“Ma
mai nessuno che se la stupri, così tanto per capire cosa può
provare la vittima di questo efferato reato? Vergogna”: queste le
parole di Doloros, “Dolly”, Valandro, consigliere leghista di
quartiere, a Padova e, oltretutto, vice coordinatrice della
commissione sanità, interventi sociali e politiche giovanili. Frasi
choc rivolte contro il Ministro per l'integrazione, Cècile Kyenge e
scritte, pubblicamente, su una pagina Facebook, accompagnate da un
articolo scaricato da un sito specializzato nel riportare i crimini
degli immigrati.
Questo,
purtroppo, è l'ultima di una serie di dichiarazioni offensive e
violente nei confronti del Ministro e ha scatenato l'indignazione di
tantissimi utenti del social network e della società davvero
“civile”.
La
diratta interessata ha commentato l'accaduto con grandesaggezza: “
Non rispondo perchè ognuno di noi dovrebbe sentirsi offeso. Questo
linguaggio non mi appartiene perchè istiga alla violenza tutta la
cittadinanza. Chiunque deve sentirsi offeso, non solo io. Negli anni
ho sempre lottato per un linguaggio non violento e questo impegno lo
mantengo. Io parlo con tante persone, ognuno ha il proprio modo di
pensare, ma non permetto che mi vengano imposti un comportamento e un
linguaggio violenti. Vorrei che si difendesse sempre un linguaggio
non violento”.
Il
Premier, Enrico Letta, ha affermato, riferendosi alle esternazioni
della Valandro e alla reazione del Ministro, che: “Cècile Kyenge
ha ragione, ognuno di noi dovrebbe sentirsi offeso e anch'io mi sento
offeso. Si tratta di parole che non meritano altro commento che il
profondo sdegno. Merita invece, Cècile, tutta la solidarietà mia
personale, del governo e del Paese”. A queste dichiarazioni si
aggiunge anche quella del Presidente della Camera, Laura Boldrini che
ha affermato: “ Le parole della consigliera leghista sono
inaccettabili, intrise di razzismo e di odio, tanto più gravi perchè
pronunciate da una donna con un incarico politico. Conosco Cècile
Kyenge da tempo. Ho condiviso con lei battaglie di civiltà sui temi
dell'immigrazione e dell'asilo. Le sono ancora più vicina oggi, dopo
l'ignobile attacco di cui la ministra è vittima”.
Come
spesso accade, la Valandro ha tentato di rimediare con una
giustificazione: “E' stata una battuta in un momento di rabbia”
per poi autosopendersi. E il Consiglio nazionale della Lega Nord,
presieduto da Flavio Tosi, l'ha espulsa.