Su
Agipress si racconta una storia. E' quella di Edwin Medina, nato a
Nueva Esperanza - uno dei quartieri più disagiati della città di
Lima, in Perù - in cui i bambini sono costretti a lavorare con turni
massacranti per sostenere la famiglia e, spesso, sono soggetti a vari
tipi di violenza. Questi bambini lavorano e certo non hanno la
possibilità di studiare.
Anche
Medina ha fatto parte di loro e, nel 2004, diventato grande, decide
di creare un'associazione per aiutare i bimbi in difficoltà:
l'associazione, in un primo momento, organizza attività ludiche per
allontare i minori dalla strada, o ricreative (laboratori di cucina e
di riciclaggio) e, oggi, ha istituito anche una scuola pubblica
materna ed elementare. Nel percorso di studio è previsto affrontare,
oltre alle materie di base, anche i temi del microcredito, della
responsabilità ma, soprattutto, grazie alle lezioni, i bambini e i
ragazzi riconquistano la fiducia in se stessi e negli altri.
Questo è
un esempio di riscatto, ma nel mondo sono più di 215 milioni le
bambine e i bambini impegnati in tutti i settori produttivi, con una
grave violazione del diritto allo studio, alla salute, al gioco.
In
Italia, in particolare, secondo i dati ISTAT i bambini sfruttati
sarebbero circa 144.000, tra i 7 e i 14 anni, ma la CGIL sostiene che
siano molto di più e che si possa arrivare a conteggiarne almeno
400.000, con la più alta percentuale del meridione dove la povertà
è, troppo spesso, assoluta e non permette ai più giovani di
conseguire condizioni di vita accettabili.
In
occasione della Giornata mondiale contro lo sfruttamento del lavoro
minorile, che quest'anno è stata celebrata ieri - 12 giugno 2013 -
Cesvi, Cooperazione italiana e il Ministero degli Affari Esteri hanno
organizzato un convegno per rilanciare l'attenzione sull'argomento e
ribadire l'urgenza di affermare il diritto all'educazione,
combattendo anche la prostituzione, la schiavitù e il reclutamento
dei bambini-soldato. Il Cesvi, inoltre, aderisce alla campagna
intitolata “Stop child
Labour - School is the best place to work” per
sottolineare il fatto che i minori scolarizzati riescono, in futuro,
ad ottenere un reddito sufficiente per un'esistenza dignitosa.
Importante,
infine, citare il 5°
Rapporto di aggiornamento sul monitoraggio della Convenzione sui
diritti dell'infanzia e dell'adolescenza in Italia 2011-2012,
stilato da Acra, Gruppo di lavoro per la Convezione sui diritti
dell'infanzia e dell'adolescenza in cui, tra le varie e importanti
tematiche affrontate, si parla anche dell'ascolto del minore in
ambito giudiziario; del diritto del fanciullo a non essere sottoposto
a tortura o a trattamenti crudeli o degradanti; dei minori privi di
un ambiente familiare e dei figli di persone detenute.
Abbiamo
citato solo alcuni eventi e una parte del materiale a disposizione
per denunicare e sollecitare una presa di coscienza riguardo allo
sfruttamento del lavoro minorile, alle sue cause e alle sue
conseguenze: continueremo a parlarne perchè non basta dedicare una
sola giornata alla riflessione per poi spegnere i riflettori e il
pensiero.