E' stato
arrestato il portavoce del gruppo salafita, Sefeddine Rais, che -
durante alcune sue partecipazioni a trasmissioni radio e televisive
in merito al raduno nazionale che il gruppo Ansar al Sharia doveva
tenere a Kairouan, ma che poi è stato vietato dal Ministero
dell'Interno - aveva fatto dichiarazioni molto violente contro lo
Stato e le forze di sicurezza. Secondo una fonte citata da Radio
Shems, Rais aveva anche incitato ad uccidere poliziotti e
giornalisti; il sindacato giornalisti tunisini ha, quindi, invitato i
cronisti che si trovano a Kairouan ad indossare pettorine con la
scritta “Press”, a muoversi in gruppo e, in caso di problemi, a
chiedere aiuto alla Polizia.
A
Kairouan è stata arrestata anche l'attivista del movimento “Femen”,
Amina Tyler.
Amina
aveva raccontato di essere stata “sequestrata” da alcuni parenti
dopo la pubblicazione delle sue fotografie di protesta in topless su
Facebook: poi è ritornata in pubblico - con capelli biondi e corti
- per recarsi in piazza con l'intenzione di “affrontare i
salafiti”. Come riferisce il sito Tunisie Numerique, la ragazza si
era denudata davanti alla moschea Okba Ibn Nafaa in cui erano
arressagliati numerosi salafiti, per sfidarli. Alcuni abitanti della
città hanno voluto denunciare l'attivista che, insieme ad altre
giovani donne del movimento, si mostra a seno nudo e scrive sul corpo
frasi ad effetto per lottare contro il turismo sessuale, il sessismo
e le discriminazioni sociali.