazione, tutti i partecipanti si raduneranno di fronte all'Albero Falcone, simbolo universale di Legalità, diventato bene culturale tutelato dalla Regione Sicilia e dallo Stato italiano.


Giovanni Falcone: un eroe solo. Il tuo lavoro, il nostro presente. I tuoi sogni, il nostro futuro.
Di Maria Falcone e Francesca Barra. Rizzoli


Sono nato nello stesso quartiere di olti di loro. Conosco a fondo l'anima siciliana. Da un'inflessione di voce, da una strizzatina d'occhi capisco molto di più che da lunghi discorsi”. Queste sono le parole di Giovanni Falcone, riferendosi agli uomini d'onore, che la sorella, Maria Falcone, riporta nei suoi ricordi del fratello. Del grande magistrato ricorda anche la sua passione per piccole papere che collezionava e comprava in giro per il mondo.
Un ritratto inedito e rigoroso di Falcone, quello che emerge nel libro “Giovanni Falcone: un eroe solo. Il tuo lavoro, il nostro presente. I tuoi sogni, il nostro futuro”, scritto a quattro mani da Maria Falcone e dalla giornalista Francesca Barra, edito da Rizzoli.
Perchè un eroe solo? Perchè il magistrato, durante la sua carriera, è stato attaccato da tanti per la sua coerenza; perchè molti detrattori hanno criticato il suo metodo investigativo e le tecniche di coordinamento da lui approntate per portare avanti la lotta alla criminalità organizzata; perchè la verità è scomoda, ancora oggi. Dopo il mancato tettanato nei suoi confronti all'Addaura, lo stesso Falcone disse: “ Questo è il Paese felice in cui, se ti si pone una bomba sotto casa, e la bomba per fortuna non esplode, la colpa è tua che non l'hai fatta esplodere”.
Ecco perchè Maria Falcone e Francesca Barra hanno ritenuto importante ricordare i momenti salienti della vita del magistrato, la sua avventura umana e professionale: per lasciare alle nuove generazioni l'eredità vera e profonda di un Uomo che, nonostante tutto, ha sempre avuto un amore profondo per lo Stato, un forte senso della Patria, un grande rispetto per la giustizia e per l'autorità. Ed è fondamentale che le genrazioni future (ma non solo) si confrontino ancora con modelli positivi, divenuti “eroi” loro malgrado.
Il volume è arricchito dagli interventi di Leonardo Guarnotta, che ha scritto la premessa, di Loris D'ambrosio e da Sergio Lari, autore della postfazione.