giovedì 13 giugno 2013

Giornata mondiale contro il lavoro minorile




Su Agipress si racconta una storia. E' quella di Edwin Medina, nato a Nueva Esperanza - uno dei quartieri più disagiati della città di Lima, in Perù - in cui i bambini sono costretti a lavorare con turni massacranti per sostenere la famiglia e, spesso, sono soggetti a vari tipi di violenza. Questi bambini lavorano e certo non hanno la possibilità di studiare.
Anche Medina ha fatto parte di loro e, nel 2004, diventato grande, decide di creare un'associazione per aiutare i bimbi in difficoltà: l'associazione, in un primo momento, organizza attività ludiche per allontare i minori dalla strada, o ricreative (laboratori di cucina e di riciclaggio) e, oggi, ha istituito anche una scuola pubblica materna ed elementare. Nel percorso di studio è previsto affrontare, oltre alle materie di base, anche i temi del microcredito, della responsabilità ma, soprattutto, grazie alle lezioni, i bambini e i ragazzi riconquistano la fiducia in se stessi e negli altri.
Questo è un esempio di riscatto, ma nel mondo sono più di 215 milioni le bambine e i bambini impegnati in tutti i settori produttivi, con una grave violazione del diritto allo studio, alla salute, al gioco.
In Italia, in particolare, secondo i dati ISTAT i bambini sfruttati sarebbero circa 144.000, tra i 7 e i 14 anni, ma la CGIL sostiene che siano molto di più e che si possa arrivare a conteggiarne almeno 400.000, con la più alta percentuale del meridione dove la povertà è, troppo spesso, assoluta e non permette ai più giovani di conseguire condizioni di vita accettabili.
In occasione della Giornata mondiale contro lo sfruttamento del lavoro minorile, che quest'anno è stata celebrata ieri - 12 giugno 2013 - Cesvi, Cooperazione italiana e il Ministero degli Affari Esteri hanno organizzato un convegno per rilanciare l'attenzione sull'argomento e ribadire l'urgenza di affermare il diritto all'educazione, combattendo anche la prostituzione, la schiavitù e il reclutamento dei bambini-soldato. Il Cesvi, inoltre, aderisce alla campagna intitolata “Stop child Labour - School is the best place to work” per sottolineare il fatto che i minori scolarizzati riescono, in futuro, ad ottenere un reddito sufficiente per un'esistenza dignitosa.
Importante, infine, citare il 5° Rapporto di aggiornamento sul monitoraggio della Convenzione sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza in Italia 2011-2012, stilato da Acra, Gruppo di lavoro per la Convezione sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza in cui, tra le varie e importanti tematiche affrontate, si parla anche dell'ascolto del minore in ambito giudiziario; del diritto del fanciullo a non essere sottoposto a tortura o a trattamenti crudeli o degradanti; dei minori privi di un ambiente familiare e dei figli di persone detenute.
Abbiamo citato solo alcuni eventi e una parte del materiale a disposizione per denunicare e sollecitare una presa di coscienza riguardo allo sfruttamento del lavoro minorile, alle sue cause e alle sue conseguenze: continueremo a parlarne perchè non basta dedicare una sola giornata alla riflessione per poi spegnere i riflettori e il pensiero.