Notizie
di pochi giorni fa. Almeno 11 bambini (e 6 donne) sono rimasti uccisi
in un raid aereo - condotto dalla Forza internazionale di assistenza
alla sicurezza (Isaf, sotto il controllo della Nato) - nel distretto
di Shegal, della provincia orientale afghana di Kunar.
Il raid
aveva come obiettivo alcune postazioni di talebani (tra questi, ne
sono rimasti uccisi undici): un portavoce dell'Isaf ha dichiarato che
il raid è stato preceduto proprio da un attacco dei talebani e che:
“ Nessun elemento dell'Isaf ha partecipato direttamente alla
battaglia sul terreno, ma su richiesta della stessa Coalizione
internazionale, e non delle forze di sicurezza afghane, è stato
fornito un appoggio di fuoco aereo, in aree, secondo i nostri
resoconti, lontano da costruzioni, che ha permesso l'uccisione di
molti insorti” e ha anche aggiunto: “Siamo a conoscenza di
notizie riguardanti il ferimento di numerosi civili nell'incidente e
di recenti accuse di vittime civili. L'Isaf esamina seriamente le
notizie di vittime civili e su questo incidente è stata aperta
un'inchiesta”.
Non si
tratta di “incidente”, invece, ma si tratta di realtà la notizia
- circolata tramite un video pubblicato dal sito Islam Awazi (Voce
dell'Islam) del Movimento islamico del Turkestan - di bambini, tra i
7 e i 14 anni, mentre vengono addestrati da Al Qaeda.
Il video
- ambientato probabilmente in un luogo a 40 km da Baghdad, in
direzione nord est - mostra una decina di bambini, afghani e uiguri,
con passamontagna, armati di pistole, fucili d'assalto e
lanciagranate mentre simulano l'irruzione in un edificio, la
creazione di un posto di blocco e la cattura di un ostaggio. Le
manovre di addestramento farebbero parte delle azioni preparatorie
dell'unità operativa denominata “Esercito dell'infanzia”. Si
tratta di piccoli martiri, per la maggior parte orfani perchè i loro
genitori sono stati uccisi nei combattimenti oppure sono fuggiti,
abbandonandoli. E questo è il loro destino.