sabato 4 maggio 2013

Quando i bambini sono in guerra

Notizie di pochi giorni fa. Almeno 11 bambini (e 6 donne) sono rimasti uccisi in un raid aereo - condotto dalla Forza internazionale di assistenza alla sicurezza (Isaf, sotto il controllo della Nato) - nel distretto di Shegal, della provincia orientale afghana di Kunar.
Il raid aveva come obiettivo alcune postazioni di talebani (tra questi, ne sono rimasti uccisi undici): un portavoce dell'Isaf ha dichiarato che il raid è stato preceduto proprio da un attacco dei talebani e che: “ Nessun elemento dell'Isaf ha partecipato direttamente alla battaglia sul terreno, ma su richiesta della stessa Coalizione internazionale, e non delle forze di sicurezza afghane, è stato fornito un appoggio di fuoco aereo, in aree, secondo i nostri resoconti, lontano da costruzioni, che ha permesso l'uccisione di molti insorti” e ha anche aggiunto: “Siamo a conoscenza di notizie riguardanti il ferimento di numerosi civili nell'incidente e di recenti accuse di vittime civili. L'Isaf esamina seriamente le notizie di vittime civili e su questo incidente è stata aperta un'inchiesta”.
Non si tratta di “incidente”, invece, ma si tratta di realtà la notizia - circolata tramite un video pubblicato dal sito Islam Awazi (Voce dell'Islam) del Movimento islamico del Turkestan - di bambini, tra i 7 e i 14 anni, mentre vengono addestrati da Al Qaeda.
Il video - ambientato probabilmente in un luogo a 40 km da Baghdad, in direzione nord est - mostra una decina di bambini, afghani e uiguri, con passamontagna, armati di pistole, fucili d'assalto e lanciagranate mentre simulano l'irruzione in un edificio, la creazione di un posto di blocco e la cattura di un ostaggio. Le manovre di addestramento farebbero parte delle azioni preparatorie dell'unità operativa denominata “Esercito dell'infanzia”. Si tratta di piccoli martiri, per la maggior parte orfani perchè i loro genitori sono stati uccisi nei combattimenti oppure sono fuggiti, abbandonandoli. E questo è il loro destino.