venerdì 10 maggio 2013

La promozione della salute


Promozione della salute e sicurezza dei cittadini: queste sono le azioni prioritarie che l'Unione europea indica a livello comunitario. Ma ci sono alcuni ostacoli: i Paesi membri, ad esempio, presentano sistemi sanitari e sociali differenti così come è diversa l'organizzazione ospedaliera e territoriale. Gli stili di vita delle persone, inoltre, sono condizionati dalle differenze culturali e sono influenzati dalle condizioni economiche, dal livello di sitruzione e dalla nazionalità.
Considerando tutto questo, la strategia proposta dall'UE si propone tre obiettivi:

promuovere la salute in un'Europa che invecchia
proteggere i cittadini dalle minacce per la salute
promuovere sistemi sanitari dinamici e le nuove tecnologie

Il programma prevede il finanziamento di progetti in linea con le azioni previste e i progetti sono sottoposti ad un esame da parte della Commissione che li andrà ad inserire nell'azione denominata “Salute per la crescita”, azione che si svolgerà nell'arco di sei anni, dal 2014 al 2020. Gli investimenti vanno visti nell'ottica di un miglioramento dello stile di vita con conseguente aumento del numero di anni di vita sana, ma anche come opportunità lavorative e di crescita economica: l'obiettivo prioritario deve essere, infatti, quello di eliminare le gravi disparità di accesso ai requisiti minimi per la salute e il benessere a livello sia internazionale (fra i diversi Paesi) sia intranazionale (fra le diverse categorie sociali all'interno degli stessi Paesi).
La promozione della salute non riguarda solo l'Unione europea, ma riguarda anche il resto del mondo: lo scorso 19 aprile, a Pisa, si è tenuto il meeting dal titolo: “Promozione della salute e diritti umani” in cui sono stati ribaditi gli obiettivi elencati in precedenza. Il meeting rientra all'interno di un percorso della Conferenza Internazionale, che ha visto tappe anche ad Ottawa, Adelaide, Tokio, Jakarta, Bangkok, Ginevra. Nel 1986, in particolare, ad Ottawa, è stata redatta una Carta (Ottawa Charter for Health Promotion) che è diventata il documento a cui si fa riferimento ancora oggi: uno dei concetti chiave della Carta è il concetto di “olismo”, secondo il quale la salute non è solo una condizione fisica e non si raggiunge solamente con prestazioni mediche, ma anche attraverso l'intervento armonico di enti pubblici, della famiglia, dei mezzi di comunicazione e delle organizzazioni della società civile.
I partecipanti alla conferenza di Pisa, come già nella carta di Ottawa, si sono impegnati e riconoscere che le persone rappresentano la maggior risorsa per la salute (e ciò assume un significato specifico in carenza di risorse economiche) sollecitando, quindi, un impegno maggiore nel favorire lo sviluppo di competenze e abilità come principali punti di forza dell'individuo e della collettività.